53 episodi

Un programma che approfondisce temi d’attualità nel mondo dell’arte, con uno sguardo trasversale e multidisciplinare che dà la parola a storici dell’arte, artisti e conservatori, scrittori e critici, per parlare di artisti, opere d’arte, musei e nuovi linguaggi artistici. Ogni settimana l’inserto dedicato a una mostra scelta dalla redazione e raccontata dai curatori. E una selezione di notizie e segnalazioni di inaugurazioni da non perdere.

Voci dipinte RSI - Radiotelevisione svizzera

    • Arte
    • 3,7 • 3 valutazioni

Un programma che approfondisce temi d’attualità nel mondo dell’arte, con uno sguardo trasversale e multidisciplinare che dà la parola a storici dell’arte, artisti e conservatori, scrittori e critici, per parlare di artisti, opere d’arte, musei e nuovi linguaggi artistici. Ogni settimana l’inserto dedicato a una mostra scelta dalla redazione e raccontata dai curatori. E una selezione di notizie e segnalazioni di inaugurazioni da non perdere.

    L’opera al nero di Franco Maria Ricci 

    L’opera al nero di Franco Maria Ricci 

    “Il colore della vita è il nero, che è la somma e la sovrapposizione di tutti i colori; il colore della morte è il bianco, che è la loro elisione e la loro scomparsa”: sono parole di Franco Maria Ricci. Il nero è il colore che ha contraddistinto le sue imprese editoriali. Visionario, sempre controcorrente, l’ideatore del Labirinto della Masone a Fontanellato e fondatore della mitica rivista d’arte FMR, risorta qualche anno fa, è stato un maestro di stile e un punto di riferimento per il gusto italiano e internazionale. Alla figura di questo grande editore, collezionista e bibliofilo è dedicata una mostra omaggio in corso al Palazzo Ducale di Genova, la città dei suoi avi. A “Voci dipinte” ne parliamo con il curatore Pietro Mercogliano e Edoardo Pepìno, direttore del Labirinto della Masone e della Franco Maria Ricci editore.
    Il raffinato collezionista parmigiano avrebbe probabilmente apprezzato l’esposizione basilese dal titolo Geniale Frauen. Una rassegna che riscopre l’opera e la vita di alcune artiste attive in Europa tra il Cinquecento e il Settecento: donne che hanno sfidato le convenzioni sociali per intraprendere una carriera non sempre riconosciuta. Anche molti pittori impressionisti hanno dovuto attendere a lungo un riconoscimento di pubblico e critica: lo racconta la nostra serie originale Due chili di blu.

    • 59 min
    Munari, l’inventore

    Munari, l’inventore

    «Non ci deve essere un’arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare». Lo scriveva Bruno Munari, artista e designer, inventore delle “macchine inutili” e creatore di oggetti divenuti mitici come la lampada Falkland e il posacenere Cubo. Poliedrico e visionario, Munari è una delle grandi figure del design e della cultura del Ventesimo secolo, le cui opere più iconiche si trovano oggi nelle collezioni permanenti dei più rinomati musei al mondo. Una grande mostra alla Fondazione Magnani Rocca di Traversetolo celebra la poliedricità e la visionarietà del celebre creativo milanese che intendeva ristabilire il contatto perduto tra arte e pubblico. Quale l’attualità di Bruno Munari nella società liquida del XXI secolo? E quale ruolo riveste il design oggi? Per parlarne Voci dipinte ospita il curatore dell’esposizione, il critico d’arte Marco Meneguzzo. Per la mostra della settimana vi proporremo un viaggio nell’Espressionismo in occasione di una importante mostra ad Ascona. Vi proporremo infine la quarta puntata della serie originale Due chili di blu , dedicata all’epopea dell’Impressionismo.

    • 56 min
    Le Forme del divino

    Le Forme del divino

    Cos’ha a che fare una “Natura morta” con la complessa esperienza del sacro? Solitamente l’interpretiamo in chiave naturalistica o realistica, prestando attenzione piuttosto al piano illustrativo. Tuttavia, questo genere artistico alle sue origini celava anche una dimensione liturgica, come racconta Michele Dantini nel suo saggio Le forme del divino. Problemi di arte sacra tra prima modernità e Novecento pubblicato da Il Mulino.
    «In Occidente le immagini dipinte o scolpite sono state per lungo tempo considerate incarnazioni del Divino» scrive Dantini «e hanno trovato in questa loro natura duplice, celeste e terrena insieme, la propria giustificazione». Ma quali sono i riferimenti al divino che oggi non riusciamo più a riconoscere? Perché il nostro modo di intendere l’arte prevede una rimozione del piano religioso?
    Ospite della puntata: Michele Dantini, Professore di Arte Contemporanea all’Università di Stranieri di Perugia e alla Scuola di Alti Studi di Lucca.
    L’inserto della settimana si illumina di una luce non divina: quella dei neon di Dan Flavin, esposti al Kunstmuseum di Basilea fino al 18 agosto. “Widmungen aus Licht” è il titolo della mostra. Emanuela Burgazzoli ne ha parlato con la co-curatrice Olga Osadtschy.
    Di luce dipinta parla, invece, il terzo episodio di Due chili di blu, la serie originale di Rete Due, curata dalla storica dell’arte Susanna Gualazzini, che in dieci puntate racconta l’epopea dell’Impressionismo.

    • 55 min
    Strani, estranei e stranieri ovunque

    Strani, estranei e stranieri ovunque

    Il titolo scelto dal curatore brasiliano Adriano Pedrosa per la 60. Biennale d’arte di Venezia, è quello di un’opera del collettivo italo britannico Claire Fontaine: una scritta fluorescente al neon “Foreigners Everywhere”, che si trasforma in una sorta di ready made per diventare l’emblema di una mostra dedicata ad artisti queer, outsider e indigeni.
    Una mostra e un emblema a cui il Padiglione svizzero si accorda perfettamente con le due opere realizzate dall’artista svizzero brasiliano Guerreiro do Divino Amor – che infatti ha dichiarato di riconoscersi appieno nella condizione evocata dal titolo. Due opere in cui ironia, cultura pop, riflessioni sulle identità, vere o rappresentate si intrecciano e si contaminano, scardinando forse per il visitatore qualche convinzione.
    In una puntata realizzata da Venezia, Voci dipinte ne parla con il curatore del padiglione svizzero Andrea Bellini, direttore del Centre d’art contemporain di Ginevra e con Carole Haensler direttrice del Museo Villa dei cedri di Bellinzona e presidente dell’associazione dei musei svizzeri.

    • 56 min
    Dipingere l’aria

    Dipingere l’aria

    Il 15 aprile 1874 a Parigi si apriva la prima esposizione degli Impressionisti: riuniva oltre 160 opere di 31 artisti, fra questi alcuni dei nomi che sarebbero diventati noti in tutto il mondo: Monet, Renoir, Degas, Pissarro, Sisley, Cézanne e Morisot. È l’inizio di un’avventura che riunisce un gruppo di pittori decisi a liberarsi dal sistema dei salons ufficiali e dai legami con la tradizione. Le mostre di questi “indipendenti” susciteranno scandalo, tra la critica e il pubblico, ma segneranno una vera e propria rivoluzione artistica che avrà un’influenza decisiva anche sulle avanguardie di primo Novecento. Ne parleremo a “Voci dipinte” con lo storico dell’arte Stefano Zuffi, co-curatore della grande mostra Cézanne-Renoir in corso a Palazzo Reale a Milano.
    L’avventura “impressionista” attraverso le otto mostre, le recensioni della critica e la voce dei suoi protagonisti sarà raccontata in una miniserie di dieci puntate curata dalla storica dell’arte Susanna Gualazzini intitolata “Due chili di blu”.  
    Dalla luce degli impressionisti alla luce-colore di Augusto Giacometti, un pittore che è stato un vero innovatore: una grande mostra al Kunsthaus di Aarau propone una rilettura dell’opera dell’artista svizzero, che oscilla tra figurazione e astrazione.

    • 1h
    Il museo necessario

    Il museo necessario

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    La pandemia, i cambiamenti climatici e le emergenze ambientali, i movimenti sociali come Black Live Matter e MeToo, il dibattito sulla decolonizzazione, la crisi economica, i conflitti e le disuguaglianze sociali; i grandi problemi che attraversano la società contemporanea richiedono anche ai musei di ripensare la propria identità e funzione. Sempre meno spazi neutrali, le istituzioni museali sono sempre più luoghi dove si ascolta e si agisce. La transizione a museo “utile” e attivista presuppone un cambiamento radicale che include nuovi modelli di gestione e nuove pratiche, fondate sul coinvolgimento e sulla responsabilizzazione dei cittadini. Altrimenti il rischio è quello di cadere nella retorica della bellezza terapeutica e nel paternalismo. Perché è urgente cambiare rotta e ridefinire la legittimità dei musei? Quali sono i valori che il museo “necessario” dovrebbe promuovere per diventare strumento di cambiamento sociale? Quali gli ostacoli a questa radicale trasformazione dei musei?
    Per parlarne Voci dipinte ospita le museologhe Simona Bodo e Anna Chiara Cimoli.  
    Per la mostra della settimana saremo al Masi di Lugano, dove è in corso un’esposizione dedicata al grande fotografo svizzero Ernst Scheidegger – che raccoglie oltre un centinaio di immagini, divise in due nuclei: gli scatti giovanili inediti e una selezione dei suoi celebri ritratti d’artista. Vi proporremo l’intervista alla curatrice Taisse Grandi Venturi.

    • 58 min

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