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Slow News, con Flavio Tranquillo, è il podcast che vi racconta domani le notizie di ieri. Perché tante volte ci serve più tempo per vedere e capire le mille facce di una realtà complessa

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    • 5,0 • 23 valutazioni

Slow News, con Flavio Tranquillo, è il podcast che vi racconta domani le notizie di ieri. Perché tante volte ci serve più tempo per vedere e capire le mille facce di una realtà complessa

    Oltre il caso Djokovic

    Oltre il caso Djokovic

    Nel primo episodio si esamina il caso Djokovic, di cui si è discusso tantissimo, ma probabilmente non è stato ancora detto tutto. Fino al 4 gennaio 2022, il tennista serbo era “solo” il numero uno del tennis mondiale. Poi, un post su Instagram, in cui ha annunciato la sua partecipazione agli Australian Open grazie a un’esenzione medica, ha cambiato tutto. Anche se nel referendum universale su Djokovic la tendenza è prevedere due sole opzioni di voto, Slow News cerca di andare più in là e allargare il “problema”, fissando i fatti e andando in profondità nelle sfaccettature di una vicenda che va ben oltre allo sport in senso stretto

    • 12 min
    Traditori?

    Traditori?

    Nel secondo episodio il focus è sul concetto di tradimento. Ovviamente la lettura è in chiave sportiva, ma serve partire dal concetto generale di tradimento, che implica il fatto che debba essere incrinato un valore, morale o giuridico che sia. Il tema è tornato di grande attualità viste le vicende che hanno coinvolto – su tutti – Donnarumma e Vlahovic. Deve prevalere la fedeltà all’impegno preso oppure la libertà di poter cambiare datore di lavoro?
    Questo è un dilemma tipico, nel quale sicuramente ci siamo imbattuti più e più volte.

    • 11 min
    Arrivano i fondi

    Arrivano i fondi

    Nel terzo episodio di Slow News, si parte dall’acquisizione delle quote di maggioranza dell’Atalanta da parte Stephen Pagliuca, presidente del fondo Bain Capital. Con lui, sono diventati ben 13 i nordamericani in maggioranza nei 40 club di Serie A e Premier League.
    Andando oltre al calcio, il fenomeno dei fondi a livello europeo e mondiale è ancora più articolato, basti pensare a David Blitzer, Robert Platek e Paul Conway: tutti e tre controllano più società sportive in giro per il mondo. Il potenziale del calcio europeo è grandissimo: nel 2018/19 i ricavi sono stati quasi di 30 miliardi, più di NFL, NBA e MLB insieme. Numeri che fanno da calamita per i fondi.
    Quando si “fondono” – il gioco di parole è d’obbligo – quindi il mondo dello show-business statunitense e quello quasi sacrale del calcio europeo è inevitabile che qualcosa cambi, e la Superlega è solo il primo passo verso un lento e silenzioso cambiamento globale.

    • 13 min
    True Colors

    True Colors

    Nel quarto episodio di Slow News il punto di partenza è la vicenda di Brian Flores, allenatore di football con una carriera tra New England e Miami e recentemente assunto come assistant coach dai Pittsburgh Steelers. Si parla di lui perché il 1° febbraio ha citato in giudizio l’NFL e le sue 32 squadre, accusandole di discriminazione razziale, dato che il suo colloquio con i Broncos sarebbe stato “una farsa” e quello con i Giants un pro-forma per adempiere alla Rooney Rule, visto che la squadra newyorchese aveva in realtà già scelto un altro candidato, bianco. Il viaggio di Slow News oggi si sofferma su temi di straordinaria attualità come il Brand Activism, la social justice, il razzismo sistemico e tanti altri, consapevole che i “problemi” partono dalla base, dallo sport di base, che avrebbe la forza e la possibilità – se sistemato – di essere un grande strumento di cambiamento e cercare di cancellare anni e anni di pregiudizi.

    • 13 min
    Ekecheiria

    Ekecheiria

    Nel quinto episodio di Slow News si parla del delicatissimo rapporto tra sport e guerra, caratterizzato da terribili dilemmi etici. Il titolo della puntata, EKECHEIRIA, riprende il concetto di tregua olimpica, che permetteva agli atleti di raggiungere e lasciare Olimpia senza pericoli. Si parte quindi dall’antica Grecia, tra Eris, hybris e aretè: di per sé lo sport non è né guerra né pace. Dipende dal senso che gli viene dato dagli uomini.

    Anche se – ovviamente – i valori dello sport sono assolutamente antitetici a quelli della guerra, se non vengono limitati a vuoto esercizio retorico. Che cosa può fare allora lo sport di concreto? Innanzitutto vivere sempre più il fair play, che tante volte rimane solo nelle parole. Così facendo si crea cultura, che è e sarà sempre il vero segno di pace.

    Nella storia, lo sport è stato usato tantissimo nelle relazioni internazionali, sia come costruttore di ponti, sia come arma di guerra. Oggi, atleti e squadre russe sono stati estromessi da moltissime competizioni, e una parte dello sport europeo ha messo al bando investitori e sponsor legati a Putin. Tra soft power e sportwashing, la questione è davvero più complessa e profonda di quello che possa sembrare a un primo sguardo.

    • 12 min
    Il Salary Cap

    Il Salary Cap

    Nel sesto episodio di Slow News si parla del tema del salary cap. Sappiamo che tra qualche giorno anche la Uefa introdurrà una sorta di salary cap per i club europei. Tema molto caro – anche recentemente – a Ceferin, che una ventina di giorni fa in un’intervista al Corriere della Sera aveva affermato che la legge comunitaria vieta di utilizzare il salary cap in Europa.



    Come aveva colto il parlamentare greco Schinas in un’interrogazione alla Commissione Europea nel 2008, il salary cap in realtà innanzitutto vuole stimolare il competitive balance – l’equilibrio competitivo -, e solo dopo si occupa di costi. In una major league, infatti, non ci sono squadre ricche e povere, ma soci paritari che partecipano allo stesso modo a utili e perdite, perché allo stesso modo concorrono al prodotto.



    Nel calcio europeo ovviamente la situazione è diversa da ciò che succede nel resto del mondo, come ad esempio in Nba, dove il salary cap è stato adottato nel 1984 come risposta a un momento difficile in termine di business e immagine. Quella che proporrà la Uefa è la strada giusta? Le nuove norme “equilibreranno” la competizione oppure la forbice tra le squadre si allargherà ancora di più? Le riflessioni di Flavio Tranquillo...

    • 12 min

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