Inversione a EU Fanpage.it
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Con le prossime elezioni europee di giugno 2024, il continente potrebbe cambiare. Dall'Italia all’Europa di Visegrad, dalla Francia ai Paesi mediterranei, dopo anni di crisi senza precedenti le forze di destra - anche quelle più radicali e sovraniste - sono in ascesa.
Il podcast di Fanpage.it “Inversione a EU” racconta i Paesi e le regioni dell’Unione, analizzando le dinamiche nazionali e gli equilibri europei. Da Giorgia Meloni a Viktor Orban, da Marine Le Pen a Geert Wilders, Annalisa Girardi, giornalista di Fanpage.it, descrive il volto dell’Ue attraverso i suoi leader politici, provando a prevedere gli scenari nel prossimo Parlamento europeo che definiranno il corso dell’Europa.
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Croazia e Slovenia: elezioni in fermento nei Balcani
Nel caos delle elezioni anticipate in Croazia e nell'agguerrita sfida politica in Slovenia, la scena politica balcanica è in fermento. Mentre la Croazia affronta scandali di corruzione e una crescente insoddisfazione popolare, la vicina Slovenia si prepara a un confronto tra l'ex premier Janez Jansa e il Movimento Libertà guidato da Robert Golob.
Con gli equilibri politici in gioco e la pressione degli eventi internazionali come la guerra in Ucraina, le elezioni europee del 6-9 giugno saranno decisive per il futuro di entrambi i Paesi. -
Repubblica Ceca e Slovacchia: l’ombra di Mosca nella campagna elettorale
In Repubblica Ceca e Slovacchia emergono figure politiche controversie e tendenze geopolitiche in transizione. Entrambi i Paesi affrontano un momento cruciale, con elezioni imminenti che potrebbero delineare il loro futuro politico e la loro relazione con l'Unione europea.
In Repubblica Ceca, il leader di ANO 2011, Andrej Babis, è dato in testa nei sondaggi, suscitando preoccupazioni riguardo alle sue posizioni euroscettiche e populiste.
Nel contesto delle crescenti tensioni geopolitiche, la paura delle interferenze russe è un tema centrale nella campagna elettorale. Il governo ceco ha affrontato la questione oscurando un sito web accusato di diffondere la propaganda russa, ma le preoccupazioni rimangono alte.
Nella vicina Slovacchia, il primo ministro Robert Fico ha adottato posizioni filorusse controverse, mettendo a rischio i rapporti con l'Ucraina. La vittoria di Peter Pellegrini alle elezioni presidenziali ha ulteriormente rafforzato questa tendenza, suscitando preoccupazioni riguardo alla direzione politica del Paese. -
Bulgaria e Romania: il voto europeo nel fianco a Est dell’Unione
Bulgaria e Romania stanno attraversando periodi di instabilità politica e sociale, con elezioni frequenti e una crescente frammentazione degli schieramenti politici. In Bulgaria, la crisi di governo è culminata con le dimissioni del primo ministro Nikolay Denkov, portando a una situazione politica instabile e frammentata. Le interferenze russe e le questioni legate alla corruzione hanno messo in discussione l'orientamento del Paese verso l'Unione europea. Mentre in Romania, l'ampliamento della base NATO a Costanza riflette le crescenti preoccupazioni per la sicurezza nel Mar Nero e la necessità di maggiore protezione contro la Russia. Le elezioni imminenti pongono l'accento su questioni cruciali come la sicurezza nazionale e l'integrazione europea.
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Ungheria: le mani di Orban sul futuro dell’Ue
Con il primo ministro Viktor Orban che promette di "occupare Bruxelles" e rivendica un ruolo guida nella riforma dell'Unione europea, l'Ungheria si trova al centro di una sfida geopolitica senza precedenti. Mentre Orban si allea con i leader della destra europea e adotta un linguaggio nazionalista e sovranista, l'opposizione interna si fa sempre più forte, con migliaia di manifestanti che scendono in strada per protestare contro il governo. In un contesto di crescente polarizzazione politica e tensione internazionale, il voto europeo in Ungheria potrebbe determinare il futuro del Paese e il suo ruolo nell'UE.
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Polonia: le minacce allo stato di diritto non sono finite
Con il presidente Andrzej Duda che propone di ospitare armi nucleari statunitensi nel Paese e una crescente tensione geopolitica con la Russia, la Polonia si trova al centro di una serie di sfide politiche e strategiche in vista delle prossime elezioni europee.
Dal controverso rapporto tra Duda e l'ex presidente Donald Trump alla crescente influenza della Coalizione Civica guidata da Donald Tusk, arrivata al potere l’anno scorso, la politica polacca è caratterizzata da una serie di divisioni ideologiche e confronti geopolitici.
Mentre il partito di estrema destra populista Diritto e Giustizia (PIS) rimane una forza politica dominante, la crescita dei Popolari e le proteste degli agricoltori contro le politiche del Green Deal dell'UE aggiungono un ulteriore livello di complessità alla campagna elettorale.
Con un elettorato polarizzato e una serie di questioni cruciali in gioco, il voto europeo in Polonia rappresenta un momento decisivo per il futuro del Paese e il suo ruolo nell'Unione europea. -
Danimarca, Svezia e Finlandia: il profondo Nord abbraccia la Nato
Mentre il resto d'Europa guarda a destra, i Paesi nordici sembrano essere una fortezza della socialdemocrazia, nonostante la presenza di partiti sovranisti. I socialdemocratici in questi Paesi mantengono una posizione di forza nei sondaggi, nonostante la crescente popolarità dei partiti di destra, come i Veri Finlandesi in Finlandia e i Democratici svedesi in Svezia. Questi partiti, pur con tendenze populiste e anti-immigrazione, sono parte integrante del governo in entrambi i Paesi. Temi come la sicurezza e il posizionamento geopolitico assumono un'importanza cruciale nella campagna elettorale, soprattutto ora che anche Svezia e Finlandia sono entrate nella Nato.