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Discorsi Fotografici nasce dall'esigenza di creare un punto di riferimento e discussione nel panorama italiano della fotografia tradizionale e digitale.



In un processo da fotografo a fotografo, Discorsi Fotografici punta a realizzare un canale di informazione sulle ultime novità, tecniche, tendenze, e tutto ciò che riguarda lo sconfinato mondo del dipingere con la luce.



Punto di forza dell'idea è la creazione di podcast audio e video in cui far interagire il fotografo professionista così come chi si avvicina per la prima volta a questa arte, creando una sorta di talk-show fotografico unitamente alla tradizionale informazione via web.

Discorsi Fotografici Discorsi Fotografici

    • Arte
    • 4,3 • 106 valutazioni

Discorsi Fotografici nasce dall'esigenza di creare un punto di riferimento e discussione nel panorama italiano della fotografia tradizionale e digitale.



In un processo da fotografo a fotografo, Discorsi Fotografici punta a realizzare un canale di informazione sulle ultime novità, tecniche, tendenze, e tutto ciò che riguarda lo sconfinato mondo del dipingere con la luce.



Punto di forza dell'idea è la creazione di podcast audio e video in cui far interagire il fotografo professionista così come chi si avvicina per la prima volta a questa arte, creando una sorta di talk-show fotografico unitamente alla tradizionale informazione via web.

    Arko Datto – The Shunyo Raja Monographies

    Arko Datto – The Shunyo Raja Monographies

    La serie di monografie intitolata “The Shunyo Raja Monographies” è un ambizioso progetto in corso da ben nove anni. Questa trilogia si distingue per l’approccio originale con cui affronta il tema del delta del Bengala, un’area geografica considerata uno degli epicentri più critici del cambiamento climatico globale. Attraverso tre diverse prospettive concettuali, la trilogia offre una rappresentazione visiva delle profonde trasformazioni che interessano questa regione.







    Uno dei problemi più urgenti è l’innalzamento del livello del mare, che, insieme all’innalzamento repentino dei fiumi, ha portato all’inondazione di numerose isole nel delta del Bengala. Questi eventi catastrofici hanno messo in pericolo la vita di milioni di persone, le quali rischiano di diventare rifugiati climatici a causa della perdita delle loro abitazioni e dei loro mezzi di sussistenza.







    Il lavoro di questa trilogia non si limita a documentare i disastri naturali, ma si concentra sulla mappatura visiva delle conseguenze umane e ambientali di tali eventi. Rappresenta con grande dettaglio la traiettoria degli sfollati, mostrando il doloroso viaggio di coloro che sono stati costretti a lasciare le loro case. Allo stesso tempo, illustra le abitazioni distrutte, le scuole crollate e i paesaggi perduti, dipingendo un quadro commovente delle comunità devastate dall’erosione costiera, dall’innalzamento del livello del mare e dall’intensificarsi dell’attività ciclonica.







    La trilogia “The Shunyo Raja Monographies” si propone quindi non solo come una testimonianza artistica, ma anche come un grido di allarme sull’urgenza di affrontare i cambiamenti climatici che stanno alterando drasticamente la vita e il territorio del delta del Bengala. Il progetto ci invita a riflettere sulle gravi implicazioni ambientali e umanitarie di questi fenomeni e sull’importanza di trovare soluzioni sostenibili per le popolazioni colpite.







    Ne parliamo con l’autore in questa nuova puntata del podcast!















    L’intervista







    Arko Datto è un artista, educatore e curatore di Kolkata, India. Integrando nella sua pratica fotografia, video e installazione, sonda le questioni correlate all’immagine nell’era digitale, svolgendo contemporaneamente il ruolo di osservatore e commentatore di questioni critiche contemporanee.







    I suoi progetti personali a lungo termine, i suoi saggi visivi e i suoi lavori sono stati pubblicati, tra gli altri, su TIME, National Geographic, The New Yorker, The Atlantic, Financial Times Magazine, M Le Monde, D La Repubblica. Per i suoi progetti ha ricevuto sovvenzioni dal Prince Claus Fund, dalla National Geographic Society, dall’IDFA Bertha Fund e dal Pulitzer Center for Crisis Reporting. La sua opera è stata esposta in tutto il mondo in sedi quali Den Hague Fotomuseum, Light Work, SFO Museum, Hamburger Bahnhof, Museum für Angewandte Kunst, Galleri Image, Unseen Amsterdam, Photo London, ecc.







    Ha pubblicato tre libri fotografici: PIK-NIK (Edizioni Le bec en l’air, 2018), MANNEQUIN (Edizioni L’artiere, 2018), SNAKEFIRE (Edizioni L’artiere, 2021). Datto è stato ospite in residenze d’artista in programmi quali Light Work, Camargo Foundation, Docking Station e Rimbun Dahan. Ha co-curato la Chennai Photo Biennale 2021 ed è rappresentato dalla East Wing Gallery di Doha.







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    Intervista a Guglielmo Allogisi – COO Fujifilm Italia

    Intervista a Guglielmo Allogisi – COO Fujifilm Italia

    In occasione della presentazione italiana delle due fotocamere Fujifilm: GFX100S II e X-T50, abbiamo avuto il piacere di intervistare Guglielmo Allogisi che dal primo aprile 2024 ricopre la carica di Chief Operating Officer FUJIFILM Italia S.p.A.Un apprezzabile traguardo professionale che segue alla più importante riorganizzazione aziendale, infatti, Fujifilm ha deciso di creare due società differenti: Fujifilm Italia S.p.A. e FUJIFILM Healthcare Italia S.p.A.In questa intervista scopriremo la nuova riorganizzazione societaria, ma conosceremo quali sono le ambizioni, i traguardi che Fujifilm vuole centrare limitatamente al mercato delle fotocamere, più in generale ci faremo guidare all’interno di un’azienda che mette la fotografia e le persone prima della tecnologia.















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    Matteo De Mayda – There’s No Calm After The Storm

    Matteo De Mayda – There’s No Calm After The Storm

    Un evento meteorologico estremo si è abbattuto sull’Italia nord-orientale nell’ottobre 2018. Lo scirocco ha soffiato fino a 200 chilometri orari nelle valli dolomitiche, schiantando al suolo circa 14 milioni di alberi. La pioggia incessante ha fatto esondare i torrenti, trascinando a valle tronchi e detriti. Nel volgere di una notte, gli abitanti di alcune comunità montane di Trentino, Veneto e Friuli-Venezia Giulia si sono trovati con le cantine allagate e le case scoperchiate dal vento.







    A oltre cinque anni di distanza, le conseguenze della tempesta Vaia sono ancora visibili e tangibili. I versanti di alcune montagne sono brulli. I boschi che restano sono invasi dal Bostrico tipografo, un coleottero parassita che si ciba di legno. Senza le piante, è venuta a mancare una protezione contro le frane e le valanghe. Mentre esperti e gente del luogo si rimboccano le maniche per riportare la situazione alla normalità, il danno economico complessivo è stato stimato in tre miliardi di euro.







    Ne parliamo con l’autore in questa nuova puntata del podcast!















    L’intervista







    Matteo de Mayda (1984, Treviso, Italia) vive a Venezia. La sua ricerca visiva è focalizzata su cause sociali e ambientali.







    Ha esposto il suo lavoro presso la Biennale di Venezia, MUFOCO, la Triennale di Milano, Camera Torino e il Design Museum di Londra.







    Nel 2019 ha pubblicato Era Mare, un libro sul fenomeno dell’acqua alta a Venezia. Nel 2020 è stato selezionato da Artribune come miglior giovane fotografo italiano dell’anno. Nel 2021 è stato uno dei FUTURES talent selezionati da CAMERA (Centro Italiano per la Fotografia) e ha vinto l’Italian Sustainability Photo Award (ISPA) con There’s no calm after the storm. Nel 2022 ha vinto il British Journal of Photography International Award.







    Le sue immagini sono state pubblicate su quotidiani e riviste italiane e internazionali, tra cui The New York Times, The Financial Times Magazine, Internazionale, Zeit e Vogue.







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    • 16 min
    Scalandrê – Marco Zanella

    Scalandrê – Marco Zanella

    Scalandrê – espressione dialettale romagnola che significa “fuori stagione, fuori fase” riferita a persone, animali o piante – è il titolo del primo libro di Marco Zanella, un progetto triennale su Cotignola, piccolo centro del Nord Italia di tradizione agricola.







    Un’indagine su quella che è stata spesso definita la fine della civiltà rurale, a cavallo tra il mondo prima e quello dopo la pandemia; una realtà messa a dura prova dall’avanzare della nuova era digitale e dal confronto con un senso del tempo alienante: il ritmo naturale delle stagioni, delle feste e dei riti, che ha sempre scandito la vita di una comunità in contatto osmotico con la terra, rischia ora di essere stravolto e perso. In questo piccolo cosmo, la vita non sembra correre contro il tempo, ma su un binario parallelo, senza conflitti. Le immagini di Marco Zanella testimoniano l’impegno di una comunità a preservare antiche tradizioni e memorie collettive da un cambiamento accelerato.







    Ne parliamo con l’autore in questa nuova puntata del podcast!















    L’intervista







    Marco Zanella è nato a Parma nel 1984. Si avvicina alla fotografia nel 2005, dopo che uno zio prematuramente scomparso gli regala le sue macchine fotografiche. Per alcuni anni studia fotografia a Milano e collabora con l’artista e amico Matteo Ferretti, anch’egli di Parma. Nel 2012 si stabilisce nello studio Cesura e diventa assistente di Alex Majoli, dove si forma come fotografo e stampatore fine-art.







    Dal 2012 Marco viaggia spesso nel Sud Italia dove documenta le sue esperienze e i suoi incontri, alla ricerca di una visione personale di questo territorio. Lavora principalmente in Basilicata, Calabria e Sicilia.







    Allo stesso tempo documenta la sua vita personale in Emila-Romagna, e il suo tempo allo Studio Majoli e a Cesura, in un diario visivo senza fine.







    Nel 2018, grazie al fotografo e amico Daniele Casadio, si è avvicinato alla comunità del comune di Cotignola e al festival “Nell’ Arena delle balle di Paglia”; attualmente sta lavorando alla documentazione della vita quotidiana del paese, commissionata dal comune.







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    • 17 min
    Dead End – Nicola Moscelli

    Dead End – Nicola Moscelli

    Diversi mesi fa abbiamo avuto il piacere di ospitare ai nostri microfoni Nicola Moscelli, un fotografo con un progetto tutto particolare che narra la frontiera tra USA e Messico attraverso le immagini di Google Street View e altro materiale raccolto per far emergere le contraddizioni e le difficoltà che si creano quando una nazione crede di poter risolvere i problemi di frontiera eregendo muri.







    I muri sono purtroppo una risposta comune per proteggere le economie nazionali e le opinioni pubbliche dalle crisi vicine, riflettendo le problematiche della globalizzazione. Il lavoro esplora il confine tra USA e Messico, anticipando le sfide delle future barriere. L’occhio di Google offre una prospettiva unica, mostrando una permeabilità del confine esclusivamente digitale.







    Parleremo di questo progetto, il cui titolo è Dead End, ma anche di altri lavori. Abbiamo deciso di pubblicare l’intervista in podcast nel periodo in cui il libro relativo a Dead End è in dirittura di arrivo, come è possibile verificare sul suo sito.















    L’intervista







    Nato a Taranto nel 1980 e cresciuto a Bari, nel sud Italia, ha vissuto a Madrid, Vienna e Monaco prima di stabilirsi a L’Aia, dove attualmente risiede.







    È un narratore e documentarista, utilizzan la fotografia e le arti visive per creare narrazioni con un particolare focus sull’ambiente e sul modo in cui l’umanità si relaziona ad esso.







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    • 17 min
    Photography Home Studio, con Massimo Pinciroli

    Photography Home Studio, con Massimo Pinciroli

    Partendo da un articolo apparso sul numero di settembre 2023 della rivista Tutti Fotografi, abbiamo voluto ospitare l’autore Massimo Pinciroli che ai nostri microfoni ha parlato di come poter costruire un vero e proprio studio fotografico in casa, con particolare riferimento alla teoria e tecnica nell’uso dell’illuminazione creativa.







    Scopriamo insieme a Massimo come poter crescere nell’espressione fotografica anche con gli strumenti e con gli spazi che possiamo reperire nella nostra vita di tutti i giorni.















    L’intervista







    Massimo Pinciroli è un fotografo appassionato che ha trascorso gran parte della sua vita immerso nel mondo della fotografia. Fin da giovane ha dimostrato un interesse precoce per questo medium, prendendo in mano una macchina fotografica già all’età di cinque anni e guadagnandosi presto il titolo di “fotografo di famiglia”.







    Con il passare degli anni, ha abbandonato le inquadrature amatoriali per dedicarsi seriamente allo studio e alla pratica della fotografia. A vent’anni, è stato notato da una rinomata multinazionale del settore fotografico, che lo ha ingaggiato per condurre sessioni di formazione in tutta Italia. In seguito, ha contribuito all’apertura di numerosi centri di sviluppo fotografico per una catena di grande distribuzione, fornendo formazione a personale non specializzato.







    Con l’avvento del nuovo secolo, Pinciroli si è dedicato allo studio e alla diffusione della stampa a getto d’inchiostro, diventando un esperto nel campo. La sua passione per l’innovazione lo ha portato a sperimentare con le prime stampanti inkjet di grande formato e con le nuove soluzioni software, diventando un punto di riferimento per fotografi professionisti ed emergenti. Nel 2020, è stato nominato Epson Photo Evangelist per il suo impegno nella divulgazione delle tecniche di stampa fine art.







    Negli ultimi quindici anni, Pinciroli ha ampliato i suoi interessi verso la ripresa fotografica, concentrandosi in particolare sulle tecniche di illuminazione. Le sue conoscenze in questo campo si sono tradotte in numerosi videotutorial e un intero videocorso sull’illuminazione fotografica, contribuendo ulteriormente alla sua reputazione di esperto nel settore.







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    • 22 min

Recensioni dei clienti

4,3 su 5
106 valutazioni

106 valutazioni

maumau222234 ,

Top

Seguo sempre con interesse meno quando danno spazio ai piccoli fotografi pseudo artisti

GiampaoloDS ,

Il mancato successo

Dopo non so più quanti anni che vi seguo mi immaginavo che sareste diventati sempre più bravi nel vostro percorso , diventando professionisti della comunicazione , ma ho deciso di scrivere questo commento pubblico perche spero sia costruttivo x chi legge e i diretti interessati. Negli anni succedeva spesso che registravate con metodi veramente scarsi che si ripercuotevano nella qualità di chi ascoltava , tanto che dovevo risentire più volte dei pezzi perche non capivo tipo una o più parole dette nelle interviste, faccio un salto negli anni e nelle ultime puntate addirittura non fate neanche il montaggio delle vostre interviste tenendo le lunghissime pause delle vostre perdite di connessione e interferenze varie tanto che non riesco più a finire di ascoltare le puntate... poi eccola lì che oramai è uscita la puntata di messaggio promozionale di 1:34 minuti di brand ... un peccato abbandonarvi !!!

S.Silveri ,

Un fullframe di argomenti in puntate APS-C

Bravi bravi bravi! Non so che altro aggiungere.. aspetto sempre con ansia una nuova puntata sia per la parte di novità ma soprattutto per la parte delle interviste che sono fenomenali! Un sacco di nomi noti e meno noti che forniscono mi aria di di spunti sulla fotografia come arte totale. Da ascoltare se siete appassionati.. non potrete più farne a meno! Andate a vedervi anche il loro sito, ricchissimo di contenuti!

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