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Magazine di riferimento della Rete Due sulle questioni scientifiche. Si occupa sia dei grandi temi che riguardano direttamente la nostra vita quotidiana (inquinamento, allergie, alimentazione) sia delle ricerche di laboratorio (medicinali, nuove scoperte, invenzioni) sia di questioni che coinvolgono le scienze umanistiche, psicologia, filosofia. Partecipa così, con stile divulgativo, al dibattito su alcuni fondamentali temi di società.

Il giardino di Albert RSI - Radiotelevisione svizzera

    • Science
    • 4.7 • 3 Ratings

Magazine di riferimento della Rete Due sulle questioni scientifiche. Si occupa sia dei grandi temi che riguardano direttamente la nostra vita quotidiana (inquinamento, allergie, alimentazione) sia delle ricerche di laboratorio (medicinali, nuove scoperte, invenzioni) sia di questioni che coinvolgono le scienze umanistiche, psicologia, filosofia. Partecipa così, con stile divulgativo, al dibattito su alcuni fondamentali temi di società.

    Luca Mercalli a Lugano

    Luca Mercalli a Lugano

    L’umanità non si è mai trovata di fronte a scenari climatici (ed ecologici) come quelli che si profilano sempre più intensamente all’orizzonte. Un orizzonte sempre più vicino, con un innalzamento della temperatura globale che preoccupa gli scienziati per la sua costanza e rapidità. Maggio 2024 è stato il dodicesimo mese consecutivo con temperature a livello globale che hanno superato i valori medi dei precedenti mesi corrispondenti dei periodi di riferimento. Secondo i dati del programma europeo di osservazione dei cambiamenti climatici “Copernicus” si è arrivati fino a 0.75 gradi sopra la media 1991-2020 e addirittura fino a +1,63 gradi sopra la media preindustriale del periodo 1850-1900. Molte sono le spie rosse che lampeggiano sul destino dell’umanità: Luca Mercalli, noto climatologo divulgatore scientifico e saggista non si stanca di ricordarlo, come recentemente in un’affollata lezione spettacolo all’Auditorium del Centro professionale tecnico di Lugano-Trevano, organizzata da HR Ticino (titolo: A qualcuno piace caldo, risorse umane climatizzate). L’occasione per il Giardino di Albert di commentare con lui gli ultimi dati climatici confermati anche dall’Organizzazione meteorologica mondiale. A questo ritmo non soltanto non riusciremo a restare sotto il limite di aumento di temperatura fissato dall’accordo di Parigi, ma andremo incontro a scenari climatici imprevedibili e incontrollabili. Mercalli, intanto, da qualche anno si è ritirato in alta montagna… 

    • 24 min
    Tutto il software del mondo

    Tutto il software del mondo

    Oggi i software gestiscono la nostra vita, sono uno dei prodotti culturali più importanti, pervasivi e fragili della nostra società, e per questo sono un patrimonio da proteggere, studiare e conservare. Roberto Di Cosmo, già professore all’École Normale Supérieure di Parigi, e oggi all’università di Parigi Diderot, da molti anni impegnato a favore del movimento del Software Libero e Open Source, è fondatore e direttore di Software Heritage, l’archivio universale del software, un’infrastruttura mondiale la cui missione è raccogliere e custodire il codice sorgente di tutto il software esistente. Un progetto folle e visionario nato nel 2014 e oggi, a distanza di dieci anni, permette un accesso senza precedenti a una varietà enorme di codice sorgente, quasi 19 miliardi di file per oltre 290 milioni di progetti. Di questa sorta di arca di Noè digitale, dei suoi aspetti più complessi, degli obiettivi e della difficoltà parleremo con il suo fondatore, Roberto di Cosmo.

    • 25 min
    Fritz Haber, il Nobel maledetto

    Fritz Haber, il Nobel maledetto

    Oggi, sul fronte ucraino si è tornati a parlare di armi chimiche, uno spettro che torna a ridosso dell’Europa poco più di cento anni dopo il primo attacco con armi chimiche, il 22 aprile 1915, durante la Prima Guerra Mondiale, per mano dell’esercito tedesco. Nel 1915 a guidare l’attacco fu il premio Nobel Fritz Haber, il chimico che sfamò milioni di persone grazie alla sua scoperta, il processo di sintesi dell’ammoniaca, che consentì la produzione di fertilizzanti chimici, ma anche di esplosivi. Fritz Haber è passato alla storia come il padre delle armi chimiche, una figura controversa, per certi versi “maledetta”, ma capace di dare contributi fondamentali, di segnare le due guerre mondiali, l’ebreo che, per uno scherzo del destino, senza volerlo, fornì ai nazisti lo strumento per lo sterminio di massa. Ad accompagnarci in questo racconto sarà il prof. Franco Calascibetta, una vita nella ricerca chimica, già professore all’Università La Sapienza di Roma, e oggi presidente del Gruppo nazionale di fondamenti della storia della chimica.

    • 25 min
    Riflessi di un Sole inquieto

    Riflessi di un Sole inquieto

    L’intensa attività magnetica del Sole, in questo periodo di avvicinamento al massimo del suo ciclo di undici anni, sta suscitando grande curiosità soprattutto per gli effetti delle intense eruzioni magnetiche che colpiscono la Terra con iridescenti manifestazioni luminose nei cieli del nord Europa, le cosiddette aurore polari. Lo studio dell’attività magnetica del Sole, ci consente da un lato di avere a distanza ravvicinata una sorta di laboratorio naturale di conoscenza delle altre stelle, dall’altro di prevedere il suo comportamento e attenuarne gli effetti sui nostri sistemi satellitari ed elettronici. Lo scorso 4 maggio si è tenuto all’Ideatorio dell’USI di Cadro il secondo di tre incontri con gli esperti dell’Istituto Ricerche Solari “Aldo e Cele Daccò” – IRSOL nell’ambito della mostra interattiva dedicata al Sole, visitabile fino al 9 giugno prima della pausa estiva con riapertura a settembre. L’occasione per parlare con Andrea Francesco Battaglia, astrofisico ricercatore all’IRSOL dell’osservazione della nostra stella anche attraverso gli strumenti presenti su alcuni telescopi spaziali in orbita attorno al Sole: in particolare STIX, un dispositivo a raggi X di origine svizzera montato a bordo della missione europea Solar Orbiter.

    • 25 min
    Il dolore di sentirsi esclusi

    Il dolore di sentirsi esclusi

    Può succedere a chiunque ed è un’esperienza dolorosa… il sentirsi esclusi provoca un dolore che è pari a un dolore fisico. Le neuroscienze sociali hanno mostrato che quando viviamo un’esperienza di esclusione sociale si attivano le stesse aree cerebrali del dolore fisico. Oggi, l’esclusione passa spesso attraverso il mondo virtuale dei social… un gruppo whatsapp, o una qualsiasi social community… ma i meccanismi che si attivano nel cervello sono gli stessi. L’impatto però è diverso. Ma quanto fa male sentirsi esclusi? Spesso l’esclusione nasce in contesti persecutori, in cui si diventa vittime di bulli… o di cyberbulli. Sentirsi esclusi fa male a ogni età, ma in una mente giovane, in un cervello che sta crescendo, come quello di un adolescente, può avere conseguenze molto gravi, che possono portare anche a pensieri suicidari. Parlare di suicidio fra giovani è ancora oggi un tabù, si porta dietro uno stigma pesante, eppure è un fenomeno in aumento e affrontarlo a viso aperto può contribuire a ridurne l’incidenza. Di esclusione, cyberbullismo e del dolore sociale che ne deriva parleremo nel Giardino di Albert con Rosalba Morese, neuroscienziata dell’USI, esperta in neuroscienze sociali e Matteo Angelo Fabris psicologo e ricercatore presso l’Università di Torino.

    • 26 min
    Cos’è la scienza?

    Cos’è la scienza?

    Che cos’è la scienza? Chi non è mai entrato in un laboratorio, chi si è fatto un’idea solo a scuola, o ascoltando qualche scienziato, è probabile che ne abbia un’immagine distorta o quantomeno semplificata. Abbiamo una vaga idea del lavoro e del pensiero di scienziati icone come Galileo o Einstein, usiamo le loro caricature per accompagnare l’immagine di una scienza che difficilmente corrisponde a quella che loro stessi avevano. Pensiamo che parlare di scienza significhi solo aver a che fare con la ricerca di una verità assoluta, con teorie, dati, esperimenti, con ciò che chiamiamo realtà… e ci dimentichiamo del ruolo fondamentale che hanno concetti come quello di errore, interpretazione, immaginazione, approssimazione e soprattutto che la scienza è un frutto del pensiero umano. A partire da alcune considerazioni sul concetto di verità nella scienza e sul lavoro dello scienziato fatte dal premio Nobel Thomas Südhof, dell’Università di Stanford, in occasione della presentazione, organizzata dalla Fondazione Sir John Eccles, del Piano nazionale per la salute cerebrale, lo scorso 26 aprile presso il Teatro Sociale di Bellinzona - Piano di cui lo stesso Südhof è uno degli autori - ci siamo chiesti cosa sia la scienza, se esista davvero il tanto decantato metodo scientifico a cui si fa riferimento ogni volta che citiamo il padre della scienza moderna, Galileo Galilei; ma anche cosa sia la verità? Quale sia il ruolo dell’esperienza nella conoscenza scientifica? Domande non scontate che ho affrontato con l’epistemologo Fabio Minazzi, filosofo della scienza dell’Università dell’Insubria, allievo di Ludovico Geymonat, e relatore della serata di Bellinzona: ne è emersa una riflessione che parte da Galileo, trova risonanze nei filosofi greci e con Einstein arriva fino ai giorni nostri, offrendoci un’immagine della scienza molto diversa dalla vulgata comune, ma più feconda, complessa e attuale.

    • 25 min

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