Respiro

Anthony Perretta
Respiro

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  1. Strategia vincente - Sotto lo sguardo del Dio che vede

    2 DAYS AGO

    Strategia vincente - Sotto lo sguardo del Dio che vede

    2Re 6, 8 – 14    Il testo di questa mattina è 2 Re 6, 8 – 14. Si tratta della prima parte di un testo più ampio, di cui ci occuperemo in seguito.    8 Allora il re di Siria faceva guerra contro Israele; e in un consiglio che tenne con i suoi servitori, disse: «Io porrò il mio accampamento nel tale e tal luogo».  9 L'uomo di Dio mandò a dire al re d'Israele: «Guàrdati dal trascurare quel tal luogo, perché vi stanno scendendo i Siri». 10 Allora il re d'Israele mandò gente verso il luogo che l'uomo di Dio gli aveva detto, e circa il quale era stato preavvisato; e là si tenne in guardia. Il fatto avvenne non una né due, ma più volte. 11 Questa cosa turbò molto il cuore del re di Siria, che chiamò i suoi servitori, e disse loro: «Fatemi sapere chi dei nostri è per il re d'Israele». 12 Uno dei suoi servitori rispose: «Nessuno, o re, mio signore! ma Eliseo, il profeta che sta in Israele, fa sapere al re d'Israele persino le parole che tu dici nella camera dove dormi». 13 Allora il re disse: «Andate, vedete dov'è, e io lo manderò a prendere». Gli fu riferito che era a Dotan. 14 Il re vi mandò cavalli, carri e numerosi soldati; i quali giunsero di notte e circondarono la città.   Ho intitolato questo testo: Strategia vincente. Eliseo riesce a vincere, a salvare il suo popolo, senza usare le armi. Qual è la strategia vincente di Eliseo in questo conflitto, e cosa possiamo imparare per la nostra vita oggi?    Ricorda: il nostro Dio è un Dio che vede. Innanzitutto, il testo ci invita a ricordare che abbiamo un Dio che vede. Questo può non piacere a tutti, ma è incoraggiante per un figlio di Dio. Qualunque sia il tipo di attacco, o di difficoltà che ci viene incontro, possiamo sapere che il nostro Dio è un Dio che vede.   Egli vede perché è l’Onnipotente, perché non è come gli idoli che “hanno occhi ma non vedono” (Salmo 115, 5 b).  E la sua presenza è sempre con me. Il Signore sa quando mi siedo, quando mi alzo. Conosce da lontano il mio pensiero. In più lui conosce le parole che sto per dire, prima ancora che le penso e prima ancora che le dico (Salmo 139, 1 – 4).    Egli vede anche nel nostro cuore.  Non soltanto ciò che è visibile, le nostre azioni, le nostre opere ma conosce anche i nostri pensieri, e anche le motivazioni più profonde. Vede i nostri silenzi. Quando potremmo dire qualcosa o agire, e rimaniamo fermi e tacciamo.

    33 min
  2. Dio può!

    FEB 5

    Dio può!

    Testo biblico: 2 Re 6, 4 – 7 Che cos’è un miracolo? Miracolo è tutto ciò che soltanto Dio può operare. Miracolo è ciò che Dio opera costantemente nella sua sovranità, senza che ce ne rendiamo sempre conto, dando tutto per scontato. Miracolo è la cura che Dio si prende del creato, e lo sostiene vegliando su di esso. Miracolo è la provvidenza che Dio manifesta a favore dei giusti e degli ingiusti (Matteo 5, 45). Miracoli sono anche quegli episodi inaspettati nella nostra vita, che ci riempiono di stupore. Sono gli interventi mirati di Dio che assaporiamo come soprannaturali.  Nel dizionario Biblico GBU leggiamo: “Molta confusione sul tema dei miracoli è stata causata dall’avere trascurato il fatto che la Scrittura non distingue nettamente tra la costante azione sovrana provvidenziale di Dio e i suoi atti particolari.” In altre parole, la Bibbia non distingue quei miracoli che Dio compie nel silenzio, ogni giorno, senza che ce ne rendiamo conto, e quegli atti straordinari, che sperimentiamo ogni tanto, di cui ci rendiamo conto, e che sono umanamente inspiegabili. Per questo, alcuni sono confusi e pensano che l’azione di Dio sia presente soltanto negli episodi fuori dal comune che creano sensazione. E ignorano invece tanti miracoli di Dio.  Ogni giorno Dio compie i suoi miracoli.  Gli ultimi tempi sono caratterizzati anche da falsi miracoli.  Ogni vero miracolo fa eco alla domanda retorica che Dio pone a Sara, che era sterile, quando le dice che avrebbe avuto un figlio in tarda età: Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per il SIGNORE? Genesi 18,14.   Miracolo è anche la guida divina che sperimentiamo quotidianamente. Una preghiera esaudita è un miracolo. Un intervento provvidenziale di Dio.  Credo che ciascuno di noi possa testimoniare di aver vissuto entrambi questi aspetti miracolosi.    Il testo di oggi tratta di un inconsueto miracolo.  Leggiamo il testo in 2Re 6, i primi versetti. 1 I discepoli dei profeti dissero a Eliseo: «Ecco, il luogo dove noi ci raduniamo in tua presenza è troppo stretto per noi. 2 Lasciaci andare fino al Giordano; ciascuno di noi prenderà là una trave, e ci costruiremo un locale dove possiamo riunirci». Eliseo rispose: «Andate». 3 Uno di loro disse: «Ti prego, vieni anche tu con i tuoi servi». Egli rispose: «Verrò». 4 Così andò con loro. Quando giunsero al Giordano, si misero a tagliar legna. 5 Mentre uno di loro abbatteva un albero, il ferro della scure gli cadde nell'acqua. Perciò egli cominciò a gridare: «Ah, mio signore! l'avevo presa in prestito!» 6 L'uomo di Dio disse: «Dov'è caduta?» Quello gli indicò il luogo. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quel medesimo luogo, fece venire a galla il ferro, e disse: «Prendilo». 7 Quello stese la mano e lo prese. (2Re 6, 1 – 7)

    41 min
  3. La nostra amata comunità.

    JAN 27

    La nostra amata comunità.

    Testo biblico: 2 Re 6, 1 – 3 Quando tra due persone esiste un rapporto positivo, basato sull’affetto, la stima, la comprensione e la fiducia reciproca, si dice che tra queste persone “scorre buon sangue”.  Nel nostro corpo, il sangue scorre e circola liberamente, senza ostacoli, quando tutto va bene.   Quando le relazioni sono rispettore, pacifiche, senza ostilità o conflitti, scorre buon sangue. Con questa espressione si usa indicare in italiano buoni rapporti, in un’amicizia, in famiglia, tra colleghi, e anche nella comunità. Il testo di oggi descrive una comunità di fedeli, del tempo del profeta Eliseo, dove scorre buon sangue. Le relazioni funzionano. Il clima è gradevole, sereno. I suoi partecipanti collaborano in modo armonioso. Le persone che la frequentano sono felici di farne parte.  E la amano. Da qui il titolo del messaggio di oggi: La nostra amata comunità.  Perché penso che tutti noi amiamo la nostra comunità e che frequentiamo volentieri.  Una chiesa sana, dove scorre buon sangue, “fa buon sangue”, cioè produce buon frutto. Alimenta una sana spiritualità nei suoi partecipanti.  E favorisce un sano sviluppo di ogni sua parte.  Tutto questo non è scontato. Infatti, tutti sappiamo come ci si sente nella vita reale, quando ci possono essere relazioni che: “fanno venire il sangue amaro”, cioè guastano l’umore, creano l’irritazione, rabbia. In questo caso, scorre cattivo sangue, le persone non si sopportano e non s’incontrano volentieri.  Una comunità è amata e frequentata volentieri, quando in essa scorre buon sangue. Leggiamo insieme il testo Biblico, che ci mostra l’esempio di una comunità sana, e vediamo quali spunti di riflessione ci offre, per la nostra vita.   Lettura: 2Re 6, 1 - 3 1 I discepoli dei profeti dissero a Eliseo: «Ecco, il luogo dove noi ci raduniamo in tua presenza è troppo stretto per noi. 2 Lasciaci andare fino al Giordano; ciascuno di noi prenderà là una trave, e ci costruiremo un locale dove possiamo riunirci». Eliseo rispose: «Andate». 3 Uno di loro disse: «Ti prego, vieni anche tu con i tuoi servi». Egli rispose: «Verrò».    Questa comunità ci ispira a meditare su alcuni segni di una chiesa sana. Ma vediamo prima brevemente il contesto.

    40 min
  4. Dio regna. L’eterna sovranità di Dio.

    JAN 16

    Dio regna. L’eterna sovranità di Dio.

    Nel suo discorso di Capodanno, la presidente della Confederazione ha detto: “Vorrei potervi parlare di un nuovo anno finalmente tranquillo, ma come voi, nemmeno io so cosa ci porterà il 2025.”  (Così scrive Maurizio Canetta, cit di Karin Keller Sutter)   La presidente ha ragione. La situazione mondiale al momento è tutt’altro che tranquilla. E molte decisioni prese in nazioni più potenti della nostra, possono avere influsso sulla nostra vita. Non sappiamo neppure noi che cosa accadrà in quest’anno. Però abbiamo una certezza più valida che ci lascia sperare. Noi cristiani sappiamo: il nostro Signore siede sul trono e regna.  Egli ha in mano governo del mondo perché Egli è il creatore del mondo. Ha in mano la storia del mondo, ha in mano la nostra salvezza, la mia e la tua vita. Tutti noi cerchiamo stabilità, ma non riusciamo a trovarla. Ci sfugge, perché il mondo cambia di continuo. Ma Dio, Colui che regna, non cambia. Il testo di oggi, nel nostro primo culto dell’anno che vogliamo e tenere a mente ci aiuta a fissare lo sguardo sul nostro Dio, che in mezzo a tutti i cambiamenti, rimane lo stesso!  Egli è per noi un punto di riferimento certo, un luogo di rifugio sicuro, e la garanzia di stabilità eterna.    Lettura del Salmo 93. 1 Il SIGNORE regna; egli s'è rivestito di maestà;il SIGNORE s'è rivestito, s'è cinto di forza;il mondo quindi è stabile, e non sarà scosso.2 Il tuo trono è saldo dai tempi antichi,tu esisti dall'eternità.3 I fiumi hanno alzato, o SIGNORE,i fiumi hanno alzato la loro voce;i fiumi elevano il loro fragore.4 Più delle voci delle grandi,delle potenti acque,più dei flutti del mare,il SIGNORE è potente nei luoghi altissimi.5 I tuoi statuti sono perfettamente stabili;la santità s'addice alla tua casa,o SIGNORE, per sempre.   Questi cinque versetti sono all’inizio di questo anno una vera ricchezza e fonte di ispirazione, speranza e tranquillità per noi. La nostra tranquillità e la nostra fiducia non risiedono nei governi umani, ma nella realtà che Dio regna.

    36 min
  5. Chi è davvero Gesù?

    JAN 3

    Chi è davvero Gesù?

    Testo: Giovanni 1, 1 – 18 Non so se capita anche a te di trovarti in discussioni sul tema: Chi era davvero Gesù? Nei periodo di festività, sia a Natale che a Pasqua, riviste secolari portano questo in copertina. Lee strobel ha scritto un libro sull’autenticità del Cristianesimo. Per alcuni Gesù era Dio soltanto spiritualmente e non è diventato veramente umano. Era come una sorta di apparizione. Mentre altri lo considerano soltanto un comune essere umano.  Perché è così importante, ciò che noi cristiani crediamo, che Gesù è stato generato dallo Spirito Santo, ed è Dio incarnato in una donna?  Perché questo è il messaggio del NT. Esistono profezie molto antiche, scritte 800 anni prima. Matteo, nel suo Vangelo, ne cita alcune, mentre ci racconta la storia del Natale. Questa mattina guarderemo dietro le quinte di ciò che solitamente viene raffigurato e descritto negli altri Vangeli.  Il testo di oggi non ci racconta come è avvenuta la nascita di Gesù, ma il suo significato. È un testo che ci porta in alto, e ci lascia “guardare dall’Alto” sulla venuta di Gesù Cristo nel mondo. È un racconto, che completa quello dei sinottici (la parola "sinottico" deriva dal Greco: Sin ottica = Stessa ottica, ed è quella dei Vangeli di Matteo, Marco e Luca)  Lettura: Giovanni 1, 1 – 18.    Giovanni conclude il suo racconto svelando, dopo aver tenuto i lettori col fiato sospeso, di chi sta parlando nel v. 17    Premessa: Il racconto di Natale richiede fede. I V 11-12 ci dicono che Natale è un racconto vero, ma che richiede fede. Se ci si avvicina a questo racconto senza fede, non si comprende. Dio si aspetta che le persone che ascoltano questo racconto reagiscono con fiducia, e dice: “a quelli che credono nel suo nome” succede qualcosa in più. Quelli che credono nel suo nome non sono nati da volontà di carne, di sangue o di uomo, ma sono nati da Dio.

    34 min
  6. Fin qui il Signore ci ha aiutati

    12/24/2024

    Fin qui il Signore ci ha aiutati

    La Bibbia è ricca di immagini e simboli, che erano un aiuto per il credente, per porre mente a grandi verità. A volte, per mezzo di alcuni oggetti, si voleva conservare il ricordo, la memoria, per le future generazioni di avvenimenti importanti, come un intervento di Dio vissuto in un determinato momento, o una liberazione da un grave pericolo. Questa mattina ho portato con me un sasso e capirete perché. Vi leggo il testo di oggi: Lettura 1 Samuele 7, 1 – 14 “Fin qui il Signore ci ha aiutati”. Questo è il significato della pietra, che Samuele pose come memoriale, come abbiamo letto nel testo. Ora, noi ci troviamo non alla fine di una battaglia, ma alla fine di un anno. E forse abbiamo dovuto affrontare anche dei momenti difficili, delle battaglie nel corso di questo anno. Ad ogni modo, vorrei darvi uno stimolo per tirare un po’ le somme, oggi e anche nei prossimi giorni.  Vorrei stimolarvi a raccogliere le cose buone che sono rimaste, che non abbiamo ancora afferrato, che magari abbiamo tralasciato, trascurato, o sottovalutato, che vogliamo far nostre e tenere a mente anche per il futuro, e lasciare andare ciò che è bene lasciare andare.   Questo capitolo parla del pentimento di Israele, e della sua vittoria sui Filistei, ai tempi del profeta Samuele. Qualche capitolo prima, nel capitolo 4, gli Israeliti vollero combattere per sconfiggere i filistei. Pensarono addirittura, di costringere Dio a dar loro la vittoria. Portarono con sé nel campo di battaglia, l’oggetto più sacro che avevano l’arca del patto.  La tolsero dal santuario e la trasportarono sul campo di battaglia, come se volessero obbligare Dio a intervenire in loro favore: “Signore qui c’è l’Arca della Testimonianza, che rappresenta la Tua presenza sulla terra, se l’arca è qui, tu devi essere anche qui e darci la vittoria sui nostri nemici.”    Ma questo pensiero non era guidato da Dio. Era una sorta di superstizione degli israeliti, per cui la loro impresa fallì.  Il popolo subì una grave disfatta e trentamila soldati israeliti rimasero uccisi.        E ora, cosa c'è di diverso in questa storia?

    36 min
  7. Il cammino dell’apostolo dell’amore

    12/12/2024

    Il cammino dell’apostolo dell’amore

    Domenica scorsa abbiamo meditato sull’apostolo Giovanni: l’apostolo dell’amore. Potete riascoltare l'episodio qui. Abbiamo visto che Giovanni è un discepolo con un grande amore per la verità. Nel suo Vangelo, come nelle lettere parla molto di “Verità”; la verità che ci rende liberi. Abbiamo visto come vivendo con Gesù, osservando e ascoltando il suo maestro e seguendo il Suo esempio è maturato anche nell’amore. Perché lui stesso è stato abbondantemente amato dall’amore divino, e poteva scrivere in una epistola: “Noi amiamo perché Egli ci ha amati per primo”. (1Giovanni 4, 19) Giovanni, diventa l’apostolo dell’amore non perché smette di seguire la verità. Non perché la compromette, la nasconde, o perché smetterà di ricercarla e di conoscerla, ma perché coltiverà l’amore nella stessa misura con la quale coltiva la verità.  I due ingredienti per una sana crescita spirituale sono esattamente questi à Efesini 4, 15  “Ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso Colui che è il capo, cioè Cristo.”  “Crescere verso il capo” indica la direzione della crescita. Significa avvicinarsi sempre di più a Cristo. In che senso avvicinarsi sempre di più? a)    Nella “connessione” nell’essere uniti col “Capo”, cioè Gesù. E significa andar più vicino a Lui  b)    Nella somiglianza.  Somigliare sempre di più a Colui che è la Verità – Giovanni 14, 6.  E somigliare sempre di più a Colui che ci ama come Giovanni stesso scriverà in Apocalisse 1 “A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue…” sia la gloria e la potenza per sempre (Apocalisse 1, 5 – 6)   Come possiamo mostrare amore in modo concreto. Non abbiamo bisogno di “produrre emozioni” ma possiamo mostrare amore dimostrando le sue qualità descritte nel passo di 1Corinzi 13, 4 - 8, che leggiamo anche quest'oggi.   L’apostolo Paolo definisce l’amore in questo senso: la via per eccellenza. Mentre la nostra conoscenza della Verità finché siamo su questa terra è e rimarrà sempre parziale.  Nella vita dell’Apostolo Giovanni c’è stato questo sviluppo, questa crescita nell’equilibrio tra verità e amore.  Ma non solo. Il suo cammino col Signore lo ha portato anche a trovare l’equilibrio in altre sfere della sua vita. Per esempio nell'equilibrio tra ambizione e umiltà.    In Marco 10, 35 – 44 leggiamo la richiesta che Giovanni presenta a Gesù, di nascosto, in accordo con suo fratello Giacomo. Essi credevano che Gesù sarebbe stato presto dichiarato Re d’Israele e non avevano ancora afferrato bene lo scopo della venuta del messia.  Gesù non siederà sul trono, prima di liberare gli esseri umani da quel male interiore che è il peccato e la condanna.

    41 min
  8. Un apostolo maturato nell'amore

    12/02/2024

    Un apostolo maturato nell'amore

    Stamattina cercheremo di conoscere meglio chi è Giovanni. Tra i dodici che Gesù ha scelto egli è uno dei più noti. È il più giovane tra i dodici, e tra loro è colui che ha composto più testi scritti che fanno parte del NT. Soltanto l’Apostolo Paolo ha redatto più testi del NT di lui, ma Paolo non era tra i dodici che hanno vissuto direttamente a contatto con Gesù.    Giovanni è stato definito da molti: l’apostolo dell’amore.   Ma cosa intende il NT quando parla di amore? Giovanni era forse il più bello? O il più romantico tra i dodici? Quello che piaceva di più alle donne? Non è questo il tipo di amore a cui si riferisce questa definizione.    Un passo della lettera ai Romani 5, 5b afferma che: “l’amore di Dio è sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato donato”. Quindi l’amore è un dono che Dio infonde nel cuore del credente quando lo rigenera nella vita nuova, operata dallo Spirito Santo. Ma non solo. L’amore è anche un comandamento, una responsabilità del credente.  Il Nuovo Testamento insegna che l’amore è anche un frutto che matura col tempo. Quindi, contrariamente a quanto il mondo pensa con superficialità, cioè che l’amore diminuisce e finisce, il esso insegna che il vero amore non finisce ma cresce, matura, aumenta.  Ogni cristiano ha ricevuto la chiamata, a camminare, a vivere, a progredire nell’amore, che da un lato è un dono di Dio, e dall’altro un comandamento tramandato direttamente da Gesù, di cui Giovanni scrive, dal quale nessun cristiano è escluso o esente.  Esso è sia un dono divino, sia un comandamento.    Una delle definizioni più belle su che cos’è l’amore vero si trova in 1 Corinzi 13, 4 - 8 L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L'amore non verrà mai meno. L’amore vero non finisce mai. Il contrario di quello che dice il mondo.

    38 min

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