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    PODCAST ASMA E CLIMATE CHANGE, FARINE D’ INSETTI E BAMBINI, SCIOPERO MEDICI

    PODCAST ASMA E CLIMATE CHANGE, FARINE D’ INSETTI E BAMBINI, SCIOPERO MEDICI

    ASMA E CAMBIAMENTO CLIMATICO
    Il clima sta cambiando rapidamente su scala globale: aumentano le temperature medie e i fenomeni meteorologici estremi, come le ondate di calore, la siccità e l’aridità. A formulare un’ipotesi sulla possibile relazione tra clima arido e incidenza dell’asma in Italia è un team del Consiglio nazionale delle ricerche, che riunisce ricercatori dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria, Istituto di farmacologia traslazionale e Istituto di fisiologia clinica, in collaborazione con pneumologi, biostatistici ed epidemiologi di diverse università italiane (Verona, Ancona, Ferrara, Palermo, Pavia, Torino e Sassari). La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Scientific Reports. Per verificare l’esistenza di un legame tra siccità, cambiamenti climatici e incidenza dell’asma, il gruppo di ricerca ha analizzato le oscillazioni periodiche intercorse tra il 1957 e il 2006. “Per quanto riguarda l’Italia, le variazioni di siccità ricostruite attraverso l’indice di Palmer - che misura il grado di severità della stessa - sono state messe in relazione alle fluttuazioni di un indice climatico, la Summer North Atlantic Oscillation che, nella sua fase negativa, genera condizioni umide sull’Europa nordoccidentale e condizioni aride sul Mediterraneo centrale. È emerso che in Italia l’incidenza dell’asma condivide lo stesso schema di fluttuazioni, con una periodicità media di 6 anni. Questo studio innovativo vuole aprire la strada all’identificazione di strategie di prevenzione e mitigazione dei danni alla salute, confermando l’importanza e la necessità di agire contro i cambiamenti climatici.

    PEDIATRI SIGENP: SCONSIGLIAMO LE FARINE DI INSETTI NELL’ ALIMENTAZIONE INFANTILE
    La questione delle farine di insetti nell’alimentazione è tornata di attualità, insieme a nuovi dubbi, in un articolo che sta per essere pubblicato su una rivista scientifica, l’Italian Journal of Pediatrics. Un gruppo di ricercatori coordinato dal dottor Lorenzo Norsa, responsabile dell’area Nutrizione della Sigenp (Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica), conclude che, sulla base delle attuali conoscenze, sono necessarie “ulteriori ricerche prima di pronunciarsi su un possibile uso per la dieta dei bambini, a causa di prove insufficienti sui benefici nutrizionali e sulle possibili allergie alimentari”. Tra febbraio 2022 e febbraio 2023 la Commissione Europea aveva autorizzato l’immissione nel mercato di 4 Novel food, cioè “alimenti che non erano diffusi in Europa prima del maggio 1997 ma che venivano consumati in Paesi extraeuropei da almeno 25 anni”: in pratica si tratta delle farine di insetti, di cui si è molto discusso. Per la precisione alimenti a base di Acheta domesticus (grillo domestico) congelato, essiccato e in polvere; Locusta migratoria congelata, essiccata e in polvere; Tenebrio molitor (tarma della farina) congelata, essiccata e in polvere; polvere parzialmente sgrassata sempre di Acheta domesticus (grillo domestico) e di Alphitobius diaperinus, un’altra larva. La decisione era stata presa sulla base dei lavori condotti e pubblicati dal Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens della European Food Safety Authority (EFSA): le relazioni di tale commissione giudicavano questi nuovi alimenti sicuri e consumabili, con una sola eccezione: le larve della farina. Ne veniva infatti sconsigliata l'assunzione nei minori di 18 anni perché pare possano causare più facilmente reazioni allergiche rispetto ad altri tipi di insetti. Gli esperti sottolineano che le evidenze disponibili derivavano da esperienze effettuate in Paesi in via di sviluppo, in cui la supplementazione con nuovi alimenti naturali a base di insetti era stata attuata nell’ambito di programmi di prevenzione della malnutrizione e di deficit di macro e micronutrienti. Quindi su soggetti con problemi molto diversi dai nostri. Pertanto il potenziale di questi alim

    • 8 min
    PODCAST DATI VIOLENZA DI GENERE IN ITALIA. INDAGINE SUI GIOVANI SALUTE, LAVORO E FAMIGLIA

    PODCAST DATI VIOLENZA DI GENERE IN ITALIA. INDAGINE SUI GIOVANI SALUTE, LAVORO E FAMIGLIA

    CNR, I DATI SULLA VIOLENZA DI GENERE IN ITALIA. 2,5 MILIONI DI DONNE NEL 2022
    L’Istituto di fisiologia clinica del CNR ha rilevato quanto siano diffuse in Italia esperienze legate a episodi di violenza nella popolazione femminile tra i 18 e gli 84 anni, attraverso lo studio IPSAD®, una ricerca campionaria ripetuta con cadenza triennale dal 2001, che ha visto nel 2022 la partecipazione di oltre 5.000 residenti in circa 100 comuni italiani. Lo studio è basato sulla definizione di “violenza” fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo la quale il termine si riferisce “all’utilizzo intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o effettivo, contro sé stessi, un’altra persona o contro un gruppo o una comunità, che comporta o ha una elevata probabilità di comportare lesioni, morte, danno psicologico, malformazioni o privazione”. I dati emersi forniscono l’evidenza di un fenomeno particolarmente esteso e solo in parte “visibile”: sono, infatti, poco meno di 12milioni e 500mila (50,9%) le donne tra i 18 e gli 84 anni che hanno riferito di essere state vittime almeno una volta, nel corso della propria vita, di episodi di violenza psicologica e fisica, ma solo il 5% ha denunciato l’accaduto. Oltre 2 milioni e mezzo le donne (10,1%) che nel corso del 2022 riferiscono di vivere attualmente situazioni di violenza psicologica, subendo atti di controllo da parte di persone vicine, denigrazione e umiliazioni; mentre circa 12milioni (50,4%) hanno sperimentato questo tipo di violenze nel corso della propria vita. Tali atti vengono perpetrati soprattutto da conoscenti/amici (34,2%), da familiari conviventi (25,4%) e dal partner (25,1%). Sono circa 80.000 le donne attualmente vittime di violenza fisica mentre poco meno di 2milioni (8,7%) hanno riferito di aver avuto nel corso della propria vita esperienza di persone vicine che sistematicamente e ripetutamente nel tempo, le “colpivano con forza o le trattenevano contro la loro volontà”. Gli autori di questi atti di violenza fisica sono soprattutto familiari conviventi (46,9%) ed ex partner (35,6%). A subire episodi di violenza sono soprattutto donne con meno di 60 anni con un livello di istruzione medio-alto, un lavoro e un reddito medio, coniugate e conviventi con il partner e oltre la metà ha figli.

    GIOVANI, SUL PODIO SALUTE FISICA, EMOTIVA, RELAZIONI PERSONALI E SOSTENIBILITA’. UN EQUILIBRIO TRA LAVORO E VITA PRIVATA
    La Generazione Z ha parlato chiaro e forte: 7 ragazzi su 10 mettono al primo posto l'equilibrio tra vita personale e lavoro rispetto all’avere uno stipendio più cospicuo. Questo dato emerge in un sondaggio su 1.800 studenti tra i 13 e i 24 anni, condotto da ScuolaZoo, in collaborazione con Merck Italia, Merz Aesthetics e B. Braun, e presentato all'evento "Mind The Gap - Azienda Z - Istruzioni per l'uso”, svoltosi a Milano. Inoltre i giovani italiani, tra gli aspetti più rilevanti della loro vita mettono al primo posto la salute fisica (93% degli intervistati), seguita da quella emotiva, a pari merito con le relazioni personali (92%). Al terzo posto l’impegno verso la sostenibilità (87%) e al quarto il successo professionale (85%). A breve distanza l’equità di genere (84%). Questi dati emergono dall’indagine pubblicata lo scorso giugno, promossa da Merck con il supporto tecnico di GAD3, dal titolo: “Salute emotiva della Generazione Z e dei Millenials: cosa muove i giovani europei?”, che ha coinvolto circa 7.500 giovani tra i 19 e i 36 anni (di cui oltre 600 Italiani), di 12 Paesi europei. I risultati sono stati analizzati su due fasce di età: 19 – 26 anni (Generazione Z) e 26 – 36 anni (Millenials). Viene posto l’accento su una serie...

    • 9 min
    PODCAST. 21% GIOVANI IN ANSIA, OCCHIO SECCO E ORMONI FEMMINILI, MUSCOLI ARTIFICIALI ROBOTICI

    PODCAST. 21% GIOVANI IN ANSIA, OCCHIO SECCO E ORMONI FEMMINILI, MUSCOLI ARTIFICIALI ROBOTICI

    TELEFONO AZZURRO, IL 21% DEI GIOVANI SI SENTE IN ANSIA
    L’utilizzo delle tecnologie digitali non comporta solo una trasformazione nel modo di comunicare ma anche un impatto sulla salute mentale di tutti compresi i giovanissimi. Lo evidenziano le richieste di aiuto arrivate alla linea di Ascolto 1.96.96 che nel 2022 ha raccolto 1459 segnalazioni relative a problemi di salute mentale (4 casi al giorno) e quelle gestite dal numero Emergenza Infanzia 114 che, nel 2022, sono state ben 347. Ed è proprio per focalizzare l’attenzione sul benessere psicofisico dei ragazzi e per sensibilizzare l'opinione pubblica sui loro bisogni emergenti che, in occasione della Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, la Fondazione S.O.S., il Telefono Azzurro ETS ha organizzato la conferenza “Il futuro dell’infanzia tra nuovi scenari e risposte concrete”. L’indagine di Telefono Azzurro dedicata alla salute mentale dei giovani e realizzata con il supporto di BVA Doxa su 800 ragazzi tra i 12 e i 18 anni è stata presentata in occasione dell’evento. Nelle ultime due settimane soltanto il 41% dei ragazzi si è sentito felice. Il 21% dei giovani ha dichiarato di sentirsi in ansia o preoccupato, il 6% triste. A 1 ragazzo su 2 – si legge nel report – il futuro appare come un qualcosa di davvero oscuro. Tra le principali sofferenze che gli adolescenti riscontrano vi è al primo posto la dipendenza da internet e dai social network (52%), seguita dalla mancanza di autostima (41%), dalle difficoltà relazionali con gli adulti (40%), ansia e attacchi di panico (30%). Per il 61% potrebbe essere utile parlarne di più, perché spesso ci si vergogna e si ha paura di chiedere aiuto. Per il 41% dei rispondenti sarebbe molto utile formare e insegnare ai genitori come essere vicino ai figli che stanno male, mentre il 39% auspica che a scuola si parli sempre di più di salute mentale. In questo senso chiedere aiuto a un esperto rappresenta ancora una vergogna per 1 ragazzo su 3. Durante il convegno Telefono Azzurro ha presentato “E Tu, Stai Bene con te?”, una guida che parla direttamente ai ragazzi e che risponde in maniera concreta ai dubbi rispetto al disagio che stanno vivendo.

    OCCHIO SECCO E DONNE, ECCO COME GLI ORMONI SESSUALI INCIDONO SULLA PATOLOGIA
    La sindrome dell’occhio secco, dovuta ad una ridotta produzione di lacrime, è complessa e multifattoriale. I principali sintomi riportati dai pazienti sono sensazione di corpo estraneo, bruciore, fotofobia, visione offuscata e prurito che, oltre a causare disagio oculare, possono portare anche a disturbi visivi e problemi di lubrificazione, fino a danni alla cornea. a patologia, nota anche come ‘dry-eye’, interferisce quindi con le più semplici attività quotidiane come leggere, lavorare al computer oppure guidare, costituendo un importante problema di salute pubblica. A soffrirne è circa il 20% della popolazione mondiale, ma le donne ne sono colpite da 2 a 4 volte di più rispetto agli uomini della stessa età e tale differenza si accentua dopo la menopausa (con il 90% delle donne che vanno incontro alla patologia). Questo perché gli ormoni sessuali svolgono un ruolo attivo nella patogenesi della malattia. Se ne è discusso a Roma in occasione del 14esimo Congresso Nazionale degli Oculisti AIMO. L'equilibrio tra estrogeni e androgeni è importante nel determinare il rischio di occhio secco. Numerose evidenze cliniche dimostrano che questa patologia è correlata ad alterazioni e disfunzioni ormonali, come durante la menopausa, a seguito di tumore al seno e di tumori ginecologici e nella sindrome da ovaio policistico. Durante la menopausa, in particolare la secchezza oculare è favorita dalla carenza estrogenica e androgenica che determina una riduzione del liquido secreto dalle ghiandole lacrimali. La morfologia dell’epitelio corneale viene dunque modificata dalle fluttuazioni ormonali, con notevole impatto sul benessere oculare e sulla qualità di vita.

    MUSCO

    • 7 min
    PODCAST TUMORE OVAIO E INTELLIGENZA ARTIFICIALE; TEST SCLEROSI MULTIPLA; RISCHIO CUORE CON DISMENORREA

    PODCAST TUMORE OVAIO E INTELLIGENZA ARTIFICIALE; TEST SCLEROSI MULTIPLA; RISCHIO CUORE CON DISMENORREA

    TUMORE OVAIO, INTELLIGENZA ARTIFICIALE PREDICE RISPOSTE A TERAPIA
    Sviluppato un tool basato sull'intelligenza artificiale che predice il successo della terapia nell'80% delle pazienti con tumori ovarici, inteso come riduzione volumetrica delle lesioni tumorali, con una accuratezza dell'80%, cioè di gran lunga superiore a quella dei metodi usati attualmente in ambito clinico. Lo strumento si chiama Iron (Integrated radiogenomics for ovarian neoadjuvant therapy) e si basa appunto sull'intelligenza artificiale. Lo strumento va ad analizzare diverse caratteristiche cliniche della paziente, dal Dna tumorale circolante nel sangue (biopsia liquida) a caratteristiche generali (età, stato di salute, etc) ai marker tumorali e alle immagini della malattia acquisite con la Tac, e sulla base di esse esprime una previsione sulle chance di successo della terapia. È il risultato di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista "Nature Communications", realizzato su 134 pazienti con tumore dell'ovaio di alto grado, coordinato dalla professoressa Evis Sala, ordinario di Diagnostica per immagini e radioterapia alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica, e direttrice del Centro Avanzato di Radiologia, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs e portato avanti dall'Università di Cambridge.

    SCLEROSI MULTIPLA, ANALISI DEL SANGUE ANTICIPA IL PEGGIORAMENTO DELLA MALATTIA
    Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della UC San Francisco, i pazienti con sclerosi multipla, i cui esami del sangue rivelano un elevato NfL (biomarcatore di danno ai nervi), potrebbero vedere un peggioramento della disabilità uno o due anni dopo. Lo studio, pubblicato su JAMA Neurology, è il primo a quantificare l'intervallo di tempo che precede il peggioramento della disabilità in cui si verifica la lesione al sistema nervoso centrale. Questo aumento della NfL fino a due anni prima dei segnali di peggioramento della disabilità, rappresenta la finestra in cui gli interventi possono prevenire il peggioramento”, afferma il co-primo autore Ahmed Abdelhak, del Dipartimento di Neurologia dell'UCSF e del Weill Institute for Neurosciences . Nello studio i ricercatori hanno monitorato i dati che coprono un periodo di 10 anni da circa 4.000 visite di pazienti a San Francisco e di circa 9mila in più centri della Svizzera compreso lo studio SMSC. Inoltre hanno esaminato l'incidenza del peggioramento della disabilità, definito come sei mesi o più di aumento della menomazione riflessa con un punteggio più alto sulla...

    • 6 min
    PODCAST. APP PER IL CUORE, SESSO VIRTUALE NEI GIOVANI, ANSIA E STRESS A SCUOLA

    PODCAST. APP PER IL CUORE, SESSO VIRTUALE NEI GIOVANI, ANSIA E STRESS A SCUOLA

    PODCAST. APP PER IL CUORE, SESSO VIRTUALE NEI GIOVANI, ANSIA E STRESS A SCUOLA
    Oggi si parla di App per proteggere il cuore, di scelte sessuali nei giovani e dell’aumento di aggressività, ansia e stress negli studenti. UNA APP PER PROTEGGERE IL CUORE È stato esteso fino a fine febbraio 24 il reclutamento per il Progetto di Ricerca "Strategie di prevenzione primaria cardiovascolare nella popolazione italiana (CV-PREVITAL)", promosso e finanziato dal Ministero della Salute e realizzato attraverso la Rete Cardiologica degli IRCCS, il più grande network di ricerca italiano in ambito cardiovascolare, con il Centro Cardiologico Monzino come capofila. È dunque ancora possibile partecipare a questa iniziativa pionieristica di prevenzione, per cui ad oggi sono stati arruolati oltre 21.000 volontari, contando di arrivare nei prossimi quattro mesi a circa 30.000. Lo studio vuole dimostrare che un programma strutturato di medicina digitale, basato sull'impiego di una App ed inserito nel contesto naturale della prevenzione primaria dove operano cardiologi, medici di medicina generale e farmacisti, sia in grado di ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e di migliorare lo stato complessivo di salute della popolazione. L’app utilizzata nello studio è la prima costruita da esperti della Rete Cardiologica, che da anni operano nel settore della prevenzione cardiovascolare. Lo studio rappresenta uno dei più ampi e importanti progetti di prevenzione cardiologica a livello internazionale e il primo in Italia a coinvolgere tutti gli attori della prevenzione. Vi partecipano 14 centri della Rete Cardiologica, oltre 40 Centri Sanitari Polifunzionali di medicina generale distribuiti in 11 regioni e circa 100 farmacie associate a Federfarma Lombardia.

    CRISI SESSO E GIOVANI PESA SU CULLE VUOTE: 1 SU 3 LO FA SOLO VIRTUALE
    Gli ardori della tarda adolescenza e l’inizio dell’età adulta ridotti a flebile fiammella: la proverbiale “tempesta ormonale” nella Generazione Z sembra infatti scontrarsi contro blocchi culturali, insicurezza e fragilità. Tutto questo si potrebbe riflettere ancora più drammaticamente sull’attuale crollo delle nascite in Italia e sul boom di impotenza tra i giovani. E’ quanto emerge dall’indagine promossa dalla Società Italiana di Andrologia (SIA) nell’ambito della campagna di sensibilizzazione e prevenzione andrologica, che ha visto coinvolti, tra gli altri, l’Esercito Italiano, la Croce Rossa Italiana (CRI), ed è stata condotta dall’Università IULM di Milano, su un campione di 500 giovani maschi, dai 16 ai 35 anni e i loro partner. Per Alessandro Palmieri, Presidente SIA e Professore di Urologia alla Università Federico II di Napoli «i risultati preliminari dell’indagine mostrano che il rapporto della Generazione Z con il sesso è complicato e contraddittorio. La sessualità negli under 35 appare sempre più sganciata dalla componente relazionale e riproduttiva, e questo si riflette sulla scarsa soddisfazione nei rapporti reali, 50% del campione, e sul ricorso al sesso solo virtuale per un ragazzo su tre. Questa tendenza alimenta silenziosamente il fenomeno della denatalità con ripercussioni gravi quindi anche sulla società stessa per l’instaurarsi da una sessualità mediata dai social e da Internet, con un grande assente: il contatto fisico. Ciò comporta anche una ricaduta sui disturbi della sfera sessuale».

    ANSIA E STRESS TRA GLI STUDENTI ANCHE NELLA PRIMARIA. AUMENTANO NOIA E AGGRESSIVITÀ
    Tra gli studenti crescono ansia, indolenza, noia, comportamenti aggressivi e, al contempo, diminuiscono l'attenzione in classe e l'interazione con i compagni. È questo il quadro preoccupante che emerge da una indagine condotta da Nomisma per fotografare i comportamenti degli studenti nel nuovo contesto sociale post pandemico e, al contempo, individuare le priorità e le preoccupazioni degli insegnanti. Dalla ricerca risulta che il 71%...

    • 5 min
    PODCAST BENESSERE DEL VERDE PER LA SALUTE, LASCITI AIL, CUORE ARTIFICIALE DI ULTIMA GENERAZIONE

    PODCAST BENESSERE DEL VERDE PER LA SALUTE, LASCITI AIL, CUORE ARTIFICIALE DI ULTIMA GENERAZIONE

    Oggi si parla di benessere per ansia e polmoni camminando nel verde, di lasciti solidali AIL e solidarietà e infine di cuore artificiale

    FORESTE, TOCCASANA PER L’ASMA
    Passeggiare nei boschi e nel verde rappresenta una terapia con effetti significativi sulla riduzione dei sintomi dell’ansia e può contribuire al miglioramento delle funzioni respiratorie di bambini e adolescenti affetti da asma e sottoposti alle terapie convenzionali. Lo dimostra una ricerca sperimentale realizzata presso il Lago di Misurina (Belluno) da CNR e Club alpino italiano con l’Istituto Pio XII di Misurina e le Università di Parma, Ferrara e Verona. Lo studio ha individuato e isolato, attraverso l’analisi di dati ambientali e clinici raccolti nel corso dell’estate 2022, l’effetto dell’esposizione ai monoterpeni - componenti profumati degli oli essenziali diffusi dalle piante che sono molto presenti nelle foreste – sui parametri respiratori che normalmente si misurano per valutare le terapie tradizionalmente utilizzate contro l’asma. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Forests. Gli studi dimostrano come gli esiti dei trattamenti dell’asma adolescenziale siano stati condizionati dalla quantità di monoterpeni inalati dai giovani pazienti, nel tempo trascorso nella foresta di conifere che attornia il lago di Misurina. Dopo questa scoperta sul ruolo terapeutico degli stessi monoterpeni sui sintomi di ansia, oggi c’è un quadro molto più chiaro e ampio sulle funzioni curative della foresta, sia per quanto riguarda la sfera psicologica che per quella fisiologica.

    LASCITI AIL, UN ATTO DI GENEROSITA’
    Fare un lascito solidale significa contribuire, attraverso un gesto di generosità, a dare ai pazienti ematologici un segno di speranza per il futuro: con questo messaggio AIL, Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma sottolinea, attraverso la nuova campagna di comunicazione integrata “Cosa fai dopo la vita?", il valore di uno strumento solidale così significativo che assicura la sostenibilità al futuro della Ricerca Scientifica e contribuisce fattivamente al progresso della società. Per la missione dell'Associazione i lasciti testamentari sono da sempre una risorsa assai preziosa: nel 2022 i fondi da lasciti solidali destinati dall’Associazione hanno raggiunto oltre 2 milioni e mezzo di euro, considerando i fondi raccolti dalla Sede Nazionale AIL e dalle 83 Sezioni provinciali. Negli ultimi dieci anni, grazie alla generosità di tanti italiani che hanno scelto di ricordare AIL nelle loro ultime volontà, la sede Nazionale AIL ha curato complessivamente più di 100 pratiche testamentarie con un provento totale da lasciti solidali di € 8.034.288, attestando un aumento graduale pari al 600%. Nella maggior parte dei casi i testatori, principalmente donne, lasciano le proprie volontà scrivendo di proprio pugno un testamento olografo e scelgono spesso di devolvere parte del proprio patrimonio a più Enti non profit.

    CUORE ARTIFICIALE DI ULTIMA GENERAZIONE AL MONZINO
    Sono 35 i cuori artificiali impiantati con successo al Centro Cardiologico Monzino, di cui negli ultimi 18 mesi, otto Heartmate 3, il dispositivo più avanzato a livello internazionale. Si tratta del primo VAD (Ventricular Assistance Device) completamente impiantabile, che utilizza la tecnologia di levitazione magnetica, progettata per minimizzare le complicanze e ripristinare il flusso sanguigno. I VAD hanno la funzione di “pompa del sangue” e contribuiscono in toto o in parte alla funzione del ventricolo (per lo più il sinistro) di diffondere il sangue in tutto l’organismo. Si tratta quindi di dispositivi miniaturizzati, delle vere mini-pompe appunto, che vengono posizionati all’interno del torace per “assistere” il cuore nella sua azione propulsiva. Lo scompenso grave, o insufficienza cardiaca, è l’incapacità del cuore di contrarsi e dilatarsi in maniera sufficiente...

    • 6 min

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