Respiro

Anthony Perretta
Respiro

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  1. L’irrinunciabile messaggio di una lettera (quasi) anonima

    APR 1

    L’irrinunciabile messaggio di una lettera (quasi) anonima

    Introduzione alla lettera agli Ebrei   Sempre più persone oggi dicono di aver fede. Una persona in difficoltà una volta mi ha detto: “Ho abbastanza fede per far fronte alla mia situazione”. Ma come si fa per coltivare e possedere la fede?    La fede viene dall’ascolto, e ciò che si ascolta proviene dalla Parola di Cristo. Così scrive l’apostolo Paolo ai Romani. Ed è questo il motivo per cui studiamo la Parola di Dio. Questa mattina vorrei introdurre una porzione di Parola di Dio che ci è stata trasmessa come lettera. È una lettera (quasi) anonima: la lettera agli Ebrei.    La lettera agli Ebrei contiene alcuni passaggi che creano difficoltà agli studiosi e sono difficili da comprendere.  Contiene anche diversi avvertimenti, che sono stati scritti affinché li leggiamo e ce li poniamo a cuore.    Ma, soprattutto, la lettera agli Ebrei è stata scritta con uno scopo preciso. La sua intenzione è di fortificare la fede; fortificare la fede nell’opera perfetta compiuta da Gesù Cristo. È stata scritta per risvegliare nei lettori la certezza che chi confida in Lui raggiungerà la meta.   Questa mattina introdurrò questa lettera per incoraggiarvi e invogliarvi a leggerla. Più in generale a dedicare ogni giorno almeno un po’ di tempo alla lettura della Parola, all’ascolto, allo studio, alla pratica della Parola di Dio.  Quando una persona si trova in difficoltà ciò che rimane è la fede. Se quindi c’è qualcosa che forma e rafforza la nostra fede quando stiamo bene, facciamo bene a coglierla, affinché possiamo stare in piedi, quando tutte le altre sicurezze della vita vengono a mancare.  Ciò che mantiene in piedi il credente nella prova (me incluso) è la fede nella Parola di Dio. Posso testimoniare che è vero!   Questa mattina ci occuperemo dell’autore della lettera, del suo contenuto e dei suoi destinatari.  L’autore non è noto. Cioè, non si presenta in maniera ufficiale dicendo il suo nome nelle prime righe, così come era consuetudine iniziare le lettere nell’antichità. L’autore della lettera agli Ebrei non comincia con un saluto, o con un augurio, come si usava nelle lettere, ma inizia subito a parlare di Dio. Rileggiamo l’inizio.

    42 min
  2. Risparmiati dal Dio che fa grazia

    MAR 17

    Risparmiati dal Dio che fa grazia

    2Re 6, 18-23 Chi non è mai venuto in contatto col tema: bullismo? Bullismo è il comportamento aggressivo di un gruppo, spesso di ragazzi che si diverte a far soffrire qualcuno che è stata presa di mira. Il bullismo può essere a) fisico b) verbale c) indiretto  Bullismo fisico o diretto: utilizza la forza fisica per nuocere all’altro. In questa categoria rientrano i comportamenti come picchiare, spingere, fare cadere, ecc. Bullismo verbale: comportamenti che utilizzano le parole per arrecare danno alla vittima, come le offese, le prese in giro insistenti, le minacce, le intimidazioni, e anche la calunnia per danneggiare l’immagine di qualcuno.  Bullismo indiretto: esso non è rivolto direttamente alla vittima ma prova a danneggiare le sue relazioni con gli altri. Si tratta di comportamenti spesso poco visibili che portano all’esclusione e all’isolamento della vittima attraverso la diffusione di pettegolezzi e dicerie, l’ostracismo (impedire a qualcuno di affermarsi) e il rifiuto di esaudire le sue richieste.  Di questo tema si parla frequentemente nelle scuole, ma avviene anche in altri campi. Il testo di questa mattina, soprattutto l’inizio del testo mi ha fatto pensare a questo tema. Ve lo leggo, partendo dal v. 14, per ricordare il contesto. Lettura: 2 Re 6, 14 – 23.   14 Il re vi mandò cavalli, carri e numerosi soldati; i quali giunsero di notte e circondarono la città. 15 Il servo dell'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, andò fuori e vide che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città. Il servo disse all'uomo di Dio: «Ah, mio signore, come faremo?» 16 Quegli rispose: «Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro». 17 Ed Eliseo pregò e disse: «SIGNORE, ti prego, aprigli gli occhi, perché veda!» E il SIGNORE aprì gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo.18 Mentre i Siri scendevano verso Eliseo, questi pregò il SIGNORE e disse: «Ti prego, acceca questa gente!» E il SIGNORE li accecò, secondo la parola di Eliseo. 19 Allora Eliseo disse loro: «Non è questa la strada, e non è questa la città; venite dietro a me, e io vi condurrò dall'uomo che voi cercate». E li condusse a Samaria. 20 Quando furono entrati a Samaria, Eliseo disse: «O SIGNORE, apri loro gli occhi, affinché vedano». Il SIGNORE aprì loro gli occhi, e a un tratto videro che si trovavano nel mezzo di Samaria. 21 Il re d'Israele, come li ebbe veduti, disse a Eliseo: «Padre mio, li debbo colpire? li debbo colpire?» 22 Eliseo rispose: «Non li colpire! Colpisci tu forse quelli che fai prigionieri con la tua spada e con il tuo arco? Metti loro davanti del pane e dell'acqua, affinché mangino e bevano, e se ne tornino dal loro signore». 23 Il re d'Israele preparò loro abbondanza di cibi; e quando ebbero mangiato e bevuto, li congedò, e quelli tornarono dal loro signore; e le bande di Siri non vennero più a fare incursioni sul territorio d'Israele.   Un grosso contingente di soldati armati oltrepassa i suoi confini per catturare un uomo solo e disarmato, per portarlo davanti al re e per castigarlo, è una forma di bullismo. Umanamente parlando, l’uomo di Dio è spacciato. Egli è il più debole, solo col suo servo leale, circondato da soldati armati e minacciosi, più forti, che escludono ogni via di scampo.  v. 14 e 15 Il re vi mandò cavalli, carri e numerosi soldati; i quali giunsero di notte e circondarono la città. E nel v, 18  “I siri scendevano verso Eliseo” e si avvicinavano sempre di più a lui. I molti più forti, contro l’uno più debole.   Ti sei già trovato in una situazione un po’ simile? Ti sei già sentito solo o sola, senza via di scampo in una minaccia più grande di te? Forse conosci questa situazione: essere circondato da persone malvagie, ostili, che ti spaventano e ti intimidiscono.

    38 min
  3. Non si vede ma c’è!

    MAR 3

    Non si vede ma c’è!

    Protetti dal Dio che è presente. 2Re 6, 14-17   Il testo di oggi ci porta a considerare una situazione senza via di uscita. Perché mai Dio dovrebbe permettere a un suo figlio, a un credente, al suo popolo, di trovarsi in una tale situazione?    Leggiamo: 2Re 6, 14 – 17 14 Il re vi mandò cavalli, carri e numerosi soldati; i quali giunsero di notte e circondarono la città. 15 Il servo dell'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, andò fuori e vide che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città. Il servo disse all'uomo di Dio: «Ah, mio signore, come faremo?» 16 Quegli rispose: «Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro». 17 Ed Eliseo pregò e disse: «SIGNORE, ti prego, aprigli gli occhi, perché veda!» E il SIGNORE aprì gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo.   Oltre alla realtà visibile, immediata, che percepiamo con i nostri sensi umani, esiste una realtà spirituale, invisibile, che a noi sfugge. Questo testo ci mostra un esempio concreto per aiutarci a guardare oltre ciò che vediamo. E ci insegna che, anche se non lo vediamo, Egli c’è. Dio è reale, è sempre coi suoi figli, ma non in modo distratto; è presente. Egli ci circonda, ci avvolge nella sua protezione. Vede. È qui, anche in quelle difficoltà umanamente senza via di uscita.  Non si vede ma c’è. Siamo protetti dal Dio presente.  Da forze invisibili al suo servizio.  Per questo possiamo fidarci di lui.    Conosci anche tu situazioni senza via d’uscita? Forse ne hai già vissuta qualcuna.  Come reagiamo quando siamo circondati dal male. Quando sembra che siamo presi di assedio, quando ci tocca lottare contro il male, quando soffriamo a causa di difficoltà irrisolvibili, e in situazioni senza via di uscita?

    36 min
  4. Strategia vincente - Sotto lo sguardo del Dio che vede

    FEB 13

    Strategia vincente - Sotto lo sguardo del Dio che vede

    2Re 6, 8 – 14    Il testo di questa mattina è 2 Re 6, 8 – 14. Si tratta della prima parte di un testo più ampio, di cui ci occuperemo in seguito.    8 Allora il re di Siria faceva guerra contro Israele; e in un consiglio che tenne con i suoi servitori, disse: «Io porrò il mio accampamento nel tale e tal luogo».  9 L'uomo di Dio mandò a dire al re d'Israele: «Guàrdati dal trascurare quel tal luogo, perché vi stanno scendendo i Siri». 10 Allora il re d'Israele mandò gente verso il luogo che l'uomo di Dio gli aveva detto, e circa il quale era stato preavvisato; e là si tenne in guardia. Il fatto avvenne non una né due, ma più volte. 11 Questa cosa turbò molto il cuore del re di Siria, che chiamò i suoi servitori, e disse loro: «Fatemi sapere chi dei nostri è per il re d'Israele». 12 Uno dei suoi servitori rispose: «Nessuno, o re, mio signore! ma Eliseo, il profeta che sta in Israele, fa sapere al re d'Israele persino le parole che tu dici nella camera dove dormi». 13 Allora il re disse: «Andate, vedete dov'è, e io lo manderò a prendere». Gli fu riferito che era a Dotan. 14 Il re vi mandò cavalli, carri e numerosi soldati; i quali giunsero di notte e circondarono la città.   Ho intitolato questo testo: Strategia vincente. Eliseo riesce a vincere, a salvare il suo popolo, senza usare le armi. Qual è la strategia vincente di Eliseo in questo conflitto, e cosa possiamo imparare per la nostra vita oggi?    Ricorda: il nostro Dio è un Dio che vede. Innanzitutto, il testo ci invita a ricordare che abbiamo un Dio che vede. Questo può non piacere a tutti, ma è incoraggiante per un figlio di Dio. Qualunque sia il tipo di attacco, o di difficoltà che ci viene incontro, possiamo sapere che il nostro Dio è un Dio che vede.   Egli vede perché è l’Onnipotente, perché non è come gli idoli che “hanno occhi ma non vedono” (Salmo 115, 5 b).  E la sua presenza è sempre con me. Il Signore sa quando mi siedo, quando mi alzo. Conosce da lontano il mio pensiero. In più lui conosce le parole che sto per dire, prima ancora che le penso e prima ancora che le dico (Salmo 139, 1 – 4).    Egli vede anche nel nostro cuore.  Non soltanto ciò che è visibile, le nostre azioni, le nostre opere ma conosce anche i nostri pensieri, e anche le motivazioni più profonde. Vede i nostri silenzi. Quando potremmo dire qualcosa o agire, e rimaniamo fermi e tacciamo.

    33 min
  5. Dio può!

    FEB 5

    Dio può!

    Testo biblico: 2 Re 6, 4 – 7 Che cos’è un miracolo? Miracolo è tutto ciò che soltanto Dio può operare. Miracolo è ciò che Dio opera costantemente nella sua sovranità, senza che ce ne rendiamo sempre conto, dando tutto per scontato. Miracolo è la cura che Dio si prende del creato, e lo sostiene vegliando su di esso. Miracolo è la provvidenza che Dio manifesta a favore dei giusti e degli ingiusti (Matteo 5, 45). Miracoli sono anche quegli episodi inaspettati nella nostra vita, che ci riempiono di stupore. Sono gli interventi mirati di Dio che assaporiamo come soprannaturali.  Nel dizionario Biblico GBU leggiamo: “Molta confusione sul tema dei miracoli è stata causata dall’avere trascurato il fatto che la Scrittura non distingue nettamente tra la costante azione sovrana provvidenziale di Dio e i suoi atti particolari.” In altre parole, la Bibbia non distingue quei miracoli che Dio compie nel silenzio, ogni giorno, senza che ce ne rendiamo conto, e quegli atti straordinari, che sperimentiamo ogni tanto, di cui ci rendiamo conto, e che sono umanamente inspiegabili. Per questo, alcuni sono confusi e pensano che l’azione di Dio sia presente soltanto negli episodi fuori dal comune che creano sensazione. E ignorano invece tanti miracoli di Dio.  Ogni giorno Dio compie i suoi miracoli.  Gli ultimi tempi sono caratterizzati anche da falsi miracoli.  Ogni vero miracolo fa eco alla domanda retorica che Dio pone a Sara, che era sterile, quando le dice che avrebbe avuto un figlio in tarda età: Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per il SIGNORE? Genesi 18,14.   Miracolo è anche la guida divina che sperimentiamo quotidianamente. Una preghiera esaudita è un miracolo. Un intervento provvidenziale di Dio.  Credo che ciascuno di noi possa testimoniare di aver vissuto entrambi questi aspetti miracolosi.    Il testo di oggi tratta di un inconsueto miracolo.  Leggiamo il testo in 2Re 6, i primi versetti. 1 I discepoli dei profeti dissero a Eliseo: «Ecco, il luogo dove noi ci raduniamo in tua presenza è troppo stretto per noi. 2 Lasciaci andare fino al Giordano; ciascuno di noi prenderà là una trave, e ci costruiremo un locale dove possiamo riunirci». Eliseo rispose: «Andate». 3 Uno di loro disse: «Ti prego, vieni anche tu con i tuoi servi». Egli rispose: «Verrò». 4 Così andò con loro. Quando giunsero al Giordano, si misero a tagliar legna. 5 Mentre uno di loro abbatteva un albero, il ferro della scure gli cadde nell'acqua. Perciò egli cominciò a gridare: «Ah, mio signore! l'avevo presa in prestito!» 6 L'uomo di Dio disse: «Dov'è caduta?» Quello gli indicò il luogo. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quel medesimo luogo, fece venire a galla il ferro, e disse: «Prendilo». 7 Quello stese la mano e lo prese. (2Re 6, 1 – 7)

    41 min
  6. La nostra amata comunità.

    JAN 27

    La nostra amata comunità.

    Testo biblico: 2 Re 6, 1 – 3 Quando tra due persone esiste un rapporto positivo, basato sull’affetto, la stima, la comprensione e la fiducia reciproca, si dice che tra queste persone “scorre buon sangue”.  Nel nostro corpo, il sangue scorre e circola liberamente, senza ostacoli, quando tutto va bene.   Quando le relazioni sono rispettore, pacifiche, senza ostilità o conflitti, scorre buon sangue. Con questa espressione si usa indicare in italiano buoni rapporti, in un’amicizia, in famiglia, tra colleghi, e anche nella comunità. Il testo di oggi descrive una comunità di fedeli, del tempo del profeta Eliseo, dove scorre buon sangue. Le relazioni funzionano. Il clima è gradevole, sereno. I suoi partecipanti collaborano in modo armonioso. Le persone che la frequentano sono felici di farne parte.  E la amano. Da qui il titolo del messaggio di oggi: La nostra amata comunità.  Perché penso che tutti noi amiamo la nostra comunità e che frequentiamo volentieri.  Una chiesa sana, dove scorre buon sangue, “fa buon sangue”, cioè produce buon frutto. Alimenta una sana spiritualità nei suoi partecipanti.  E favorisce un sano sviluppo di ogni sua parte.  Tutto questo non è scontato. Infatti, tutti sappiamo come ci si sente nella vita reale, quando ci possono essere relazioni che: “fanno venire il sangue amaro”, cioè guastano l’umore, creano l’irritazione, rabbia. In questo caso, scorre cattivo sangue, le persone non si sopportano e non s’incontrano volentieri.  Una comunità è amata e frequentata volentieri, quando in essa scorre buon sangue. Leggiamo insieme il testo Biblico, che ci mostra l’esempio di una comunità sana, e vediamo quali spunti di riflessione ci offre, per la nostra vita.   Lettura: 2Re 6, 1 - 3 1 I discepoli dei profeti dissero a Eliseo: «Ecco, il luogo dove noi ci raduniamo in tua presenza è troppo stretto per noi. 2 Lasciaci andare fino al Giordano; ciascuno di noi prenderà là una trave, e ci costruiremo un locale dove possiamo riunirci». Eliseo rispose: «Andate». 3 Uno di loro disse: «Ti prego, vieni anche tu con i tuoi servi». Egli rispose: «Verrò».    Questa comunità ci ispira a meditare su alcuni segni di una chiesa sana. Ma vediamo prima brevemente il contesto.

    40 min
  7. Dio regna. L’eterna sovranità di Dio.

    JAN 16

    Dio regna. L’eterna sovranità di Dio.

    Nel suo discorso di Capodanno, la presidente della Confederazione ha detto: “Vorrei potervi parlare di un nuovo anno finalmente tranquillo, ma come voi, nemmeno io so cosa ci porterà il 2025.”  (Così scrive Maurizio Canetta, cit di Karin Keller Sutter)   La presidente ha ragione. La situazione mondiale al momento è tutt’altro che tranquilla. E molte decisioni prese in nazioni più potenti della nostra, possono avere influsso sulla nostra vita. Non sappiamo neppure noi che cosa accadrà in quest’anno. Però abbiamo una certezza più valida che ci lascia sperare. Noi cristiani sappiamo: il nostro Signore siede sul trono e regna.  Egli ha in mano governo del mondo perché Egli è il creatore del mondo. Ha in mano la storia del mondo, ha in mano la nostra salvezza, la mia e la tua vita. Tutti noi cerchiamo stabilità, ma non riusciamo a trovarla. Ci sfugge, perché il mondo cambia di continuo. Ma Dio, Colui che regna, non cambia. Il testo di oggi, nel nostro primo culto dell’anno che vogliamo e tenere a mente ci aiuta a fissare lo sguardo sul nostro Dio, che in mezzo a tutti i cambiamenti, rimane lo stesso!  Egli è per noi un punto di riferimento certo, un luogo di rifugio sicuro, e la garanzia di stabilità eterna.    Lettura del Salmo 93. 1 Il SIGNORE regna; egli s'è rivestito di maestà;il SIGNORE s'è rivestito, s'è cinto di forza;il mondo quindi è stabile, e non sarà scosso.2 Il tuo trono è saldo dai tempi antichi,tu esisti dall'eternità.3 I fiumi hanno alzato, o SIGNORE,i fiumi hanno alzato la loro voce;i fiumi elevano il loro fragore.4 Più delle voci delle grandi,delle potenti acque,più dei flutti del mare,il SIGNORE è potente nei luoghi altissimi.5 I tuoi statuti sono perfettamente stabili;la santità s'addice alla tua casa,o SIGNORE, per sempre.   Questi cinque versetti sono all’inizio di questo anno una vera ricchezza e fonte di ispirazione, speranza e tranquillità per noi. La nostra tranquillità e la nostra fiducia non risiedono nei governi umani, ma nella realtà che Dio regna.

    36 min
  8. Chi è davvero Gesù?

    JAN 3

    Chi è davvero Gesù?

    Testo: Giovanni 1, 1 – 18 Non so se capita anche a te di trovarti in discussioni sul tema: Chi era davvero Gesù? Nei periodo di festività, sia a Natale che a Pasqua, riviste secolari portano questo in copertina. Lee strobel ha scritto un libro sull’autenticità del Cristianesimo. Per alcuni Gesù era Dio soltanto spiritualmente e non è diventato veramente umano. Era come una sorta di apparizione. Mentre altri lo considerano soltanto un comune essere umano.  Perché è così importante, ciò che noi cristiani crediamo, che Gesù è stato generato dallo Spirito Santo, ed è Dio incarnato in una donna?  Perché questo è il messaggio del NT. Esistono profezie molto antiche, scritte 800 anni prima. Matteo, nel suo Vangelo, ne cita alcune, mentre ci racconta la storia del Natale. Questa mattina guarderemo dietro le quinte di ciò che solitamente viene raffigurato e descritto negli altri Vangeli.  Il testo di oggi non ci racconta come è avvenuta la nascita di Gesù, ma il suo significato. È un testo che ci porta in alto, e ci lascia “guardare dall’Alto” sulla venuta di Gesù Cristo nel mondo. È un racconto, che completa quello dei sinottici (la parola "sinottico" deriva dal Greco: Sin ottica = Stessa ottica, ed è quella dei Vangeli di Matteo, Marco e Luca)  Lettura: Giovanni 1, 1 – 18.    Giovanni conclude il suo racconto svelando, dopo aver tenuto i lettori col fiato sospeso, di chi sta parlando nel v. 17    Premessa: Il racconto di Natale richiede fede. I V 11-12 ci dicono che Natale è un racconto vero, ma che richiede fede. Se ci si avvicina a questo racconto senza fede, non si comprende. Dio si aspetta che le persone che ascoltano questo racconto reagiscono con fiducia, e dice: “a quelli che credono nel suo nome” succede qualcosa in più. Quelli che credono nel suo nome non sono nati da volontà di carne, di sangue o di uomo, ma sono nati da Dio.

    34 min

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