Radio Radicale - Il Mondo a pezzi Radio Radicale - Claudio Landi
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Podcast "Il Mondo a pezzi", Lunedì alle ore 10.00. Radio Radicale - Claudio Landi
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Il Mondo a pezzi - Intervista a Paolo Guerrieri - Puntata del 22/04/2024
Il rapporto di Enrico Letta sul mercato unico e le anticipazioni di quello di Mario Draghi sulla competitività evidenziano un dato comune: la debolezza dell'Unione europea nella competizione globale con attori come Usa e Cina. Un'Europa frammentata in mercati nazionali sulle Tlc, sull'energia e sulle infrastrutture strategiche così come sulla difesa e sul settore finanziario non è in grado di tenere il passo: trenta anni fa il mercato europeo era competitivo e all'avanguardia sul settore delle innovazioni tecnologiche, ora nessun grande attore europeo è presente nel mondo delle piattaforme globali, dove dettano legge Usa e Cina. La competizione si allarga anche ai Paesi dell'Asia-Pacifico. La mancata integrazione dei mercati finanziari evidenziata dal rapporto Letta fa sì che il grande risparmio europeo si indirizzi verso i grandi poli statunitensi. Permane l'ostilità ad una maggiore integrazione da parte di Paesi come Lussemburgo, Malta, Irlanda, intenzionati a conservare la loro rendita di posizione
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Il Mondo a pezzi - Intervista a Paolo Guerrieri - Puntata del 15/04/2024
Le previsioni del Fmi per l'economia globale nel 2024 e nel 2025: non ci sarà recessione, ma la crescita si assesterà intorno al 3 per cento, confemando la costante diminuzione di questi anni. Ma si approfondiscono le differenze anche all'interno delle aree ad economia avanzata: gli Usa continuano a crescere e la disoccupazione diminuisce, mentre nell'Unione europea il quadro non è altrettanto positivo. Una differenziazione che permane anche nel cosiddetto 'Global South', che è ormai un insieme eterogeneo di Paesi: se India, Indonesia e Messico avanzano e cresce il loro peso a livello globale, i Paesi in via di sviluppo africani arrancano e pagano il prezzo delle crisi globali. tratta di Paesi che non hanno avuto le possibilità finanziarie di risposta alla pandemia, colpiti dalla crisi energetica, ora fortemente indebitati, in particolare con la Cina. Per invertire realmente il percorso verso una crescita debole dell'economia mondiale, Fmi e Banca mondiale invitano i governi a favorire la concorrenza, rafforzare le infrastrutture fisiche e tecnologiche, abbandonare misure protezionistiche e incentivare investimenti privati. Perché le risposte finora date dai governi si limitano a espansione fiscale e politica monetaria: una scelta che produce consenso a breve, ma si dimostra poco lungimirante.