101 episodi

Rame è la serie podcast di una community che vuole sfatare il tabù dei soldi. Nasce all'interno di una piattaforma (www.rameplatform.com) che attraverso i suoi contenuti si pone l’obiettivo di avviare una rivoluzione culturale nella società, che trasformi la finanza personale in un argomento di conversazioni audaci e liberatorie. Annalisa Monfreda, ogni settimana, dialoga con un ospite diverso seguendo il filo della sua storia economica. Parlare di soldi può essere intimo e coinvolgente, rivelatorio ed eccitante. E si finisce sempre per svelare chi siamo e ciò in cui crediamo.

Rame Rame

    • Cultura e società
    • 4,5 • 19 valutazioni

Rame è la serie podcast di una community che vuole sfatare il tabù dei soldi. Nasce all'interno di una piattaforma (www.rameplatform.com) che attraverso i suoi contenuti si pone l’obiettivo di avviare una rivoluzione culturale nella società, che trasformi la finanza personale in un argomento di conversazioni audaci e liberatorie. Annalisa Monfreda, ogni settimana, dialoga con un ospite diverso seguendo il filo della sua storia economica. Parlare di soldi può essere intimo e coinvolgente, rivelatorio ed eccitante. E si finisce sempre per svelare chi siamo e ciò in cui crediamo.

    Episodio 77: Perché l'ascensore sociale non si è fermato al mio piano?

    Episodio 77: Perché l'ascensore sociale non si è fermato al mio piano?

    Maria Nanna ha 37 anni ed è originaria di Casamassima, in provincia di Bari. Il suo sogno è lavorare nell’ambito della Pianificazione del Territorio. Così si iscrive alla Facoltà di Agraria, a Bari. Prende la laurea Triennale, poi la Magistrale, fa un Erasmus, scrive una tesi in lingua inglese, da cui nascono due pubblicazioni, ma all’università non c’è posto per lei, né per un dottorato né per un assegno di ricerca. Per oltre un anno, prova a entrare in un mercato del lavoro che sembra respingerla. Vive a casa dei genitori, dà ripetizioni, tira la cinghia sulle spese, e intanto manda curriculum e si iscrive a tutte le agenzie interinali. Maria è spinta dalla sua cultura e dalla narrazione dominante a cercare in sé l’origine del problema e a non riconoscere di essere finita dentro un meccanismo che tocca la sua intera generazione. A 28 anni, un’opportunità le si para davanti sotto forma di banner pubblicitario che comunica la mancanza di insegnanti al Nord: si ricercano supplenti anche fuori dalle graduatorie. Decide di provare e viene subito chiamata. Si sposta da Bari a Cuneo, per 500 euro al mese, che finiscono tutti in spese fisse. Per cinque anni vive a Cuneo e diventa una dei tanti docenti del Sud che vanno a coprire le cattedre del Nord. Nel 2021, viene pubblicato il concorso, che Maria vince. E dopo un anno chiede il trasferimento in Puglia. Oggi è tornata a vivere nella sua terra, guadagna 1500 euro al mese e dentro questa vita iniziata per caso, diversa da quella che aveva progettato per sé, ha imparato a misurare la felicità a gradi di opportunità che i soldi le permettono di avere.


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    • 11 min
    Episodio 76: Sto imparando, finalmente, a gestire i soldi con la Partita Iva

    Episodio 76: Sto imparando, finalmente, a gestire i soldi con la Partita Iva

    Giorgia Ortu La Barbera ha 54 anni, vive a Latina ed è una psicologa che si occupa di consulenze nell’area delle risorse umane. I suoi genitori, sposatisi giovanissimi, la espongono fin dall’infanzia a due modelli di vita diversi: quello paterno, caratterizzato da una forte instabilità e quello materno, sinonimo di grande linearità. Data la presenza altalenante del padre, la gestione economica e organizzativa della famiglia è a carico della madre, che educa le tre figlie al contenimento delle spese. In quegli anni di privazioni, Giorgia ha la fantasia che, una volta adulta, sarebbe stata ricca. Ricchezza, per lei, è potersi concedere il superfluo. Quando entra nel mondo del lavoro, lo fa dalla porta dei contratti co.co.co. All’età di 33 anni, però, quando diventa madre, con una laurea e due master, rischia di uscire dal mercato del lavoro. A quel punto, con una figlia di nemmeno un anno, decide di aprire la Partita Iva: è brava, trova clienti e inizia a fatturare. Diventa ricca, cioè raggiunge la condizione a cui ambiva, quella di potersi concedere il beneficio del superfluo. Eppure, per anni, prova senso di colpa per quelle spese, perché fatica a gestire la partita Iva, con le sue scadenze, i suoi pagamenti. Inizia così un percorso di educazione finanziaria e capisce che, gestendo meglio il denaro, non solo può concedersi il superfluo che la fa felice, ma può anche guadagnarsi un pensiero sereno sul futuro.


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    • 14 min
    Episodio 75: Mi sono guadagnata la libertà di essere precaria

    Episodio 75: Mi sono guadagnata la libertà di essere precaria

    Francesca ha 33 anni, è originaria di Ravenna, e vive a Tallin, in Estonia. Figlia di una bancaria, che ha sempre parlato di soldi in casa, Francesca cresce con un’ottima educazione finanziaria. Ma con il mandato di rifugiarsi in un posto fisso, meglio se statale. E così, pur sognando il Liceo Classico, studia Ragioneria. E pur volendo iscriversi a Lettere, frequenta Economia e Commercio. Verso la fine dell’Università, inizia a sentire i primi segnali di uno scollamento tra ciò che fa e ciò che desidera fare. Ma ancora una volta non ascolta quei segnali: cerca un posto fisso e lo trova prima in un Consorzio Agrario, poi in un’agenzia di viaggi, dove fa la contabile. Quando conosce il suo attuale compagno, un musicista, all’epoca squattrinato, che però vive della sua passione, osserva per la prima volta un modo alternativo di disegnare l’esistenza, che lei non aveva mai legittimato per sé. Così, prima si autorizza a fare un corso di scrittura creativa e poi si dimette per provare a lavorare nell’editoria. L’ingresso nel mondo del lavoro dei suoi sogni, però, non è come se lo aspettava. Manda curriculum su curriculum ma con poca fortuna, iniziando a dubitare delle sue scelte. L’idea di divorare tutti i suoi risparmi le dà fastidio, così trova un lavoretto in una gastronomia. Intanto viene contattata da uno studio editoriale, e finalmente inizia a guadagnare con la sua passione. Il lavoro che ha scelto è per sua natura precario. Ma è proprio la competenza finanziaria acquisita fin da ragazzina, che le permette di gestire la Partita Iva e di navigare con sicurezza dentro l’instabilità della sua nuova vita.


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    • 14 min
    Rituali 03. Stefania Auci: «Potrei vivere di scrittura, ma ho scelto di non farlo»

    Rituali 03. Stefania Auci: «Potrei vivere di scrittura, ma ho scelto di non farlo»

    Stefania Auci è una delle poche scrittrici, in Italia, che potrebbe vivere del suo mestiere. I suoi romanzi, che attraverso le vicende della famiglia Florio raccontano due secoli di storia d'Italia, hanno venduto quasi due milioni di copie. Eppure Auci si tiene stretta il suo lavoro di insegnante. Perché «lo stipendio è sempre lo stipendio», dice. Ma anche perché «in Italia è difficilissimo vivere di cultura». Tanto più se sei una donna e tutti pensano che tu debba scrivere di sole, cuore e amore, piuttosto che di soldi. «Eppure la nostra vita, esattamente come quella di un uomo, è regolata dal peso e dal valore dei soldi». E così, l'aver cambiato "le regole" della scrittura femminile le ha fatto perdere la fiducia di affidarsi ad essa completamente.

    Stefania Auci è la protagonista del terzo evento del tour Rituali di benessere finanziario, a Palermo. Ai nostri microfoni ha raccontato del costo che ha pagato per il fatto di essere donna, ma anche di come ha speso i primi soldi guadagnati con i suoi libri.

    Rituali di benessere finanziario è un tour organizzato in collaborazione con Alleanza Assicurazioni e con il sostegno di Sardegna Ricerche.




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    • 15 min
    Episodio 74: Il privilegio con cui sono nato mi ha reso una calamita per la fortuna

    Episodio 74: Il privilegio con cui sono nato mi ha reso una calamita per la fortuna

    Luca Sartoni ha 43 anni e vive a Udine. Figlio unico di genitori dipendenti statali, che si erano emancipati da infanzie molto umili, vive una giovinezza senza preoccupazioni. Anche quando i suoi amici sperimentano i primi lavoretti estivi, i suoi lo spingono a godersi la vita. Lo stesso vale per gli studi: nessuna decisione è mai dettata da considerazioni economiche sul futuro. I soldi sono fuori dai suoi pensieri, al punto che quando inizia a fare i primi lavori, dimentica di accantonare per pagare le tasse, e i suoi genitori intervengono in suo aiuto. Luca è un appassionato di Internet e compie scelte più dettate da questo interesse che da una strategia volta all’indipendenza economica futura. Mentre vive ancora a casa dei suoi, apre uno dei primi blog e lavora gratis per una web tv in cambio dei pass a tutti gli eventi tech più importanti a livello nazionale e mondiale. Da questa serie di contatti, verso i 30 anni gli arriva una proposta di lavoro che da il via a una carriera rapidissima che lo porta a lavorare per una grande azienda americana con uno stipendio ben sopra la media dei suoi colleghi. Oggi rifugge la tentazione di attribuire un intento strategico alle scelte che lo hanno condotto fin lì e riconosce che tutti i colpi di fortuna avuti mettevano radici in una condizione di privilegio estremo: «Perché la fortuna richiede una piattaforma di privilegio per poter avvenire». Quando inizia a guadagnare bene, memore delle piccole défaillance finanziarie dei suoi vent’anni, Luca si attiene a una rigorosa disciplina nella gestione del denaro, che lo tiene al riparo da spese finalizzate all’ostentazione del suo status. Ciò gli permette un ulteriore cambio di direzione della sua vita professionale, che lo porta ad abbandonare la sua carriera internazionale, per intraprenderne una da freelance.


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    • 19 min
    Episodio 73: Ho ereditato una casa che per il catasto era altrove

    Episodio 73: Ho ereditato una casa che per il catasto era altrove

    Francesca Padovan ha 32 anni e vive a Padova, dove lavora come UX-designer. Nasce a Favaro Veneto, padre operaio e mamma che fa le pulizie. Abitano in una grande casa assieme al nonno, dove man mano che qualcuno muore, viene spento il riscaldamento nella sua stanza. Muore prima il nonno, poi, quando Francesca ha 13 anni, a morire è sua madre. Se dovesse mancare anche il padre, Francesca sarebbe sola al mondo. Così inizia a vedere nello studio la sua unica fonte di sicurezza per il futuro. Viene ammessa al Politecnico di Milano, prima la Triennale poi la Magistrale. Suo padre continua a portarle volantini di offerte di lavoro che vede in giro. Non capisce perché continui a studiare. Nonostante ciò, riesce a pagarle l’affitto e le tasse. Quando finalmente Francesca termina gli studi e sta per firmare il suo primo contratto di lavoro, riceve una telefonata. Suo padre ha un cancro ed è terminale. Francesca chiude la sua vita a Milano e torna a Favaro. Nel giro di 20 giorni suo padre muore e le lascia in eredità 20mila euro più la grande casa gelida. Francesca non ha dubbi, vorrebbe venderla ma scopre che ci vogliono molti soldi per sanare alcune irregolarità catastali. Nonostante la grossa spesa e l’incertezza, Francesca decide di procedere e di spendere tutti i 20mila euro ereditati per metterla in regola. Quando finalmente riuscirà a venderla, non toccherà i soldi ottenuti per diversi anni. Fino al giorno in cui, grazie a una psicoterapeuta, capirà il bisogno di trovare un nuovo posto da chiamare casa. Compra così un piccolo appartamento a Padova, senza bisogno di fare il mutuo. E lì inizia la sua nuova vita.


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    • 16 min

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