TerraRossa Podcast TerraRossa Edizioni
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Il podcast di TerraRossa Edizioni è a cura di Stefano Savella e ha due format: in "Tra le pagine" gli autori della casa editrice parlano di come è nata l’idea del loro libro, cosa racconta, qual è lo stile in cui è scritto; in "Sul comodino" gli autori della casa editrice parlano di uno scrittore che reputano significativo e di un suo libro in particolare.
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Sul comodino di Michele Ruol: "Revolutionary Road" di Richard Yates
Michele Ruol, autore per TerraRossa Edizioni di "Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia", ci parla di "Revolutionary Road" di Richard Yates.
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Tra le pagine di "Inventario di quel che resta quando la foresta brucia" di Michele Ruol
Nella storia di Madre e di Padre ci sono degli avvenimenti che determinano un prima e un dopo. La nascita di Maggiore e poi quella di Minore, ad esempio, o l’incidente che li coinvolge, ma anche episodi apparentemente marginali dirottano le loro esistenze, come le nostre: delle mani che si sfiorano per caso e poi si trattengono appena più del dovuto, o l’apertura casuale di una chat altrui. In questo esordio luminoso e contundente, Michele Ruol ci conduce nell’intimità dei suoi personaggi attraverso le impronte lasciate sugli oggetti della casa in cui abitavano, riuscendo a farci continuamente ricredere sull’idea che ci siamo fatti su ciascuno di loro – e forse anche su quella che abbiamo di noi stessi.
Michele Ruol, di professione medico anestesista, scrive per il teatro e ha pubblicato racconti sulle riviste letterarie «Inutile» ed «Effe – Periodico di Altre Narratività», oltre che in raccolte a più voci, come "L’amore ai tempi dell’apocalisse" (Galaad), a cura di Paolo Zardi, e "Il Veneto del futuro" (Marsilio), a cura di Alessandro Zangrando. Il testo "Betulla", prodotto dal Piccolo Teatro di Milano per il podcast "Abbecedario per il mondo nuovo", è stato pubblicato nel libro omonimo edito da Il Saggiatore. "Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia" è il suo esordio come autore di narrativa. -
Tra le pagine di "Il pantarèi" di Ezio Sinigaglia
Daniele Stern è un giovane collaboratore editoriale che viene incaricato di redigere una sintetica storia del romanzo del Novecento per una “Enciclopedia della Donna”. Un lavoro nel quale si getta a capofitto, cercando di tenere lontano il pensiero della moglie che lo ha lasciato
per un altro, e della quale è ancora innamorato, sebbene continui a essere molto attratto anche dai ragazzi. Assistiamo così alle sue scorribande senza meta, tra una pagina su Proust e una su Joyce, Kafka, Faulkner e gli altri autori che hanno rivoluzionato il romanzo moderno, mentre la tentazione di scriverne uno lui stesso si fa di giorno in giorno più forte.Pubblicato nel 1985, "Il pantarèi" è un’opera metaletteraria
sulle inesauribili possibilità della scrittura, una risposta alla
domanda sulla morte del romanzo che già a quei tempi circolava con insistenza fra gli intellettuali, ma è anche una storia sull’instabilità sentimentale ed emotiva, sull’ambiguità dell’eros e la meravigliosa inafferrabilità della vita.
Ezio Sinigaglia (Milano, 1948) ha lavorato a lungo in ambito editoriale e pubblicitario. Ha esordito nel 1985 con "Il pantarèi", un metaromanzo sui classici del Novecento riproposto nel 2019 da TerraRossa, editore con il quale ha pubblicato anche "L’imitazion del vero", "Fifty-fifty. Warum e le avventure Conerotiche", "Fifty-fifty. Sant’Aram nel Regno di Marte" e "Sillabario all’incontrario", tutti scritti negli anni ’80-’90. Ha inoltre dato alle stampe "Eclissi" con Nutrimenti e "L’amore al fiume (e altri amori corti)" con Wojtek. -
Sul comodino di Enrico Macioci: "Il cammino del morto" di Larry McMurtry
Enrico Macioci, autore per TerraRossa Edizioni di "L'estate breve", ci parla di "Il cammino del morto" di Larry McMurtry.
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Tra le pagine di "L'estate breve" di Enrico Macioci
Il giovane protagonista è impacciato con le sue coetanee e disorientato dalla passione per la scrittura, ma ha una dote che coltiva con costanza e determinazione: sa giocare molto bene a calcio. Quando però nel suo quartiere arriva Michele, dovrà ridimensionare le ambizioni e ammettere che “il talento, come la vita, può sembrare un magnifico, drammatico capriccio. E forse lo è”. In questo romanzo di formazione malinconico e sincero, Macioci ci regala alcune pagine luminose sull’età di passaggio dall’infanzia all’adolescenza, sull’ascendente dei desideri sulle nostre esistenze, sulla suggestione dei ricordi.
Enrico Macioci è nato a L’Aquila nel 1975. Si è laureato prima in Giurisprudenza e poi in Lettere moderne. Ha esordito con "Terremoto" (Terre di mezzo, 2010), a cui sono seguiti "La dissoluzione familiare" (Indiana, 2012), "Lettera d’amore allo yeti" (Mondadori, 2017), "Tommaso e l’algebra del destino" (SEM, 2020), "Sfondate la porta ed entrate nella stanza buia" (TerraRossa, 2022). "L’estate breve" nasce da una riscrittura di "Breve storia del talento", pubblicato da Mondadori nel 2015. -
Sul comodino di Ezio Sinigaglia: "Il male oscuro" di Giuseppe Berto
Ezio Sinigaglia, autore per TerraRossa Edizioni di "Grave disordine con delitto e fuga", ci parla di "Il male oscuro" di Giuseppe Berto.