Internet, social, cartoni, Hollywood: il contagio sociale
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7970 INTERNET, SOCIAL, CARTONI, HOLLYWOOD: IL CONTAGIO SOCIALE SULLA TRANSIZIONE DI GENERE CHE INVESTE I GIOVANI di Giuliano Guzzo Che cosa succede oggi quando un giovane ha il dubbio di “essere nato nel corpo sbagliato”? Sfortunatamente, succede che, nella misura in cui si affaccia al mondo dei social - lo strumento più immediato, a portata di mano, anzi di smartphone - trova spesso e volentieri spunti che lo incoraggiano allegramente a “cambiare sesso” e a non preoccuparsi troppo delle conseguenze che ciò potrebbe comportare. Un vero e proprio contagio sociale. Esagerazioni? Non esattamente. Prova ne è, pensando per esempio a TikTok, il profilo TikDocTony, che vanta quasi 280.000 follower ed è gestito dal dottor Tony Mangubat del La Belle Vie Cosmetic surgery center and med spa di Seattle, un medico che ha al suo attivo oltre 10.000 interventi e che non fa che parlare della transizione di genere ai giovanissimi all’insegna dell’assenza di ogni limite. Una volta, tanto per fare un esempio eloquente, un utente ha chiesto «qual è l’età ideale per sottoporsi a un intervento chirurgico di alto livello» e Mangubat ha subito risposto: «Quando è giusto per te». Che TikTok c’entri con il boom della transizione di genere è provato anche da delle testimonianze. Per esempio, si guardi alla vicenda di Ash Eskridge, giovane del Montana e oggi detransitioner - cioè trans pentita e desiderosa di tornare al suo sesso biologico – la quale ha raccontato al New York Post di quanto il popolare social abbia influito nel suo percorso: «Su TikTok ho visto i video influencer che sostenevano come la transizione di genere avesse salvato loro la vita [...] Volevo che salvasse anche la mia vita». Parole senza dubbio inequivocabili e che probabilmente oggi riguardano anche molti altri giovani, dato che esiste un nutrito gruppo influencer transgender che si servono dei canali social per veicolare la loro personale visione del mondo, che spesso e volentieri di sostanzia in una antropologia fluida tale per cui per chiunque è giusto dire può “essere chi si sente” di essere. Non stupisce, a questo punto, apprendere che molti giovani “fluidi” o trans facciano oggi coming out su Internet prima che in famiglia o a scuola. Dunque è assodato, purtroppo, che TikTok sia il social che più “influenza” le giovani menti, anche per un fattore di utenza anagrafica. Il social di video-sharing di origini cinese, infatti, lanciato nel 2016 e diventato sempre più usato soprattutto dal 2020 in poi, è di fatto l’attuale social più “giovanile” in circolazione, vantando un pubblico composto in gran parte da adolescenti. Questo - ed è assodato, nonché denunciato da più parti – rende la stessa piattaforma particolarmente vulnerabile a questioni legate alla sicurezza online come il cyberbullismo, la pedofilia e l’incitamento a comportamenti pericolosi. Facile, dunque, infiltrarsi nelle maglie larghe di TikTok per veicolare qualsiasi ideologia si voglia, soprattutto se quest’ultima - appunto quella gender - è per giunta difesa dal mainstream. PERCHÉ PROPRIO TIKTOK Ma, viene da chiedersi, perché proprio TikTok e perché, in generale, proprio i social network? La risposta è, purtroppo, tanto facile quanto drammatica. In tutto il mondo, infatti, e in particolare negli ultimi anni, si sta riscontrando un sensibile aumento delle domande di riassegnazione di genere fra i bambini e gli adolescenti. Va da sé, quindi, che i terreni più fertili per la propaganda Lgbtqia+ siano proprio quelli più frequentati da giovani e giovanissimi. Come detto, dunque, tanto su TikTok ma anche su Youtube, Instagram e Facebook, abbondano video sia in italiano che in inglese, nei quali vengono riportate foto e testimonianze di giovani che stanno compiendo o hanno compiuto il percorso di...