98 episodi

Rame è la serie podcast di una community che vuole sfatare il tabù dei soldi. Nasce all'interno di una piattaforma (www.rameplatform.com) che attraverso i suoi contenuti si pone l’obiettivo di avviare una rivoluzione culturale nella società, che trasformi la finanza personale in un argomento di conversazioni audaci e liberatorie. Annalisa Monfreda, ogni settimana, dialoga con un ospite diverso seguendo il filo della sua storia economica. Parlare di soldi può essere intimo e coinvolgente, rivelatorio ed eccitante. E si finisce sempre per svelare chi siamo e ciò in cui crediamo.

Rame Rame

    • Cultura e società
    • 4,4 • 17 valutazioni

Rame è la serie podcast di una community che vuole sfatare il tabù dei soldi. Nasce all'interno di una piattaforma (www.rameplatform.com) che attraverso i suoi contenuti si pone l’obiettivo di avviare una rivoluzione culturale nella società, che trasformi la finanza personale in un argomento di conversazioni audaci e liberatorie. Annalisa Monfreda, ogni settimana, dialoga con un ospite diverso seguendo il filo della sua storia economica. Parlare di soldi può essere intimo e coinvolgente, rivelatorio ed eccitante. E si finisce sempre per svelare chi siamo e ciò in cui crediamo.

    Rituali 03. Stefania Auci: «Potrei vivere di scrittura, ma ho scelto di non farlo»

    Rituali 03. Stefania Auci: «Potrei vivere di scrittura, ma ho scelto di non farlo»

    Stefania Auci è una delle poche scrittrici, in Italia, che potrebbe vivere del suo mestiere. I suoi romanzi, che attraverso le vicende della famiglia Florio raccontano due secoli di storia d'Italia, hanno venduto quasi due milioni di copie. Eppure Auci si tiene stretta il suo lavoro di insegnante. Perché «lo stipendio è sempre lo stipendio», dice. Ma anche perché «in Italia è difficilissimo vivere di cultura». Tanto più se sei una donna e tutti pensano che tu debba scrivere di sole, cuore e amore, piuttosto che di soldi. «Eppure la nostra vita, esattamente come quella di un uomo, è regolata dal peso e dal valore dei soldi». E così, l'aver cambiato "le regole" della scrittura femminile le ha fatto perdere la fiducia di affidarsi ad essa completamente.

    Stefania Auci è la protagonista del terzo evento del tour Rituali di benessere finanziario, a Palermo. Ai nostri microfoni ha raccontato del costo che ha pagato per il fatto di essere donna, ma anche di come ha speso i primi soldi guadagnati con i suoi libri.

    Rituali di benessere finanziario è un tour organizzato in collaborazione con Alleanza Assicurazioni e con il sostegno di Sardegna Ricerche.




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    • 15 min
    Episodio 74: Il privilegio con cui sono nato mi ha reso una calamita per la fortuna

    Episodio 74: Il privilegio con cui sono nato mi ha reso una calamita per la fortuna

    Luca Sartoni ha 43 anni e vive a Udine. Figlio unico di genitori dipendenti statali, che si erano emancipati da infanzie molto umili, vive una giovinezza senza preoccupazioni. Anche quando i suoi amici sperimentano i primi lavoretti estivi, i suoi lo spingono a godersi la vita. Lo stesso vale per gli studi: nessuna decisione è mai dettata da considerazioni economiche sul futuro. I soldi sono fuori dai suoi pensieri, al punto che quando inizia a fare i primi lavori, dimentica di accantonare per pagare le tasse, e i suoi genitori intervengono in suo aiuto. Luca è un appassionato di Internet e compie scelte più dettate da questo interesse che da una strategia volta all’indipendenza economica futura. Mentre vive ancora a casa dei suoi, apre uno dei primi blog e lavora gratis per una web tv in cambio dei pass a tutti gli eventi tech più importanti a livello nazionale e mondiale. Da questa serie di contatti, verso i 30 anni gli arriva una proposta di lavoro che da il via a una carriera rapidissima che lo porta a lavorare per una grande azienda americana con uno stipendio ben sopra la media dei suoi colleghi. Oggi rifugge la tentazione di attribuire un intento strategico alle scelte che lo hanno condotto fin lì e riconosce che tutti i colpi di fortuna avuti mettevano radici in una condizione di privilegio estremo: «Perché la fortuna richiede una piattaforma di privilegio per poter avvenire». Quando inizia a guadagnare bene, memore delle piccole défaillance finanziarie dei suoi vent’anni, Luca si attiene a una rigorosa disciplina nella gestione del denaro, che lo tiene al riparo da spese finalizzate all’ostentazione del suo status. Ciò gli permette un ulteriore cambio di direzione della sua vita professionale, che lo porta ad abbandonare la sua carriera internazionale, per intraprenderne una da freelance.


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    • 19 min
    Episodio 73: Ho ereditato una casa che per il catasto era altrove

    Episodio 73: Ho ereditato una casa che per il catasto era altrove

    Francesca Padovan ha 32 anni e vive a Padova, dove lavora come UX-designer. Nasce a Favaro Veneto, padre operaio e mamma che fa le pulizie. Abitano in una grande casa assieme al nonno, dove man mano che qualcuno muore, viene spento il riscaldamento nella sua stanza. Muore prima il nonno, poi, quando Francesca ha 13 anni, a morire è sua madre. Se dovesse mancare anche il padre, Francesca sarebbe sola al mondo. Così inizia a vedere nello studio la sua unica fonte di sicurezza per il futuro. Viene ammessa al Politecnico di Milano, prima la Triennale poi la Magistrale. Suo padre continua a portarle volantini di offerte di lavoro che vede in giro. Non capisce perché continui a studiare. Nonostante ciò, riesce a pagarle l’affitto e le tasse. Quando finalmente Francesca termina gli studi e sta per firmare il suo primo contratto di lavoro, riceve una telefonata. Suo padre ha un cancro ed è terminale. Francesca chiude la sua vita a Milano e torna a Favaro. Nel giro di 20 giorni suo padre muore e le lascia in eredità 20mila euro più la grande casa gelida. Francesca non ha dubbi, vorrebbe venderla ma scopre che ci vogliono molti soldi per sanare alcune irregolarità catastali. Nonostante la grossa spesa e l’incertezza, Francesca decide di procedere e di spendere tutti i 20mila euro ereditati per metterla in regola. Quando finalmente riuscirà a venderla, non toccherà i soldi ottenuti per diversi anni. Fino al giorno in cui, grazie a una psicoterapeuta, capirà il bisogno di trovare un nuovo posto da chiamare casa. Compra così un piccolo appartamento a Padova, senza bisogno di fare il mutuo. E lì inizia la sua nuova vita.


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    • 16 min
    Rituali 02. Yoko Yamada: "La mia passione senza freni per gli sconti"

    Rituali 02. Yoko Yamada: "La mia passione senza freni per gli sconti"

    Yoko Yamada è una comica nippo-bresciana, come amano definirla i giornalisti, anche se di giapponese ha solo il padre. È nata e cresciuta a Brescia, e la prima volta in cui ha dovuto pensare ai soldi è stato quando è andata a vivere da sola, a Venezia, e si è accorta di quanto costassero le cose, ma anche di quanto fosse privilegiata a poter studiare senza dover lavorare, come invece succedeva ad alcune sue colleghe. In quegli anni da fuori sede, nasce la sua passione incontenibile per gli sconti, che la porta ad arrivare sul palco dei Rituali di Benessere finanziario con una pagina di un Gazzettino del 1999, quella delle offerte appunto. L’indipendenza economica arriva dopo la laurea, quando va a fare la commessa in un negozio lussuosissimo, dove i turisti cinesi spendono migliaia di euro. Lì capisce che vuole diventare ricca, perché da ricco «puoi essere triste dove vuoi tu, anche in un attico di New York». Ma che non venderebbe per nulla al mondo la sua libertà. Così, pur di lavorare solo 4 ore al giorno e coltivare nel resto del tempo la sua passione, la comicità, sceglie di restare ad abitare in una casa in condivisione con la muffa alle pareti. A un certo punto, va in psicoterapia per riuscire a lasciare il posto fisso e a fidarsi del suo talento. Oggi vive facendo spettacoli. Ha 10mila euro in banca, che le sembrano tanti e infatti invita a cena fuori la sua ragazza. La quale le ricorda puntualmente, però, che sono ancora pochi per raggiungere il suo obiettivo: comprare casa.


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    • 19 min
    Episodio 72: Quella casa comprata all’asta, che finalmente sento mia

    Episodio 72: Quella casa comprata all’asta, che finalmente sento mia

    Marianna Mascioletti nasce 40 anni fa all’Aquila. Una città che nel 2009 si sgretola in seguito a una violenta scossa di terremoto, ma che lei non ha mai sentito come sua. Dopo un’infanzia vissuta nell’incertezza finanziaria, dopo aver sperimentato lo sfratto e la convivenza con la nonna, nel 2002 Marianna lascia la sua città natale per frequentare l’università a Roma. In quegli anni, si barcamena tra diversi lavori, senza mai riuscire a raggiungere una vera libertà finanziaria. Quando abbandona l’Università e smette di essere dipendente dai suoi genitori, lo diventa dal compagno con cui va a vivere. Alla morte della madre, nel 2013, Marianna eredita la casa alla periferia dell’Aquila che nel frattempo lei era riuscita a comprarsi, ma su cui pesa un mutuo che Marianna non può permettersi. Decide di venderla e utilizza i soldi per vivere, senza fare alcun tipo di investimento. Intanto lascia il suo compagno, ma continua a guadagnare troppo poco per essere autonoma. Il fatto di essere pagata poco, le fa credere di non meritare una stabilità. E che quel migrare da una casa in affitto all’altra sia il suo destino. «Mi dicevo: “Vabbè, mi pagano spiccioli perché il mio lavoro non vale, non sposta niente”». Quando finalmente trova un lavoro stabile e pagato dignitosamente inizia a credere che un altro mondo sia possibile e a cercare una casa solo per sé. Con le poche risorse che ha, non riesce a trovarla nel mercato tradizionale. Proprio in quel momento conosce un’avvocata specializzata nel settore immobiliare delle aste. E scopre che Roma è la seconda città in Italia per ordine di grandezza nel mercato delle aste. Dopo aver individuato un appartamento che fa a caso suo, inizia la mission impossible per accaparrarsela. Adesso, quei 40 metri quadri nel quartiere Torpignattara, dove vive da circa un anno, sono il simbolo della sua indipendenza personale e finanziaria.


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    • 14 min
    Episodio 71: Dopo il divorzio, mi sono venduta le cose che lui mi comprava invece di amarmi

    Episodio 71: Dopo il divorzio, mi sono venduta le cose che lui mi comprava invece di amarmi

    Johann Rossi Mason è giornalista scientifica, autrice televisiva, saggista e imprenditrice. Durante la sua infanzia, passata tra il Trentino e la Liguria, vive un’esperienza di scarsità che la segnerà per sempre, trasformando la sua vita in un’instancabile ricerca della sicurezza economica. Arriva a Roma a 14 anni, dove trova subito il modo di avere qualche soldo in tasca: compra oggetti di valore, rivendendoli a un prezzo maggiorato. Una volta cresciuta, resta a vivere con sua madre e intanto fa diversi lavori. Con i soldi che guadagna aiuta in casa e si gode anche la vita, ma c’è un nodo irrisolto che ha dentro: la formazione. Decide così di iscriversi alla facoltà di Giornalismo a Urbino e una volta laureata inizia a lavorare subito con giornali e uffici stampa e a guadagnare molto bene. Si sposa e comincia comprare vestiti firmati, borse, orologi, oggetti di valore e orologi. Fino a che, con la separazione dal marito, si ritrova a dover vendere tutto per colmare alcune grosse lacune economiche, imparando così a lasciar andare le cose: «Mi sono resa conto che gli oggetti sono solo oggetti: sono belli, te li godi. Ma alla fine anche quando se ne vanno, tu resti sempre la stessa e non cambia niente». Quando finalmente riesce a sistemare tutte le questioni economiche aperte, inclusi i debiti che la madre le lascia alla sua morte, Johann decide di investire su stessa e si riscrive all’Università: «È stata la cosa migliore che potessi fare. Per altri 10 anni noi donne faremo ancora molta fatica e quindi la formazione e la competenza sono fondamentali. Non esistono scorciatoie per noi».


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    • 14 min

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