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ARTICOLI DI BIOETICA SU ABORTO E LE SUE CONSEGUENZE NEGATIVE www.bastabugie.it

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ARTICOLI DI BIOETICA SU ABORTO E LE SUE CONSEGUENZE NEGATIVE www.bastabugie.it

    Melinda, l'ex moglie di Bill Gates, è cattolica ma...

    Melinda, l'ex moglie di Bill Gates, è cattolica ma...

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7823

    MELINDA, L'EX MOGLIE DI BILL GATES, E' CATTOLICA, MA FINANZIA CON MILIARDI DI DOLLARI CONTRACCEZIONE E ABORTI di Paola Belletti
    «È arrivato il momento per me di affrontare il prossimo capitolo della mia filantropia», aveva spiegato Melinda French Gates a metà maggio, aggiungendo che avrebbe avuto a disposizione 12,5 miliardi di dollari per impegnarsi «a favore delle donne e delle famiglie». Il 7 giugno sarà l’ultimo giorno della ex moglie di Bill Gates nelle fila della fondazione che porta i loro nomi, una delle più potenti realtà "filantropiche" che si è sempre impegnata nel campo della salute e della riduzione della povertà. La sua fondazione, Pivotal Ventures, si impegnerà dunque a versare risorse economiche per finanziare l’aborto. Ah, è dunque questo che la ex signora Gates intende per "sostegno alle donne e alle famiglie"? Ed è in nome della sua formazione e fede cattolica che lo fa? Così pare. Melinda è la prima a dispiacersi per le reazioni di chi le fa notare come le sue azioni in questo senso siano apertamente in contrasto con quanto la Chiesa cattolica insegna.
    Ci spiace che le spiaccia, - anche se urtare qualcuno nella propria sensibilità non è salito al rango di peccato mortale -, eppure il fatto rimane: neppure la disponibilità di enormi mezzi finanziari cambia di una virgola i comandamenti della dottrina cattolica, la stessa che lei stessa riconosce come fonte della sua educazione, per la quale ha espresso gratitudine molte volte, arrivando anche a concretizzarla, per esempio, con donazioni multimilionarie alla Ursuline Academy dove ha frequentato il liceo. Nel suo libro, The Moment of Lift, - riporta il Ncr, Melinda Franch ex Gates spende parole ed enfasi per promuovere l’importanza della contraccezione (una causa in effetti minoritaria, che merita nuovi sponsor): è «un mezzo per migliorare la salute, la ricchezza e l’indipendenza delle donne. Considera i contraccettivi orali una parte importante della sua vita. "Ho avuto il vantaggio di una piccola pillola che mi ha permesso di cronometrare e distanziare le mie gravidanze", scrive in The Moment of Lift».
    LA CHIAVE PER SUPERARE TUTTI I TIPI DI BARRIERE
    Anche questa considerazione stupisce e scoraggia: in un’epoca [...] che si distingue anche per la grande attenzione, al limite dell’integralismo a volte, per tutto ciò che è bio, naturale, rispettoso della natura (quella umana esclusa, dunque?), il fatto che sul corpo della donna, quello che è mio e lo gestisco io, si possa intervenire chimicamente, alterandone ritmi e fisiologia ed esponendolo a concreti rischi di patologie o eventi acuti, salta quanto meno all’occhio, o dovrebbe farlo. Tant’è: per Melinda la diffusione sistematica dell’accesso alla pillola «è la chiave per superare tutti i tipi di barriere che hanno trattenuto le donne per così tanto tempo».
    E veniamo alla Chiesa e alla presunta personalizzazione con cui è possibile ritagliarsi su misura gli insegnamenti che meglio si attagliano alle istanze dei suoi appartenenti: sempre nelle pagine del suo libro dimostra di avere presente che la fede cattolica considera immorale la contraccezione, ma non ne espone mai le ragioni, tutte a favore della persona, della donna in primis: «Separare il rapporto sessuale dalla procreazione attraverso mezzi artificiali lo degrada, crea un cuneo tra uomo e donna impedendo una reciproca donazione di sé e aiuta a portare al divorzio. Invece, dice, la sua coscienza le dice di valorizzare un altro insegnamento della Chiesa - l’amore per il prossimo – al di sopra dell’insegnamento della Chiesa sulla contraccezione. Nel libro afferma di aver "sentito un forte sostegno in questo da parte di preti, suore e laici che mi hanno detto che ho una solida base morale. ..."».
    Un approccio "antologico" affatto innocuo...

    • 8 min
    La lezione di Azzurra che rifiuta le cure per dare alla luce il figlio

    La lezione di Azzurra che rifiuta le cure per dare alla luce il figlio

    VIDEO: L'addio ad Azzurra ➜ https://www.youtube.com/watch?v=zplsY-AyM8Y&list=PLolpIV2TSebVzYmc5B11R08Qd2ib0ZEgL

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7798

    LA LEZIONE DI AZZURRA CHE RIFIUTA LE CURE PER DARE ALLA LUCE IL FIGLIO di Paola Belletti

    Vivere è bello, vivere senza amore è una tortura, una di quella privazioni per cui si può desiderare di morire. Azzurra non ha disprezzato la propria vita, l'ha amata nella sua verità più radicale che si esprime massimamente nella possibilità di donarla, nel movimento naturale che ci spinge liberamente a sacrificarci per l'altro. La sua storia è eccezionale perché drammatico ed eroico è il modo in cui è stata chiamata a farlo, e la sua risposta è stata un sì pieno. Eppure, se ci osserviamo con onestà, lo riconosciamo in azione nella trama apparentemente dimessa del nostro quotidiano: il sacrificio è parte di noi, addirittura è il motore più robusto che fa girare le nostre esistenze. Il sacrificio vero, come lo ha fatto Cristo, non quello antico o quello perverso, nevrotico e freudiano; quello nuovo, guarito da Dio in persona e finalmente, definitivamente salvifico.
    Non riesco a leggere altrimenti la dolorosa storia piena di gioia, coraggio e avventura di questa mamma che, sostenuta dal marito, ha deciso di custodire la vita del figlio che portava in sé rimandando le terapie oncologiche più aggressive. Lei è Azzurra Carnelos, è morta all'età di 33 anni, quando suo figlio Antonio aveva poco più di otto mesi. Ha voluto dargli il tempo necessario a formarsi, sufficiente almeno perché potesse vivere fuori dal primo rifugio che a tutti noi ha permesso di prepararci alla luce a volte molesta del mondo esterno. Ha deciso insieme al marito di rimandare la chemioterapia perché rischiosa per la salute del loro bambino. Non riteneva accettabile che un farmaco compromettesse il grande bene della vita del figlio, per quanto utile a rallentare l'aggressività del tumore al seno, tornato con crudele tempismo con una recidiva. Questa storia ci ricorda di sicuro quella della Serva di Dio Chiara Corbella Petrillo, ugualmente decisa a proteggere il terzo bambino che portava in grembo, ugualmente capace di negoziare coi medici le cure per il tumore che l'aveva colpita in modo che non nuocessero al piccolo Francesco.
    Su la Repubblica  leggiamo che «nel 2019 era stato diagnosticato un tumore al seno. In sogno, ha raccontato lei stessa, la nonna, anche lei vittima di cancro, le aveva suggerito di non mancare i controlli. Così Azzurra Carnelos aveva scoperto quel nodulo maligno e si era sottoposta alle cure indicate dai medici, uscendo da quella prima neoplasia. A febbraio del 2023 aveva annunciato [...] di essere rimasta incinta».
    La cosa che già nell'affrontare le terapie seguite alla prima diagnosi l'aveva preoccupata, era che avrebbero potuto impedirle di concepire e di portare avanti una gravidanza. Invece quella gioia non le è stata negata. Purtroppo però a luglio, quando era già al sesto mese, ha iniziato ad accusare dolori e disturbi. [...]
    Azzurra ha accettato solo farmaci più blandi e ha puntato all'obiettivo della trentaduesima settimana, età gestazionale prematura ma sufficiente a offrire al piccolo Antonio una nascita relativamente sicura. È nato il 2 Agosto, questo bimbo che sembra essere segnato dalla misericordia in ogni sua cellula.
    Subito dopo Azzurra Carnelos ha iniziato i cicli chemioterapici, purtroppo non sufficienti a ottenerle una seconda remissione del tumore. Le hanno però donato la possibilità di vivere con il marito e il figlio per otto mesi e mezzo, attraversando dolori e grandi difficoltà, ma pur sempre nella gioia di averlo conosciuto e averlo...

    • 5 min
    Texas, patria delle città rifugio per i bambini non ancora nati

    Texas, patria delle città rifugio per i bambini non ancora nati

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7785

    TEXAS, PATRIA DELLE CITTA' RIFUGIO PER I BAMBINI NON ANCORA NATI
    A inizio aprile il consiglio cittadino di Muenster, una cittadina del Texas, ha votato all'unanimità un'ordinanza che vieta l'aborto, rendendola così una città «rifugio sicuro per i concepiti». Il voto ha reso la cittadina di Muenster la 52esima città nello Stato del Texas e la 69esima degli Usa ad approvare un'ordinanza che rinforza il divieto d'aborto.
    L'ordinanza prevede sei disposizioni, infatti vieta: di eseguire un aborto all'interno dei confini della città di Muenster, di ricorrere all'aborto ai residenti di Muenster a prescindere da dove si svolga la procedura, di accompagnare consapevolmente qualcuno ad abortire a prescindere da dove si svolga la procedura, di somministrare pillole abortive, di procurare aborti in modo clandestino all'interno della città di Muenster, e di trasportare e smaltire i resti dei bambini abortiti in cliniche situate al di fuori dello Stato del Texas. Questo significa anche che è punibile chiunque transiti nelle strade della città di Muenster per portare i resti dei bambini abortiti agli impianti di smaltimento dei rifiuti, come se fossero mera immondizia e non esseri umani assassinati.
    L'iniziativa è partita da un comune cittadini, Kenneth Bierschenk, primo firmatario della petizione che ha chiesto di far diventare la città "rifugio" per i non ancora nati. Bierschenk, infatti, ritiene che ogni vita debba essere protetta dalla nascita alla morte naturale e che i bambini concepiti abbiano bisogno di qualcuno che li difenda, non potendo farlo da soli. Per questo è importante continuare a proclamare la verità che sta dietro l'orrore dell'aborto.
    TESTIMONIANZE FAVOREVOLI AL DIVIETO DI ABORTO
    Durante la discussione comunale, nel giorno del voto, ha esposto ai membri del consiglio cittadino le stime sui danni delle pillole abortive, secondo le quali su 25 donne che ricorrono all'aborto farmacologico una è costretta a recarsi in ospedale a causa delle complicazioni che possono verificarsi, come aborti incompleti, infezioni, emorragie. Un medico presente all'incontro ha confermato quanto dichiarato da Bierschenk, dichiarando che all'ospedale dove lavora si è trovato ad affrontare diverse situazioni di questo tipo, dimostrando che l'aborto è ancora un serio pericolo per le salute delle donne.
    Il senatore repubblicano dello Stato del Texas Drew Springer, ha poi preso la parola citando la testimonianza di Abby Johnson, ex direttrice della clinica di Planned Parenthood, oggi attivista pro-life, la quale aveva parlato di recente di organizzazioni estere che commerciano pillole abortive in Texas, affermando perciò che devono essere prese posizioni decisive e adottati provvedimenti più restrittivi contro questi farmaci così pericolosi.
    Molti altri concittadini si sono espressi favorevolmente rispetto all'ordinanza durante l'incontro che ha preceduto il voto: il sacerdote cattolico Joseph Keating ha affermato che l'aborto «è contro sia la legge divina sia la legge naturale, poiché nega la dignità umana; è immorale e ingiusto uccidere un essere umano innocente».
    Particolarmente toccante è stata la testimonianza di una madre, Kristie Becker, che ha raccontato la sua esperienza di una gravidanza difficile, caratterizzata da gravi complicazioni, alla quale ha reagito scegliendo la vita. «Sono qui stasera in onore di mia figlia, Julie Marie Becker. Nel 2016, a metà della mia gravidanza, mio marito e io scoprimmo che la nostra bambina era gravemente malata, e la mia stessa vita era a rischio a causa di una condizione che mi portava ad avere una quantità eccessiva di liquido amniotico. Avevamo 4 bambini piccoli a casa, uno dei quali, Bryan, stava per essere diagnosticato autistico. Julie e io siamo uno dei casi per i quali...

    • 8 min
    Le tre incrollabili verità dell'uomo femminista

    Le tre incrollabili verità dell'uomo femminista

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7742

    LE TRE INCROLLABILI VERITA' DELL'UOMO FEMMINISTA di Loredana Basili
    Sono stufa e arcistufa degli uomini che io definisco "femministi", quelli cioè che si vantano di combattere e alzare la voce per i sacrosanti e inviolabili diritti, a loro dire, di noi donne.
    Mi trovavo qualche giorno fa in treno, in viaggio di ritorno con mio figlio "grande" di 6 anni e mio marito, reduce da un intervento alla spalla in Romagna.
    Come sempre accade, vado a cercare il controllore, onde sincerarmi di aver preso il treno corretto con i giusti biglietti e, quando faccio ritorno al mio posto, trovo mio marito che condivide due chiacchiere col vicino.
    Saluto cortesemente e mi dedico a mio figlio, a cui nel frattempo, onde ovviare all' utilizzo del telefono "baby sitter", propongo di disegnare. Mentre lo aiuto con i suoi trenini, seguo la conversazione. Il buon uomo, adocchiando il tutore di mio marito, chiede che intervento abbia avuto, dove, perché e ci confessa di tornare anche lui reduce da alcune visite di controllo, a seguito di un trapianto di rene avuto un paio di anni fa, intervento per il quale si era rivolto, giustamente, ai centri e medici migliori in Italia, prendendo anche in considerazione la possibilità di curarsi in America.
    Fin qui niente di male, poi la discussione (o meglio il suo pontificare) spazia dal giudizio sulla sanità, sui medici variamente incontrati, e degenera verso l'incompetenza tipica della gente della nostra epoca, l'incapacità di letto-scrittura delle giovani generazioni e così via verso le solite chiacchiere da bar.
    Io ascolto, quando chiamata a dire la mia, rispondo con modo garbato, possibilmente assentendo, presa dal disegnare trenini con mio figlio. Di fatto, si tratta di buona educazione, la conversazione del nostro interlocutore ha preso i tratti di un bieco cinismo, pieno di insoddisfazione verso tutto e tutti, incapaci di comprendere quello che invece a lui appare chiaro, se non addirittura scontato.
    La chiacchierata da bar però ad una certa subisce un grosso scossone, perché, tra un volo pindarico e l'altro, non so neppure io come, il nostro vicino finisce per buttarla sulla politica o meglio sull'etica. Il suo più grave disappunto, è stato vedere che qualche anno fa, nella sua bella regione, abbiano trionfato politici conservatori, macchiatisi del grave reato - nientepopodimeno che - di non essere pienamente d'accordo con l'inviolabile diritto di aborto della donna.
    PRIMA VERITÀ: TU DONNA NON HAI DIRITTO DI PENSARE DIVERSO DA ME
    Alzo gli occhi dai fogli di mio figlio e guardo mio marito, seduto davanti a me, leggendo nei suoi occhi l'accorato appello: "Oh no, eccola, adesso parte! Ma dai lascia perdere, siamo quasi arrivati!". Ormai però il vaso di Pandora è stato aperto e, come ben sa, difficilmente starò zitta. Sa che sono una moglie devota e sottomessa, nella misura in cui sono devota e sottomessa al Signore della Vita.
    Premetto che ho avuto sei figli, con sei gravidanze impegnative e con particolari problemi in sei anni: sono grata a Dio, so che mi ha dato davvero tanto, perché sono viva io e vivi i miei bimbi, quindi, non fosse altro che per debito di riconoscenza, non posso e non voglio tacere la Verità, che penso il Signore voglia sia proclamata.
    Lascio da parte mio marito, inizia la guerra e alla veneranda età di quarant'anni scopro le "verità" di quelli che io chiamo: "uomini femministi".
    Faccio notare al mio interlocutore che sono molto vicina a queste idee cattoliche e conservatrici, ree - a suo dire - di non condividere l'aborto. La risposta è: "Ma scherziamo? Una donna che non condivide l'aborto? Ma quelle povere violentate! Cosa dovrebbero fare?!".Osservo che non tutti gli aborti sono frutti di violenza, anzi, e che comunque non può essere...

    • 11 min
    Giovani arrestati per aver pregato davanti ad una clinica abortista

    Giovani arrestati per aver pregato davanti ad una clinica abortista

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7665

    GIOVANI ARRESTATI PER AVER PREGATO DAVANTI A UNA CLINICA ABORTISTA di Alessia Battini
    Sono 99.149 i bambini che ogni anno vengono abortiti in Spagna secondo l'ultimo studio dell'Istituto per la Politica Famigliare (IPF): corrisponde a un aborto ogni cinque minuti. Per questo, lo scorso 28 dicembre, 300 persone si sono trovate a pregare pubblicamente il rosario nelle città di Madrid e di Saragoza. «Siamo venuti a chiedere che la vita venga difesa, questa è una battaglia culturale, ma anche spirituale», ha dichiarato un giovane spagnolo di 25 anni che ha deciso di unirsi all'appello lanciato dalla piattaforma "Pregare non è un crimine".
    In Spagna, nel 2022, è stata approvata la Ley Orgànica 4/2022, che ha introdotto nel codice penale spagnolo l'articolo 172-quater, con il quale si prevede di punire con la reclusione da tre mesi a un anno o con il lavoro di pubblica utilità da 31 a 80 giorni, chiunque cerchi di ostacolare l'esercizio del diritto di aborto di una donna con atti molesti, offensivi, intimidatori o coercitivi. A quanto pare, oggi anche la preghiera viene considerato un atto di questo tipo, sicuramente dalle femministe spagnole, che hanno iniziato a inveire contro i cattolici riuniti gridando frasi come "via i rosari dalle nostre ovaie" o "bruceremo la conferenza episcopale con tutti i vescovi dentro".
    La reazione dei poliziotti che erano stati schierati per evitare possibili scontri davanti alla clinica per aborti Dator di Madrid, la più grande nella capitale, è stata quella di arrestare i "pericolosi" capigruppo del rosario. A questi giovani sono stati chiesti i documenti e poi sono stati fatti salire su furgoni blindati, mentre le femministe che molestavano, offendevano e intimidivano non sono state nemmeno identificate.
    Oltre a questi ragazzi, gli agenti hanno arrestato anche il dottor Jesùs Poveda, un medico che da oltre quarant'anni si impegna ad aiutare le madri a rischio di aborto, che si era messo seduto davanti alla clinica in segno di protesta, silenziosa e non violenta come quella di altri, anzi di altre...
    In Spagna la situazione è sempre più drammatica per i pro-life, soprattutto perché pare che tra gli obiettivi del governo Sanchez ci sia anche la possibilità di liberalizzare l'aborto fino al momento della nascita del bambino.
    Intanto, giovani ragazzi raccolti in preghiera e medici che dedicano la loro vita a salvare le donne dall'aborto vengono arrestati come criminali, mentre donne inferocite li attaccano e li insultano (e chissà cos'altro sarebbe potuto succedere se non fosse stata presente la polizia). Nessuno in questo caso ha ostacolato il diritto d'aborto, è stato invece ostacolato il diritto alla libertà religiosa e di manifestazione del proprio pensiero. Eppure ormai il diritto all'aborto vale più di tutto il resto: è un dogma, un pilastro intoccabile che regge la nostra società egoista ed egocentrica. Il gesto di questi giovani e di questo medico però,ci danno un forte segnale di speranza, perché hanno dimostrato che c'è qualcuno che, nonostante tutto, è ancora disposto a combattere per difendere la verità.
    Nota di BastaBugie: Paweł Lisicki, direttore del settimanale Do Rzeczy, nell'articolo seguente dal titolo "La nuova Polonia nasce anti-cattolica" parla del primo ministro Donald Tusk che in Polonia sta accelerando sull'agenda di Bruxelles: perdita di sovranità, ecologismo, diritto all'aborto e diritti LGBTQ+.
    Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 15 dicembre 2023:
    Il nuovo primo ministro polacco Donald Tusk ha promesso di riportare il suo Paese «al posto che gli spetta in Europa». Secondo lui è giunto il momento di porre fine a un gelido stallo durato otto anni tra Varsavia e Bruxelles. Suona bene, ma cosa significa in...

    • 15 min
    Macron insiste il diritto all'aborto in costituzione

    Macron insiste il diritto all'aborto in costituzione

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7565

    MACRON INSISTE: IL DIRITTO ALL'ABORTO IN COSTITUZIONE di Paola Belletti
    Il presidente de la République Emmanuel Macron ha celebrato il 65° anniversario della Costituzione francese con un discorso nel quale ha espresso, di nuovo, il suo fermo desiderio che l'aborto venga inserito nella Carta costituzionale del paese, addirittura «il più presto possibile». Dopo le parole spese sul tema del referendum come strumento di partecipazione popolare al processo legislativo, che deve essere semplificato, ma non può minacciare i confini dello Stato di Diritto, e prima di accennare alla possibilità di inserire «la protezione del clima al centro delle nostre carte costituzionali» - anche questa un'istanza che proprio non trova sostenitori -, ha espresso l'auspicio che la libertà delle donne di accedere all'aborto sicuro sia sancita e protetta dalla più vincolante delle carte, la Bibbia laica delle democrazie occidentali.
    Lo aveva già ricordato in occasione della Giornata internazionale della donna l'8 marzo e lui stesso lo ricorda per la celebrazione dell'introduzione della settimana costituzione repubblicana nel 1958, citandosi: «Voglio che la forza di questo messaggio ci aiuti a cambiare la nostra Costituzione per sancire la libertà delle donne di ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza», ha detto Macron al Palazzo di Giustizia di Parigi. Che la combo protezione del clima - libero accesso all'aborto sia un'endiade particolarmente cara a Monsieur le President lo avevamo già notato anche durante il semestre di presidenza francese dell'Unione Europea.
    Sono questi gli aggiornamenti da installare il più presto possibile nelle carte costituzionali dei singoli paesi e nella Carta dei diritti fondamentali in Europa: è lì che dovremmo leggerli, in grassetto e ben evidenziati e possibilmente scolpirli nei nostri cuori. Difficile ristrutturare un edificio che ha problemi alle fondamenta affidandosi al bonus facciate: come si può aggiornare l'elenco dei diritti fondamentali dei cittadini (leggasi persone) riducendo a laterizi quello che davvero li fonda tutti, il diritto alla vita? In tutti questi discorsi sulla libertà di abortire il co-protagonista, il nascituro, è sempre taciuto, complice il fatto che è provvisoriamente impossibilitato a far sentire la propria voce. Eppure è vita, semplicemente al suo inizio. [...]

    • 3 min

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