“Credi tu questo?” | 19 Marzo 2023 |
Il piano di Gesù non era quello di risolvere solamente i problemi legati alla nostra vita quotidiana, ma di risolvere in maniera globale il problema della VITA: quella scritta tutta in maiuscolo. Quella eterna! Come risurrezione e vita, Gesù sarà sempre lì, al nostro fianco per noi. Credi tu questo? --- Predicatore: Marco Delle Monache CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 8 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 21 minuti Immaginatevi di avere un familiare gravemente ammalato, che rischia la vita, e di sapere che c'è uno specialista che potrebbe salvarlo...e che quello specialista è amico vostro... “C’era un ammalato, un certo Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e di Marta, sua sorella. Maria era quella che unse il Signore di olio profumato e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; Lazzaro, suo fratello, era malato. Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».” (Giovanni 11:1-3) Marta e Maria stanno affrontando davvero questa situazione:sanno che Gesù ha ridato la vista ai ciechi, ha guarito i lebbrosi e ha scacciato i demoni dagli indemoniati. E tutti questi erano per lui “estranei.” Ma Lazzaro non è un estraneo. Anzi, Lazzaro, Marta e Maria erano grandi amici. Gesù era stato lì per i fine settimana; aveva mangiato alla loro tavola, era come uno di famiglia. Così, sembra naturale chiedere a lui che intervenga...ma Gesù non interviene...Anzi, deliberatamente rifiuta di andare...minimizza la gravità della malattia: “Gesù, udito ciò, disse: «Questa malattia non è per la morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato»” (Giovanni 11:4) E così, accade quello che Maria e Marta temevano, quello che, chiamando Gesù, volevano evitare: “Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro... Marta dunque disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto...” (Giovanni 11:17, 21-22) Come si saranno sentite Marta e Maria? Confuse.? Deluse? Un po' imbrogliate? Perché Gesù non aveva guarito Lazzaro; non era stato neppure al suo funerale? Quando Gesù arriva a Betania, Lazzaro è stato sepolto da quattro giorni. È passata un'intera settimana da quando Gesù ha ricevuto il messaggio della malattia.Lazzaro è morto quattro giorni fa; e lui stava a quattro giorni di cammino... non ce l'avrebbe fatta a raggiungere Lazzaro prima che morisse! Però, un attimo,Gesù ha guarito il servo del Centurione a distanza...Ha guarito un “estraneo”...Perché non l'amico Lazzaro? Se lo chiedono persino le persone davanti al sepolcro! “Ma alcuni di loro dicevano: «Non poteva, lui che ha aperto gli occhi al cieco, far sì che questi non morisse?»” (Giovanni 11:37) Sono convinto che se lo era chiesto anche Marta, quando aveva detto: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto..." (v. 21) Ti suona familiare? Le parole della folla non sembrano le mie, e le tue? Parole che abbiamo detto ad alta voce, o pensato tra noi e noi, davanti a momenti bui delle nostre vite? “Dio, se tu avessi fatto il tuo lavoro questa situazione non sarebbe accaduta. Se tu avessi usato il tuo potere, non saremmo in questa situazione. Ero nel bisogno e Tu non ti sei fatto vivo.” Non c'è bisogno di stare davanti a una tomba, o di assistere alla malattia di un caro, per avere pensieri come questo. Bastano anche eventi più piccoli, inciampi quotidiani per dirle o pensare.Delusione. Confusione. Dolore. Si presenta in ogni tipo di forma. Abbiamo fede, preghiamo, leggiamo la Bibbia, ci impegniamo verso il prossimo, siamo leali e veritieri...Perché, allora, Gesù, ti volti dall'altra parte, e non fai nulla! Dov'è Gesù quando ne abbiamo bisogno? E anche noi facciamo eco alle parole di Davide: “Fino a quando, o Signore, mi dimenticherai? Sarà forse per sempre? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto? Fino a quando avrò l’ansia nell’anima e l’affanno nel cuore tutto il giorno? Fino a quando s’innalzerà il nemico su di me?” (Salmo 13:1-2). La fede dice: "Gesù non ci deluderà mai", il dolore dice: "Mi sento deluso, mi sento delusa". Marta e Maria si sentivano così. Anche noi possiamo sentirci così. “Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Marta gli disse: «Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà, e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?»” (Giovanni 11:23-26) Gesù non voleva non guarire Lazzaro, ma non voleva SOLO guarire la malattia di Lazzaro:Il suo piano era molto più alto, mirava a dare una risposta totale, e per sempre ai problemi della vita di Lazzaro...e di tutti i Lazzaro che si sarebbero rivolti a lui...come me... come te che mi ascolti oggi! Vedete, i momenti difficili non smentiscono l'amore di Dio. Le difficoltà della vita non smentiscono che Gesù si preoccupi.Giovanni 11:35 ci consegna il versetto più corto di tutta la Bibbia, ma il più ricco di significato per chi si trova nel bisogno, nella disperazione, nel dolore: “Gesù pianse.” (Giovanni 11:35) Gesù è l'Emmanuele, colui che abbiamo celebrato a Natale, il Dio con noi non solo nella gioia, non solo nella festa, ma anche, e soprattutto nei momenti bui. Il Figlio di Dio piange con noi. Piange il nostro dolore. Sente il nostro dolore. Isaia, più di settecento anni prima,lo aveva descritto così: “Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna.” (Isaia 53:3) Gesù è l'uomo dei dolori. E' colui che salirà la croce per spezzare ogni dolore, e dare una nuova vita, perché la sua morte divenga la porta attraverso cui potranno passare tutti coloro che crederanno in lui. Ma, all' epoca della morte di Lazzaro la sua morte e la sua risurrezione dovevano ancora arrivare. Nessuno conosceva ancora la potenza della croce. Non so perché Gesù pianga; se per l'amico morto, o per la tristezza di Marta e Maria, o perché vede che la gente là attorno, anche coloro che lo conoscono e lo amano, si fermano a vedere ciò che c'è ora, e non ciò che ci sarà... se crederanno... “Credi tu questo?” (v.26) Mentre la gente lo critica perché lui era arrivato in ritardo per i miracolo, è come se lui dicesse:"Aspettate un attimo, qui c'è in gioco molto di più. Non la vita, la VITA, quella scritta tutta in maiuscolo! Quella eterna! Io sono la risurrezione e la vita". Ci preoccupiamo tanto di cose come il matrimonio, la carriera, la posizione sociale. Siamo occupati, e preoccupati di tante cose durante le nostre giornate, diamo priorità a tutto...ma dimentichiamo la parte più importante...Marta lo aveva appreso da Gesù, quale fosse la parte importante: “Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta».” (Luca 10:39-41) Dovremmo essere più Maria, fermarci ad ascoltare il Maestro di più...e ci ritroviamo ad essere tante Marta, indaffarate, preoccupate, sudate... lamentone... Gesù, davanti alla tomba del fratello, stava ricordando a Marta, ancora una volta, la prospettiva eterna che le era sfuggita durante quella visita a casa sua.Ancora una volta le chiede di concentrarsi su quella!( “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà, e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?” (vv. 24-26) Attenzione al verbo che usa Gesù:“Io sono”: in greco è declinato al “presente indicativo attivo”che esprime un'azione che sta succedendo nell'esatto momento in cui viene pronunciato. Non è "Io sarò la risurrezione e la vita" ma Gesù afferma a Marta: “Io SONO la resurrezione e la vita!In questo momento tu puoi essere già risorta: sta accadendo in questo momento. Ci credi, Marta?Ci credi che puoi ottenere questo se tu ti fidi, se tu ti affidi a me, Marta?” Gesù non si concentra solo sul superamento della morte. Gesù ci mostra come possiamo godere della vita.Gesù è venuto per dare la vita. Per darci la forza di cui abbiamo bisogno, che è più che sufficiente per affrontare i nemici che dobbiamo affrontare in questa vita. Nemici come il dubbio. Nemici come la confusione, la delusione, la rabbia per il passato o per le ingiustizie subite. Nemici che cercano di trascinarci giù e di portarci via.Nemici che ci fanno dubitare che Gesù sia realmente interessato, che voglia coinvolgersi con le nostre vite.Ma Gesù è vicino; Gesù promette una soluzione non agli inciampi della vita ma alla vita in se...promette che, se ci focalizziamo sul dono eterno, su quella croce e su quella resurrezione che tra qualche settimana celebreremo, noi saremo vincitori. “Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.” (Romani 8:37) Mi piace la parafrasi che la Bibbia “La Parola è vita” fa di questo versetto “Ma anche se affrontiamo tutte queste cose la vittoria schiacciante è nostra, grazie a Cristo, che ci ha tanto amato da morire per noi.” (Romani 8:37 PV) Non solo vincitori:più che vincitori, una vittoria schiacciante...vale un 7 a 0 a calcio, 6-0 6-0 6-0 a tennis, un giro di distacco al secondo in Formula 1... Quando ci serve di ricordarcelo? Quando non raggiungiamo i nostri obiettivi. Quando le nostre aspettative non vengono soddisfatte. Quando ci troviamo in quel luogo di delusione, di confusion