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"Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.

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Il Corsivo di Daniele Biacchessi Giornale Radio

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"Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.

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    L'operazione israeliana a Rafah, il fallimento dei negoziati in Egitto, la solitudine di Netanyahu | 11/05/2024 | Il Corsivo

    L'operazione israeliana a Rafah, il fallimento dei negoziati in Egitto, la solitudine di Netanyahu | 11/05/2024 | Il Corsivo

    A cura di Daniele Biacchessi

    I carri armati e le truppe israeliane hanno ormai preso il controllo della strada principale che separa la parte orientale da quella occidentale di Rafah, e di fatto hanno circondato l'intero lato orientale della città, nel sud della Striscia di Gaza. Insieme ad altre manovre di terra, questa ultima mossa dimostra che l'invasione israeliana a Rafah è già iniziata da giorni, quasi in sordina, senza l'impiego delle forze aeree. 

    I piani israeliani per operazioni in ogni zona di Rafah
    Ci sarebbero piani israeliani per operazioni distinte in ogni zona di Rafah. L'obiettivo di Israele sarebbe evitare lo scontro con Stati Uniti e la comunità internazionale. Israele ha informato l'Egitto i dettagli di queste "operazioni mirate" nella zona con informazioni sulle unità e le dotazioni impiegate per le attività miltari.

    La posizione americana
    Gli Stati Uniti non compiono una marcia indietro dopo l’irritazione con cui Israele ha accolto le parole del presidente americano Joe Biden che ha affermato che in caso di attacco israeliano a Rafah gli Usa sospendono gli aiuti militari. Il Segretario di Stato Antony Blinken in una telefonata con il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha ribadito: "Gli Stati Uniti non sostengono una grande operazione militare a Rafah e rifiutano qualsiasi spostamento forzato di palestinesi da Gaza". 

    Il fallimento dei negoziati in Egitto
    Le delegazioni di Israele, Stati Uniti, Qatar e Hamas hanno lasciato il Cairo dopo due giorni di colloqui per raggiungere un accordo sugli ostaggi. Secondo fonti vicine ai negoziati, negli ultimi giorni sono emerse lacune insanabili. Se nei prossimi giorni non ci saranno progressi sull'accordo per gli ostaggi, il governo di emergenza creato dal primo ministro Benjamin Netanyahu potrebbe presto cadere.

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    • 2 min
    Lo scandalo ligure. Al vaglio degli inquirenti finanziamenti di privati per due milioni a favore di Toti | 10/05/2024 | Il Corsivo

    Lo scandalo ligure. Al vaglio degli inquirenti finanziamenti di privati per due milioni a favore di Toti | 10/05/2024 | Il Corsivo

    A cura di Daniele Biacchessi

    Gli inquirenti di Genova, titolari dell'indagine su corruzione, voto di scambio e collusioni con Cosa Nostra, lavorano sulle carte che dimostrano finanziamenti di almeno due milioni di imprenditori privati a favore di Giovanni Toti e del suo comitato elettorale. Non ci sarebbero solo i 74 mila e 100 euro ricevuti da Aldo Spinelli e da suo figlio Roberto, descritti nell'ordinanza di custodia cautelare del gip che ha disposto gli arresti domiciliari del presidente della Regione Liguria. Neppure quei 195 mila euro sborsati dall'imprenditore dei rifiuti Pietro Colucci. 

    I finanziamenti al comitato elettorale di Giovanni Toti 
    I due milioni passati al setaccio da magistrati e finanzieri riguardano i versamenti di imprese e singoli privati a sostegno dell'attività politica di Giovanni Toti. Non è detto che siano tutti soldi di dubbia provenienza. Bonifici finiti nell'originario fascicolo sui finanziamenti illeciti ai partiti risultano provenienti da imprenditori ora coinvolti nell'inchiesta per corruzione. Tra gli indagati c'è Luigi Alberto Amico, leader nella riparazione e ristrutturazione di superyacht. C'è Francesco Moncada, membro del cda di Esselunga, indagato per corruzione nell'ambito delle elezioni comunali del 2022. Ci sono Maurizio Rossi, editore della televisione locale Primocanale e Pietro Colucci, imprenditore del settore dei rifiuti. 

    I partecipanti alle cene a sostegno di Giovanni Toti
    All'ultimo evento elettorale organizzato l'11 aprile scorso da Giovanni Toti a Villa Zerbino, a Genova, erano state invitate 600 persone. In otto anni si è abbassata la quota minima di partecipazione: da mille a 450 euro, ma è moltiplicato il numero dei commensali, da 186 agli attuali 600. All'inizio erano organizzate da Fondazione Change, ma dopo le segnalazioni di Banca d'Italia sui finanziamenti sospetti, la partita è stata gestita direttamente da Giovanni Toti e dal suo comitato elettorale. Per gli inquirenti quelle cene eleganti erano un modo di compensare i favori ricevuti. Due milioni è la cifra raccolta tra il 2016 e il 2021 da Fondazione Change e vari comitati che facevano capo a Giovanni Toti. 

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    • 2 min
    La sfida di Meloni e Schlein sul referendum sul premierato | 09/05/2024 | Il Corsivo

    La sfida di Meloni e Schlein sul referendum sul premierato | 09/05/2024 | Il Corsivo

    A cura di Daniele Biacchessi

    Lo scontro diretto tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein non si misurerà solo sul numero di preferenze ottenute alle prossime elezioni europee del 8 e 9 giugno, ma anche sul premierato, cioè sull'elezione diretta del presidente del consiglio. Secondo Meloni, ora si dovrà esprimere il Parlamento che dovrà trovare i due terzi dei deputati e senatori per approvare la riforma Casellati. Come stabilito dalla legge, nel caso quasi certo ormai, non ci fossero i numeri sufficienti, il provvedimento sarà sottoposto al parere degli italiani attraverso un referendum . 

    La posizione di Giorgia Meloni
    Sul premierato, Meloni intende proseguire a colpi di maggioranza, sperando in un soccorso di pezzi dell'opposizione. Meloni si prepara al probabile mancato quorum dei due terzi dei parlamentari, e a un referendum il cui valore è già enfatizzato oltre misura: "Sarà divisivo, come quello che nel 1946 vide vincere la Repubblica sulla monarchia".

    La linea del Partito Democratico
    Schlein interviene durante l’assemblea dei senatori del Pd sulle modifiche costituzionali giunte nell’aula di Palazzo Madama. La segretaria del Pd avverte un’accelerazione sulla riforma dettata da ragioni elettoralistiche. "Usiamo i nostri corpi e le nostre voci per fare muro rispetto a questo tentativo", sostiene Schlein che annuncia una manifestazione di piazza indetta per il 2 giugno, data della festa della Repubblica.

    Pericoli della riforma Casellati 
    Insigni esperti e analisti mettono in guardia la politica sui pericoli nascosti nella riforma Casellati voluta dal centrodestra. L'elezione diretta del presidente del Consiglio renderebbe più limitata la funzione del Capo dello Stato, sconvolgendo il sistema dei pesi e contrappesi istituzionali previsti dalla nostra Costituzione. Un'accelerazione a colpi di maggioranza, per altro già tentata con risultati negativi in passato da Matteo Renzi, rischierebbe di spaccare in due il Paese, trasformando una riforma dello Stato in un referendum pro o contro Meloni. 

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    • 2 min
    Il sistema Toti in Liguria tra potere politico, accuse di corruzione e collusioni con la mafia | 08/05/2024 | Il Corsivo

    Il sistema Toti in Liguria tra potere politico, accuse di corruzione e collusioni con la mafia | 08/05/2024 | Il Corsivo

    A cura di Daniele Biacchessi

    Le carte dell'inchiesta ligure fanno emergere un vero e proprio sistema che si muove tra l'affermazione di un potere politico fino a ieri assolutamente granitico e intoccabile, accuse di corruzione e collusioni con Cosa Nostra. Un meccanismo perfettamente collaudato fatto di mazzette, voto di scambio. L'operazione degli investigatori sta facendo emergere la questione morale: da una parte ci sono favorì per aziende e imprenditori, dall’altra il ritorno in denaro cash. I sequestri preventivi, per ora, ammontano a 570 mila euro.

    I personaggi coinvolti
    Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti avrebbe ricevuto 74 mila e 100 euro in contanti, oltre a varie promesse di finanziamenti. La stessa sorte è  toccata ad Aldo Spinelli, punto di riferimento del porto di Genova, all’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, ora amministratore delegato del colosso delle multiutility Iren, al braccio destro di Toti e suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani. 

    I fatti accertati dall'indagine
    L'inchiesta parte dalla proroga trentennale della concessione affidata a Spinelli per le aree del terminal Rinfuse, nel dicembre 2021. Cinque giorni dopo il rinnovo del Terminal Rinfuse, da quattro società di Spinelli partono bonifici per complessivi 40 mila euro per il Comitato Giovanni Toti Liguria.
    Un altro regalo ricevuto da Spinelli sono le Colonie Bergamasche di Celle Ligure. Si tratta di un complesso collocato in una delle zone più belle ed esclusive della Liguria, con caseggiati immersi in un bosco e vista mare, più una spiaggetta privata al di là dell’Aurelia.
    A due passi dal terminal c'è il supermercato Esselunga. Per arrivare ai cantieri (dove ci sono stati anche due incidenti) e all’inaugurazione di un anno fa, per gli inquirenti sono state seguite “scorciatoie”, non solo per il punto vendita di Genova, ma anche per quello di Savona.
    Saverio Cecchi, presidente di Ucina Confindustria Nautica, e Alessandro Campagna, direttore commerciale del Salone Nautico, risultano indagati perché avrebbero favorito Filippo Cozzani nell’appalto di una fornitura di bevande dentro il Salone, proprio dopo che Matteo Cozzani aveva garantito maggiori contributi pubblici al Salone stesso in qualità di capo di gabinetto regionale.

    La corruzione elettorale
    C’è poi l’accusa di corruzione elettorale in relazione alle ultime elezioni regionali, che chiama in causa Matteo Cozzani. Secondo la Direzione distrettuale antimafia, a Matteo Cozzani quale coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente”, Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, quali rappresentanti della comunità riesina di Genova, viene contestato il reato di corruzione elettorale, in concorso con il presidente della Regione Liguria.

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    • 2 min
    La strage di operai a Casteldaccia, in Sicilia, l'assenza di risposte politiche | 07/05/2024 | Il Corsivo

    La strage di operai a Casteldaccia, in Sicilia, l'assenza di risposte politiche | 07/05/2024 | Il Corsivo

    A cura di Daniele Biacchessi

    A Casteldaccia, in provincia di Palermo, cinque operai sono morti mentre facevano la manutenzione di un impianto di sollevamento delle acque reflue in contrada Corvo. Un sesto lotta fra la vita e la morte in ospedale e tre sono sotto shock. È morto per avvelenamento Epifanio Alsazia, 71 anni, trovato all’interno della cisterna interrata profonda sei metri. Con lui c’erano tre suoi dipendenti: Ignazio Giordano, 57 anni, Giuseppe Miraglia, 47 anni,  Roberto Raneri, 51 anni. La quinta vittima è Giuseppe La Barbera, un operaio interinale dell’Amap, la partecipata del Comune di Palermo che è proprietaria dell’impianto.

    La strage si poteva evitare
    I cinque operai sono morti in un ambiente saturo di idrogeno solforato, un prodotto di fermentazione dei liquami, altamente tossico, la cui presenza era prevedibile, e non hanno avuto scampo. Le testimonianze raccolte dopo la strage sono inequivocabili, e ripetono quelle di un film già scritto in molti altri luoghi d'Italia, da Firenze all'impianto Enel di Suviana. "Li hanno mandati a morire", dice un soccorritore, tra i primi arrivati a Casteldaccia. Una cosa è certa: non avevano alcun dispositivo di protezione. "Se fossero state prese tutte le precauzioni del caso, se gli operai avessero avuto le maschere protettive e i presidi necessari, tutto questo non sarebbe successo", ha detto il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandra. 

    L'assenza di risposte politiche
    Gli ispettori sono 49, ce ne vorrebbero almeno 280. Resta inapplicato l’accordo con l’Ispettorato nazionale per l’invio di professionisti nella Sicilia. Il 10 maggio 2023, il governatore della Sicilia Renato Schifani aveva formalmente promesso di "mettere personalmente mano" all’annoso problema della mancanza di controlli sui luoghi di lavoro nell’Isola, per mancanza del personale che li faccia. Un anno e decine di morti sul lavoro dopo, nulla si è mosso.
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    • 2 min
    Sciopero Rai. L’azienda: “Usigrai sparge fake news”. La replica: “Padroni della ferriera” | 06/05/2024 | Il Corsivo

    Sciopero Rai. L’azienda: “Usigrai sparge fake news”. La replica: “Padroni della ferriera” | 06/05/2024 | Il Corsivo

    A cura di Daniele Biacchessi

    Sciopero Rai. L’azienda: “ Usigrai sparge fake news”. La replica: “Padroni della ferriera”

    Oggi i giornalisti della tv pubblica protestano contro le scelte aziendali sul fronte della gestione del personale e rivendicano la propria autonomia e libertà di fronte ai "tentativi di censura", come quello che recentemente ha colpito lo scrittore Matteo Scurati. Alla vigilia dell'agitazione sindacale indetta da Usigrai, è andato in scena uno scontro a suon di spot. L’azienda: “ Usigrai sparge fake news”. La replica: “Padroni della ferriera”.

    Le richieste di Usigrai

    Secondo Usigrai, l'azienda sta già riducendo gli organici non sostituendo le uscite per pensionamento; alle selezioni pubbliche preferisce le chiamate dirette per le prime utilizzazioni in rete. Intanto nega il riconoscimento del giusto contratto a decine di precari. La proposta aziendale sul premio di risultato sottrae ai giornalisti una parte economica riconosciuta invece agli altri dipendenti.  Su censure e bavagli, basta leggere i giornali italiani e internazionali delle ultime settimane. 

    L'attacco della dirigenza Rai

    Per i vertici Rai, i giornalisti scioperano per motivazioni ideologiche e politiche, nulla che riguardi i diritti dei lavoratori. L'azienda accusa il sindacato di spargere fake news che danneggiano il servizio pubblico. Non c'è stata alcuna censura o bavaglio come denunciato da organi di stampa, Fnsi, sindacato europeo, Usigrai sul caso Antonio Scurati-25 aprile. E lo sciopero «espone il servizio pubblico a strumentalizzazioni politiche, privando i cittadini del fondamentale diritto dell'informazione».

    Le posizioni politiche 

    Il Pd esprime sostegno all'Usigrai. "È molto grave il tentativo da parte dei vertici Rai di screditare il sindacato", affermano gli esponenti Dem in commissione di Vigilanza secondo cui i dati di ascolto, le fughe dei volti più rappresentativi, le vicende di censura, testimoniano che i veri pericoli per la più importante azienda culturale italiana vengono dai suoi vertici. Nega che si siano state censure il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri. "Che fine hanno fatto i provvedimenti drastici annunciati dalla Rai dopo il caso Scurati?. Dovrebbero essere indirizzati verso chi non ha detto la verità e ha messo in difficoltà l'azienda", sostiene Gasparri.

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