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Il drammatico uno-due della pandemia seguita dal conflitto in Ucraina ha contribuito dolorosamente a un passaggio culturale importante, facendoci finalmente realizzare che la transizione ecologica è uno strumento per conseguire una maggiore indipendenza dalle importazioni di materie prime, energia e semilavorati, da cui le economie europee sono estremamente indipendenti. Le soluzioni proprie della crisi ecologica (dalle fonti rinnovabili al ciclo idrico integrato, dall'economia circolare alla fusione nucleare) si rivelano infatti essere ciò che serve per affrontare la crisi geo-politica, energetica ed economica che ci attanaglia.Lo speciale estivo di Smart City "La transizione ecologica in tempo di crisi" racconta i punti di contatto tra le crisi del nostro tempo, e la ricerca di possibili soluzioni comuni, affrontando temi quali la gestione dell'acqua, le opportunità offerte dalle energie forestali e marine, le sfide dei sistemi di stoccaggio energetico sostenibili e della fusione nucleare.
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Il drammatico uno-due della pandemia seguita dal conflitto in Ucraina ha contribuito dolorosamente a un passaggio culturale importante, facendoci finalmente realizzare che la transizione ecologica è uno strumento per conseguire una maggiore indipendenza dalle importazioni di materie prime, energia e semilavorati, da cui le economie europee sono estremamente indipendenti. Le soluzioni proprie della crisi ecologica (dalle fonti rinnovabili al ciclo idrico integrato, dall'economia circolare alla fusione nucleare) si rivelano infatti essere ciò che serve per affrontare la crisi geo-politica, energetica ed economica che ci attanaglia.Lo speciale estivo di Smart City "La transizione ecologica in tempo di crisi" racconta i punti di contatto tra le crisi del nostro tempo, e la ricerca di possibili soluzioni comuni, affrontando temi quali la gestione dell'acqua, le opportunità offerte dalle energie forestali e marine, le sfide dei sistemi di stoccaggio energetico sostenibili e della fusione nucleare.
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    Ora l’IA fa anche il caffè…

    Ora l’IA fa anche il caffè…

    Questa sera partiamo da una notizia curiosa che arriva dalla Finlandia, paese campione mondiale di consumo di caffè con circa 12 kg a testa ogni anno, nella cui capitale una torrefazione artigianale ha introdotto una nuova miscela sviluppata da un’intelligenza artificiale. Un blending di varietà che, nel corso di un test alla cieca, ha incontrato l’approvazione degli esperti assaggiatori, i quali hanno ritenuto che non avesse bisogno di modifiche. Il risultato sorprende perché il sistema utilizzato tutto può avere tranne che il senso del gusto. Eppure funziona. Commentiamo questo studio con Davide Cassi, professore di Fisica della Materia presso l'Università di Parma.

    Cuoio di pesce: messo a punto un olio vegetale capace di conferirgli idrorepellenza

    Cuoio di pesce: messo a punto un olio vegetale capace di conferirgli idrorepellenza

    La pelle di pesce, scarto abbondantissimo dell’industria ittica, può sostituire la pelle animale nella produzione di cuoio e pellami. A tal fine, negli ultimi anni, si è fatta molta ricerca con l’obiettivo di mettere a punto processi di concia adeguati e, possibilmente, più sostenibili. In questo filone si inserisce il lavoro di alcuni ricercatori dell’IIT, i quali hanno messo a punto un olio vegetale capace di conferire idrorepellenza alla pelle di salmone, uno dei pesci più adatti alla produzione di pelli, per le dimensione e per quantità. Ne parliamo con Giovanni Perotto, ricercatore responsabile dello studio pubblicato su Green Chemistry.

    Perché l'IA può dare una mano a studiare il Climate Change

    Perché l'IA può dare una mano a studiare il Climate Change

    È possibile affidare a sistemi di intelligenza artificiale il compito di disegnare scenari climatici? Da alcuni anni l’IA è entrata prepotentemente in molti campi della ricerca, dove si effettuano simulazioni che richiedono grandi potenze di calcolo. Dalle simulazioni del cuore alle simulazioni del plasma incandescente della fusione nucleare, quel che si è visto è che spesso l’AI riesce a fare previsioni accurate, pur senza risolvere in senso fisico i problemi. Concretamente, questo significa effettuare calcoli analiticamente impossibili e risparmiare molto tempo. Il campo della meteorologia non fa eccezione: il Machine Learning ha dimostrato di funzionare in modo eccellente quando si tenta di passare da previsioni del tempo su grande scala a quelle su scala più locale, e nel fare predizioni di processi fisici che nessun modello numerico riesce a risolvere esplicitamente. E ora gli scienziati stanno cercando di estendere queste tecniche anche al caso, ancora più complicato, dello studio del Climate Change. Ce ne parla Antonio Navarra, presidente del Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici e BIGEA Università di Bologna.

    Geo strutture energetiche: a che punto siamo?

    Geo strutture energetiche: a che punto siamo?

    Torniamo su un’idea di cui abbiamo parlato per la prima volta nel 2017, in occasione della prima sperimentazione sul campo di un tratto di tunnel geotermico: una sperimentazione che consisteva nell'integrare nelle pareti di un tratto di tunnel della linea metropolitana 1 di Torino, delle serpentine che, assorbendo o cedendo energia termica al terreno, permettevano di alimentare impianti di riscaldamento e di climatizzazione. Il percorso di sperimentazione è proseguito in varie tipologie di opere sotterranee, come per esempio i grandi parcheggi. Un’occasione imperdibile per abbattere i costi richiesti per la realizzazione ad hoc di un grande scambiatore di calore geotermico. Ne parliamo con Marco Barla, professore al Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica del Politecnico di Torino.

    Dalle creme ai film cosmetici (sostenibili)

    Dalle creme ai film cosmetici (sostenibili)

    Arriva dall’Università di Bologna una nuova tipologia di prodotti cosmetici che potremmo definire disidratati. L’idea è che un domani le creme possano essere sostituite da sottilissimi dischetti di film cosmetico che, non appena inumiditi, si trasformano in un gel spalmabile. La prospettiva offre moltissimi vantaggi: grazie al 95% di acqua in meno, i film cosmetici - così sono definiti dai ricercatori bolognesi - durano molto più a lungo, occupano meno spazio e richiedono pochissimi imballaggi; ma soprattutto, possono integrare molto più facilmente composti di origine naturale, che nelle normali creme si degraderebbero troppo rapidamente. L’ateneo bolognese ha già registrato un brevetto, di cui punta a utilizzare i proventi per continuare a finanziare la ricerca e lo sviluppo. Ce ne parla Valentina Sallustio, ricercatrice all'Università Alma Mater di Bologna.

    Pressofusione da record finalista agli European Inventor Awards 2024

    Pressofusione da record finalista agli European Inventor Awards 2024

    Forgiare il telaio di un auto in pochi pezzi di grandi dimensioni: con questa invenzione, Fiorenzo Dioni, Ingegnere progettista di Idra Italia, si è inserito insieme al collega Richard Oberle tra i finalisti dello European Inventor Awards 2024, promosso dall’Ufficio Europeo dei Brevetti. Con altre due invenzioni, il 9 luglio si contenderà il primo premio della categoria industria. Per realizzare i componenti del telaio di un’automobile si utilizza la cosiddetta pressofusione (o più precisamente pressocolata), una tecnica inventata a metà Ottocento con cui si inietta del metallo fuso in uno stampo. Quello di aumentare le dimensioni degli stampi, e in generale degli oggetti creati con un’unica fusione, è un problema antico quanto la metallurgia, per il quale forgiare componenti su larga scala significa semplificare il processo e alleggerire il telaio. Ne parliamo con Fiorenzo Dioni, Ingegnere progettista di Idra Italia.

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U365 ,

Semplicemente istruttivo

Seguo questo podcast dall’inizio, posso dire che temi a volte complessi da comprendere, vengono espressi in maniera comprensibile. Avanti così…

Lisia01 ,

Una luce nel buio

Ottimo programma, breve, conciso e molto denso di informazioni. Punto di partenza per aprire la mente e per conoscere nuovi orizzonti. Grazie Melis.

Perryme ,

Un programma illuminante

In soli 7 minuti questo eccellente giornalista (fossero tutti così competenti!) riesce ad aprire la mente su quante prospettive di ricerca e sviluppo ci siano in Italia e non solo. Ne ho -quasi- imposto l’ascolto anche ai miei figli adolescenti!
Grazie Melis.

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