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La storia della Società Teosofica Italiana è stata sempre accompagnata, fin dalla fine dell’Ottocento dalla pubblicazione di Riviste a carattere teosofico (Nova Lux, Bollettino della Società Teosofica Italiana, Gnosi, Alba Spirituale e altre) contenenti ad un tempo articoli e relazioni di approfondimento sulla Teosofia e informazioni sulle attività della Società teosofia Italiana e sulla S.T. a livello internazionale, che ha come riferimento il Quartier Generale di Adyar (Chennai, India).
Dal 1974 la Rivista mensile della S.T.I. ha assunto la denominazione di “Rivista Italiana di Teosofia”, venendo pubblicata ininterrottamente e giungendo quindi, a maggio 2017, al 74esimo anno di edizione.
La Rivista è diretta oggi dal dott. Antonio Girardi, Segretario Generale della S.T.I.

Rivista Italiana di Teosofia Società Teosofica Italiana

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La storia della Società Teosofica Italiana è stata sempre accompagnata, fin dalla fine dell’Ottocento dalla pubblicazione di Riviste a carattere teosofico (Nova Lux, Bollettino della Società Teosofica Italiana, Gnosi, Alba Spirituale e altre) contenenti ad un tempo articoli e relazioni di approfondimento sulla Teosofia e informazioni sulle attività della Società teosofia Italiana e sulla S.T. a livello internazionale, che ha come riferimento il Quartier Generale di Adyar (Chennai, India).
Dal 1974 la Rivista mensile della S.T.I. ha assunto la denominazione di “Rivista Italiana di Teosofia”, venendo pubblicata ininterrottamente e giungendo quindi, a maggio 2017, al 74esimo anno di edizione.
La Rivista è diretta oggi dal dott. Antonio Girardi, Segretario Generale della S.T.I.

    Si può eliminare il Karma? - Pablo Sender

    Si può eliminare il Karma? - Pablo Sender

    Articolo del mese gennaio-febbraio 2024
    Si può eliminare il Karma?,
    di Pablo Sender
    legge Tobia Buscaglione
    Pablo Sender, attento studioso de “La Dottrina Segreta” di H.P. Blavatsky, è l’autore di questo articolo, che propone una riflessione a tutto tondo sul Karma, argomento molto importante per chi voglia avere una visione autenticamente spirituale della vita.
    Questo tema è sempre stato al centro della riflessione e della ricerca che ha caratterizzato la vita della Società Teosofica, anche perché il karma è strettamente collegato al concetto di evoluzione e di reincarnazione.
    Partendo dunque dal fatto che il Karma “è la legge di causa ed effetto, secondo la quale tutto ciò che capita a una persona è il risultato delle sue azioni del passato mentre ogni azione del presente produrrà i suoi effetti nel futuro”, Sender precisa subito che secondo “La Dottrina Segreta” di H.P. Blavatsky “la dottrina centrale della filosofia esoterica non ammette nessun privilegio o regalo all’essere umano se non quello che l’Ego si è guadagnato tramite i propri sforzi e meriti personali” e che “tutto quello che capita è la conseguenza e il risultato naturale delle nostre azioni. A volte gli effetti di un’azione possono tardare a portare i loro frutti (addirittura il tempo di una vita), ma anche in questa situazione cause ed effetti non sono mai scollegati”.
    La risposta alla domanda iniziale è dunque, secondo la letteratura teosofica, un no; ma anche se il Karma non può essere eliminato, attraverso la nostra presa di #coscienza e l’#accettazione della sofferenza come strumento evolutivo, esso comunque può essere modificato e la sua manifestazione trascesa.

    • 17 min
    Considerazioni sulla guerra - Jiddu Krishnamurti

    Considerazioni sulla guerra - Jiddu Krishnamurti

    Articolo del mese gennaio-febbraio 2024
    Considerazioni sulla guerra,
    di Jiddu Krishnamurti
    legge Gabriele Sabetta
    Jiddu Krishnamurti (1895-1986) ha avuto sempre una grande attenzione per la dimensione della Pace, sottolineando come essa debba nascere prima di tutto nel cuore di ciascun essere umano, attraverso una presa di coscienza che faccia comprendere come la scissione fra l’osservatore e l’osservato, e dunque anche fra l’individuo e le proprie paure, impedisca di fatto di vivere il presente e lasci invece aperto lo spazio ai condizionamenti delle esperienze del passato e alle proiezioni incerte e titubanti nel futuro.
    L’articolo “Considerazioni sulla guerra” riporta alcune risposte di Krishnamurti a domande che gli erano state poste sulla guerra.
    J.K. non lascia spazio a compromessi intellettuali e afferma: “La guerra è la proiezione imponente e sanguinosa della nostra vita, una mera espressione esteriore del nostro stato interiore, un ampliamento della nostra azione quotidiana”.
    Alla domanda “che cosa provoca la guerra, sia essa religiosa, politica o economica?” risponde: “Ovviamente ciò che causa la guerra è il desiderio di potere, posizione, prestigio, denaro; e inoltre la malattia chiamata nazionalismo, il culto di una bandiera, la malattia della religione organizzata, la devozione a un dogma” e per J.K. questi aspetti non riguardano solo gli altri, ma ciascuno di noi direttamente; infatti “per porre fine alla guerra esteriore bisogna iniziare a porre fine alla guerra in noi stessi […] Se comprenderete la sofferenza, se rileverete l’urgenza di un’azione immediata e non rinvierete, allora vi trasformerete. La pace arriverà solo quando sarete pacifici, quando voi stessi sarete in pace con il vostro vicino”.

    • 9 min
    La Teosofia pratica e Radha Burnier - Deepa Padhi

    La Teosofia pratica e Radha Burnier - Deepa Padhi

    Articolo del mese novembre-dicembre 2023
    La Teosofia pratica e Radha Burnier,
    di Deepa Padhi
    legge Sara Gencarelli
    In questo articolo Deepa Padhi, Vice-Presidente Internazionale della Società Teosofica, tratteggia con grande sensibilità la figura di Radha Burnier, che fu a lungo la Presidente Internazionale della S.T.
    Lo fa collegando l’opera della grande studiosa e infaticabile paladina del pensiero teosofico a uno degli aspetti fondamentali della Teosofia: quello pratico, che si affianca a quello legato alla conoscenza. Burnier affermava infatti che “i nostri studi devono avere un valore pratico, si devono manifestare nelle nostre relazioni, pensieri e atteggiamenti con gli altri; dovrebbero essere un esempio di come il mondo intero possa essere una famiglia nella quale c’è un reciproco incoraggiamento e supporto in occasione di difficoltà psicologiche, morali e fisiche”.
    Per Padhi è tempo che gli esseri umani comprendano qual è il loro ruolo nel tutto dell’universo, superando la percezione sbagliata di essere “superiori” agli altri e ai vari regni della natura, avendo inoltre cura degli animali e delle piante, dei minerali e, naturalmente, di tutti coloro che soffrono.
    Ed è proprio per questo - come ha insegnato Radha Burnier - che “la trasformazione personale non può essere fatta solo da sé, ma necessita degli altri sé, perché è per mezzo delle relazioni che il nostro sviluppo è possibile”. E per Deepa Padhi dunque “La Teosofia è la filosofia della solidarietà, dell’inclusione. Amore, compassione, sacrificio, empatia - tutto emerge dalla solidarietà o dall’inclusività”.

    • 18 min
    Il Sentiero senza fine - Tim Boyd

    Il Sentiero senza fine - Tim Boyd

    Articolo del mese novembre-dicembre 2023
    Il Sentiero senza fine,
    di Tim Boyd
    legge Tobia Buscaglione
    Nella sua riflessione sul tema Tim Boyd, Presidente Internazionale della Società Teosofica, riprende un’affermazione di Helena Petrovna Blavatsky: “È cosa relativamente facile diventare teosofi. Ogni individuo di media capacità intellettuale, che abbia una tendenza per la metafisica, conduca una vita pura, altruistica, che trovi una gioia maggiore nell’aiutare il prossimo piuttosto che nel ricevere aiuto, un individuo sempre pronto a sacrificare i propri piaceri per la causa altrui e che ami la Verità, la Bontà e la Sapienza per loro stesse e non per il beneficio che possono arrecare, un individuo siffatto è un teosofo”.
    Naturalmente ciò che viene dichiarato come cosa facile da H.P.B. può apparire più complicato e difficile all’essere umano che intraprende un sentiero spirituale.
    Quel che più conta in realtà è proprio la decisione di iniziare un cammino che ci porti verso la consapevolezza, lungo un Sentiero senza fine.
    Boyd nella sua riflessione illustra anche contenuti tratti da alcune fonti preziose, quali il “Lam Rim”, corpo di insegnamenti di saggezza tipici del buddhismo Tibetano, il libro “Ai Piedi del Maestro”, scritto da un giovanissimo Jiddu Krishnamurti, “La Luce sul Sentiero” di Mabel Collins e la “Bhagavad Gita”.
    La conclusione è lasciata a questa citazione da Albert Einstein: “La più bella esperienza che possiamo vivere è il mistero. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza”.

    • 8 min
    Trascinato nel vortice della probazione: il caso di Edmund W. Fern - Pedro Oliveira

    Trascinato nel vortice della probazione: il caso di Edmund W. Fern - Pedro Oliveira

    Articolo del mese settembre-ottobre 2023
    Trascinato nel vortice della probazione: il caso di Edmund W. Fern,
    di Pedro Oliveira
    legge Nicoletta Boriello
    Pedro Oliveira in questo articolo approfondisce il tema della “probazione”, che fa diretto riferimento al rapporto fra Maestro e allievo.
    Il supporto concettuale gli viene fornito dal punto di vista di T. Subba Row relativo allo sviluppo occulto e spirituale. Scrive T. Subba Row: “Questa filosofia riconosce due vie, entrambe con lo stesso fine: una gloriosa immortalità. Una è il sentiero naturale e regolare del progresso attraverso lo sforzo morale e la pratica della virtù. Ne risulta una sicura crescita dell’anima, naturale e coerente… e questo è il percorso che Sankaracharya raccomandava a tutti i suoi discepoli e successori. L’altra strada è il ripido sentiero dell’occultismo, che passa attraverso una serie di iniziazioni. Solo poche nature particolari e specialmente organizzate sono adatte a questo sentiero”.
    Il caso concreto analizzato da Pedro Oliveira è quello di Edmund W. Fern, che era il segretario di A.O. Hume e che fu accettato da un Mahatma come chela in probazione. Le vicende legate all’esperienza di Edmund W. Fern consentono all’autore di analizzare profondamente il senso dell’esperienza di un chela e del suo rapporto con il Maestro: “Sebbene sia un processo formativo, l’adeptato comporta una verifica e un accertamento continui della natura interiore e morale del candidato, così da controllare che egli o ella possa riuscire a integrare la propria coscienza sulla base sia della stabilità sia dell’altruismo”, senza dimenticare che “uno dei punti importanti che riguardano lo stadio probatorio è quello di mettere le persone in stretta relazione, così che tirino fuori reciprocamente le loro virtù e i loro difetti”.
    In conclusione Pedro Oliveira osserva che: “Nella storia della S.T. un certo numero di teosofi è stato messo alla prova, ciascuno a confronto con la propria natura personale e, nonostante molte difficoltà e lotte interiori, fu in grado di emergere da tali verifiche con una costante e incrollabile dedizione alla causa della Teosofia. Questi divennero pilastri dell’edificio teosofico. Forse ciascuno dei lavoratori sinceri della S.T. potrebbe dover affrontare prove similari, come molti altri prima, ora o nel futuro”.

    • 18 min
    Arte e Teosofia oggi - Prospettive in un mondo tecnologicamente avanzato - Sandro Orlandi Stagl

    Arte e Teosofia oggi - Prospettive in un mondo tecnologicamente avanzato - Sandro Orlandi Stagl

    Articolo del mese settembre-ottobre 2023
    Arte e Teosofia oggi - Prospettive in un mondo tecnologicamente avanzato,
    di Sandro Orlandi Stagl
    legge Francesco Pisani
    In questo saggio breve Sandro Orlandi Stagl, architetto, curatore di mostre e art director che coordina un gruppo di artisti che si riconoscono nei valori dell’arte etica, riesce mirabilmente a mettere a fuoco il rapporto, moderno e contemporaneo, fra Arte e TeosofiaDopo aver ricordato che: “È ormai riconosciuto che il pensiero teosofico moderno ha avuto un ruolo determinante nella formazione e nello sviluppo dell’arte del ‘900” e che “numerosi artisti, di correnti e stili diversi, si sono interessati alle idee della Società Teosofica e alcuni di loro ne hanno anche fatto parte”, l’autore passa ad approfondire una serie di casi concreti, a partire da quelli del pittore inglese Reginald Machell (1854-1927), di Odilon Redon (1840-1916) e Arnold Bocklin (1827-1901).
    Dopo essersi soffermato sui futuristi Umberto Boccioni e Giacomo Balla, Orlandi Stagl analizza il rapporto fra l’arte di Hilma af Klint (1862-1944) e la Teosofia, per arrivare poi a Vassili Kandinsky (1866-1944), Piet Mondrian (1872 -1944), che della Società Teosofica è stato anche un importante esponente, e a Jackson Pollok (1912-1956).
    Il testo non trascura anche il fatto che “tanti altri personaggi famosi in diverse discipline mostrarono la loro propensione per le idee teosofiche, fra cui gli scrittori James Joyce, D.H. Lawrence, Henry Miller, il giallista Sir Arthur Conan Doyle (l’autore di Sherlock Holmes), il musicista Gustav Mahler, il cantante Elvis Presley, l’attrice Shirley Mac Laine, l’inventore Thomas Edison, l’educatrice MariaMontessori ecc.”.
    In conclusione Orlandi Stagl ricorda i versi della poesia di AntonioPessoa (1888-1935) titolata “Tabaccheria”: Non sono niente / non sarò mai niente / non posso voler essere niente / a parte questo, ho dentro di me tutti i sogni del mondo”.

    • 14 min

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